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Delusione al triplice fischio, l'Arsenal cade a Carrow Road |
Troppo brutto per essere vero, l’Arsenal che ha fatto
registrare la seconda sconfitta stagionale torna da Carrow Road con tante
critiche.
Alcune sono meritate, altre francamente stucchevoli.
Non ho visto la partita quindi posso parlare solo di
quanto letto, annusato ed intravisto tra rassegna stampa, social network e
highlights racimolati qua e là: ho visto un brutto Arsenal, lento e prevedibile
come già successo nelle passate stagioni, ma non posso essere d’accordo con chi
ha già sentenziato che questo Arsenal è fuori dai giochi.
Non posso essere d’accordo perché ho visto questa squadra
vincere ad Anfield, dominare a casa del Manchester City ed arrendersi alla
fortuna del Chelsea – non certo alla superiorità dei Blues di Di Matteo; ho
visto i Gunners imporsi da grande a casa del West Ham, nonostante lo svantaggio
iniziale, e li ho visti passeggiare come prevedibile sul povero Southampton.
Predico sempre un certo equilibrio nei giudizi, quell’equilibrio
che sembra mancare a tanti tifosi: esaltati una settimana fa e pieni di ottimismo
dopo la buona prova a casa del West Ham, eccoli già in depressione per una sconfitta bruciante
ma tutt’altro che decisiva a casa del modesto Norwich City.
Com’è possibile cambiare idea così radicalmente e
soprattutto così velocemente?
Santi Cazorla è improvvisamente diventato un giocatore
normale dopo essere stato incensato per settimane, Giroud un brocco che non è
nemmeno capace di mettere in difficoltà una difesa mediocre come quella dei
Canaries e Podolski un giocatore da squadra provinciale, che puntualmente
fallisce quando si tratta di giocare in una big.
Really?
Io considero la sconfitta di Carrow Road come un semplice
incidente di percorso che, per quanto evitabile,
ha purtroppo messo i bastoni tra le ruote di un Arsenal che stava fino a qui
navigando ad una buona velocità di crociera, reduce com’era da una buona serie
di risultati – se si esclude la sconfitta rimediata col Chelsea.
Non si può improvvisamente rimettere in dubbio quanto di
buono Arsène Wenger e i suoi ragazzi hanno costruito fino a qui, andando a
raccogliere punti importanti su campi difficili come Stoke on Trent, Liverpool
e Manchester: a differenza di alcune rivali, infatti, i Gunners hanno già
affrontato cinque trasferte su otto partite, alcune delle quali tutt’altro che
semplici, come abbiamo visto.
Ora che torneranno Walcott, Wilshere, Sagna e magari
anche Rosicky, la rotazione all’interno della squadra sarà più ampia e i
momenti di stanca come quello registrato a casa del Norwich City non accadranno
più; potendo preparare le partite con tutti gli effettivi i disposizione,
Arsène Wenger sarà sicuramente in grado di riportare i Gunners ai livelli d’inizio
stagione, quando i depressi odierni erano certi che avremmo vinto il titolo.
Spazio alla Champions League ora, all’Emirates arriva lo Schalke 04 per quello che potrebbe già essere uno spareggio per il primo posto nel girone: battere i tedeschi per mettere una buona ipoteca sulla qualificazione e rimettere in carreggiata una squadra un po’ spenta ma soprattutto per aiutare gli scettici a riprendere un po’ di colore.
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