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Mikel Arteta segna, Aaron Ramsey esulta! |
Dopo le brutte prove contro Norwich City e Schalke 04,
generatrici di troppe psicosi, i Gunners hanno trovato il modo di riportare il
sorriso tra le depresse fila dei Gooners: una vittoria scaccia pensieri, tre
punti che riportano l’Arsenal a sette punti dalla vetta e soprattutto tranquillizzano
– seppure in maniera minima – tutti i disfattisti afflitti dalle ultime due
sconfitte.
Ci sono voluti ottantaquattro minuti per avere la meglio
di un QPR chiuso nella propria metà campo, rinunciatario all’inverosimile e
deciso a non concedere il minimo spazio ai padroni di casa; padroni di casa i
quali, purtroppo, hanno confermato una certa difficoltà nell’elaborare manovre
abbastanza veloci ed avvolgenti da scardinare la difesa avversaria: troppi
passaggi orizzontali, poche iniziative palla al piede e troppo poco coraggio
dalla trequarti in su hanno di fatto facilitato il compito di una squadra
ospite che sembrava dover capitolare non appena l’Arsenal avesse alzato il
ritmo.
Nonostante una prova non esattamente brillante, i ragazzi
di Wenger hanno comunque creato una buona quantità di occasioni da rete, tutte
sventate però da un Julio Cesar in formato saracinesca: l’estremo difensore ex
Inter, atterrato per non si sa quale motivo alla corte di Mark Hughes, è stato
in grado di arginare tutti gli attacchi – per quanto confusi e sporadici – dei padroni
di casa e tenere così miracolosamente in partita i propri compagni di squadra
fino all’ultimo minuto.
E proprio in quell’ultimo minuto gli ospiti avrebbero
addirittura potuto strappare un incredibile pareggio, se Mackie non si fosse
fatto ipnotizzare dall’attento Vito Mannone.
Sintomo evidente di un certo nervosismo in casa Arsenal e
prova lampante di quanto la squadra sentisse l’importanza di un risultato tanto
scontato alla viglia quanto complicato sul campo: chiaramente toccati sul vivo
dalle due sconfitte consecutive, i ragazzi di Wenger erano ben consapevoli di
essere già ad una sorta di crocevia e un qualsiasi risultato diverso dalla
vittoria avrebbe potuto avere un impatto enorme sulla fiducia – già traballante
– di questo gruppo di giocatori.
In questo senso, l’innesto immediato dei lungodegenti
Jack Wilshere e Bacary Sagna è stata una mossa assolutamente illuminata da
parte di Arsène Wenger, che ha ridato entusiasmo ad un ambiante un po’ troppo
depresso.
Proprio il rientro di Wilshere, 14 mesi dopo l’infortunio,
ha avuto l’effetto sperato su un Emirates Stadium al settimo cielo nel rivedere
in campo il proprio figlio prediletto, già eletto a salvatore della patria
nonostante l’ottimo inizio di stagione dei compagni di squadra.
Ora spazio alla Capital One Cup, stasera all’Emirates
arriva il Reading di McDermott e spetterà quindi alle cosiddette seconde linee
confermare i segni di guarigione mostrati da Arteta e compagni: Arsène Wenger
ha incluso nei convocati alcuni nomi eccellenti come Laurent Koscielny, Theo
Walcott e Olivier Giroud oltre ad altri membri della prima squadra come Johan
Djourou, Sebastien Squillaci, Andrey Arshavin e Marouane Chamakh e alcuni dei
giovani più interessanti – Serge Gnabry e Emmanuel Frimpong su tutti.
Un’altra vittoria, magari più convincente, potrebbe
rappresentare la perfetta rampa di lancio in vista della trasferta dell’Old
Trafford, quello si un autentico crocevia della stagione dei Gunners.
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