I primi commenti arrivati dopo la vittoria che l’Arsenal
si è regalato al Liberty Stadium erano tutti orientati verso l’importanza dei
tre punti portati a casa dai Gunners, a detta di tanti già decisivi nella corsa
alla qualificazione per la prossima Champions League.
Non sono d’accordo.
Questa vittoria non è decisiva, è solo una delle tante
che ci serviranno per scavalcare una tra Chelsea e Tottenham: il gol di Nacho
Monreal ed il successivo colpo da knock-out di Gervinho non sono i gol più
importanti della stagione, perchè quelli devono ancora arrivare.
I gol importanti saranno quelli messi alle spalle degli
estremi difensori di Reading, West Brom, Norwich, Everton, Manchester United,
Fulham, Q.P.R, Wigan e Newcastle; i gol più importanti saranno quelli che non
concederemo ai vari Pogrebnyak, Long, Holt, Jelavic, Rooney, Berbatov, Rémy, Di
Santo e Cissé.
Non pensiamo nemmeno un secondo di aver fatto chissà
quale passo in avanti perché questa vittoria diventerà immediatamente inutile
se nelle prossime partite non confermeremo gli evidenti progressi che hanno
caratterizzato la partita di oggi contro lo Swansea di Micheal Laudrup e l’incontro
dell’Allianz Arena prima di esso.
Intendiamoci, l’Arsenal visto oggi in campo ha dimostrato
solidità, carattere, intelligenza e spietatezza che spesso hanno latitato
durante la stagione, perciò ad Arsène Wenger e ai suoi ragazzi vanno rivolti
grandi applausi.
Non è facile per nessuno vincere al Liberty Stadium e
farlo dominando gran parte della gara non era ancora riuscito a nessuno prima
di oggi; viste le assenze pesanti di Jack Wilshere e Lukas Podolski e il
momento non felicissimo della squadra, erano tanti gli scettici ad attendere
questo Arsenal al varco. I Gunners li hanno zittiti tutti.
Ci sono stati momenti delicati – soprattutto nel primo
tempo – però chiunque dica che questa non è una vittoria meritata è gioco forza
in malafede.
Come lo era chi raccontava di uno spogliatoio in
subbuglio dopo la trasferta di Monaco, dell’ammutinamento di Wojciech Szczesny
e Thomas Vermaelen in seguito alle esclusioni in Champions League e di un
Arsène Wenger infuriato con tutto e tutti.
Come previsto (e come giusto) entrambi erano in panchina
anche al Liberty Stadium eppure anziché avere il broncio, il portiere polacco è
stato tra i più attivi nel festeggiare la vittoria.
Strano, per un corpo estraneo alla squadra.
Detto della vittoria, delle pseudo-polemiche e della prestazione, archiviamo subito questo eccellente risultato e guardiamo all’arrivo del Reading, che renderà visita ai Gunners subito dopo la pausa per le Nazionali.
La partita decisiva – e sarà bene tenerlo tutti bene a
mente – è sempre la prossima.
COMMON ARSENAL!
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