Il mercato ha
chiuso signore e signori, la rosa a disposizione di Arsène Wenger è finalmente
definita.
A qualcuno
piace, a qualcuno molto meno.
Per questi
ultimi mi spiace ma, almeno fino a Gennaio, bisogna fare di necessità virtù!
Cosa possiamo aspettarci dagli uomini prescelti per vestire il glorioso Red&White? Chi saprà sorprenderci in positivo? Chi saprà dare un contributo determinante alla squadra? Chi, al contrario, finirà in quella spirale di negatività tanto cara ad André Villas-Boas?
Ci ho pensato
su, con tutta la modestia della mia conoscenza vi presento le mie
considerazioni...
Wojciech SZCZESNY – 1
Il portiere
polacco è capace di tutto e il contrario di tutto, come dimostrato ampiamente
la passata stagione, eppure Arsène Wenger lo ha confermato come titolare anche
per la stagione appena iniziata.
Il perché lo
ha dimostrato lo stesso Szczesny durante l’ultimo NLD con quella parata in
controtempo che ha salvato il risultato.
La panchina
nel finale della scorsa stagione sembra avergli fatto un gran bene, l’arrivo di
Emiliano Viviano lo terrà sulle spine più di quanto possa fare la presenza di
Lukasz Fabianski.
Ci saranno
ancora errori e sviste, però il futuro sembra roseo con Wojciech tra i pali!
Lukasz FABIANSKI – 21
A differenza
di Jovanotti, Fabianski non è affatto un ragazzo fortunato: ogni volta che è
sembrato sul punto di fare il definitivo salto di qualità, un infortunio lo ha
rispedito alla casella di partenza.
Il polacco avrà
quattro mesi per convincere Arsène Wenger ad allungargli il contratto, dovrà
battere la sfortuna e la concorrenza di Emiliano Viviano per sperare di avere
un futuro all’Arsenal, altrimenti sarà probabilmente la cessione a Gennaio.
Emiliano VIVIANO – 13
Arrivato un
po’ a sorpresa dal Palermo, il portiere italiano è un’autentica scommessa per
Arsène Wenger: ai tempi di Bologna pareva dover essere l’erede naturale di Gigi
Buffon e si era guadagnato il passaggio all’Inter, poi un ginocchio rotto e un
lungo calvario lo hanno fatto precipitare nel limbo.
Come per
Fabianski, le possibilità di una conferma dipenderanno da quanto riuscirà ad
impressionare il manager nei prossimi mesi.
Una cosa è
certa, soltanto uno dei due sarà confermato e l’italiano sembra favorito.
Bacary SAGNA – 3
Sembrava
dovesse partire in direzione di Parigi, per fortuna invece è rimasto.
A dispetto di
qualche prestazione francamente sotto la sufficienza, il francese è di gran
lunga il miglior terzino destro che l’Arsenal possa desiderare e il miglior
mentore possibile per Carl Jenkinson.
Questa
stagione lo vedremo in azione anche da centrale, un ruolo che sembra calzargli
molto bene e che potrebbe allungargli la carriera di qualche anno.
Arsène Wenger
è pronto a rinnovargli il contratto, speriamo tutto sia risolto in fretta
perché da Gennaio l’ex giocatore dell’Auxerre sarà libero di firmare con un
altro Club
Carl JENKINSON – 25
Il Gooner più
Gooner che ci sia all’interno dello spogliatoio! Bastasse questo, Carl
Jenkinson sarebbe un titolare inamovibile della squadra.
Lo sarà,
questo è quasi certo, ma per ora deve ancora imparare tanti trucchetti da
Bacary Sagna; ciò nonostante, lo vedremo in campo sempre più spesso e questa
non può che essere una buona notizia, visti i progressi incredibili fatti in
questi anni.
Ecco un nome
che potrebbe sorprendere tutti, e se alla fine facesse parte della spedizione
inglese in partenza per Rio de Janeiro? Io un penny ce lo metterei.
Kieran GIBBS – 28
Infortuni
permettendo, un titolare inamovibile.
Alla minima
sosta ai box, tuttavia, rischia di vedersi sorpassare da Nacho Monreal e non
recuperare più il distacco.
Questa può
essere la stagione della definitiva consacrazione per il terzino inglese, è
davvero ora di strappare il posto da titolare ad Ashley Cole in Nazionale e
lasciare un segno indelebile anche a Islington.
Lui potrebbe
riscrivere la storia che Cashley ha
lasciato in sospeso passando al Chelsea e diventare il nuovo gioiello di una
lista che comprende Pat Rice, Kenny Samson e Nigel Winterburn.
Nacho MONREAL – 17
Arrivato in
Gennaio per coprire le spalle a Gibbs e allontanare definitivamente André
Santos, lo spagnolo ha disputato un’eccellente prima stagione in Premier League
– almeno fino al rientro dell’inglese.
L’inizio della
nuova stagione non è apparso brillante, dovrà sudare in allenamento e aspettare
l’opportunità giusta per scalzare Kieran Gibbs.
Ha tutte le
carte in mano, dovrà giocarsele molto bene per non finire incollato
definitivamente alla panchina.
Dopo un buon
inizio è chiamato ad una conferma, non la più facile delle missioni: non me la
sentirei di puntare tutto su Nacho...
Per MERTESACKER – 4
Sul tedesco si
è detto di tutto: panic buy, troppo
lento per la Premier, troppo scarso per l’Arsenal e molto altro ancora.
Cosa si dice
invece ora?
Leader
indiscusso della linea difensiva, impareggiabile per tempismo e senso della
posizione e determinante in più di un’occasione, soprattutto nel finale della
scorsa stagione.
In più, ha
contribuito in maniera decisiva nel convincere Mesut Özil ad accettare
l’offerta dell’Arsenal: che volete di più?
Uno su cui
contare, un leader difensivo come non se ne vedevano da tempo in casa
dell’Arsenal
Laurent KOSCIELNY – 6
Idem come
sopra, però ancora troppo impulsivo.
Un lottatore
che ama molto la marcatura stretta e il corpo a corpo, però tende ad usare
troppo le mani: sarebbe stato uno scandalo se gli avessero fischiato contro un
rigore per la spinta del tutto inutile a Soldado? Per me, no.
Tanto
volenteroso quanto, a volte, pericoloso. Se Thomas Vermaelen ritrova sè stesso,
il francese potrebbe vedere il suo posto da titolare in serio pericolo.
Ha fissato
l’asticella molto in alto dopo le prestazioni della stagione scorsa, saprà
reggere il peso delle aspettative?
Thomas VERMAELEN – 5
Per me, il belga
è da tenere d’occhio quest’anno.
Dopo una
stagione d’esordio fantastica, una serie di problemi lo hanno rallentato
vistosamente, facendolo precipitare sempre più in basso.
La coppia
Mertesacker-Koscielny ha dato garanzie ottime per tutta la stagione scorsa,
attenzione però alla voglia di riscatto del capitano.
Se Vermaelen
torna il Verminator della sua prima stagione, per me è intoccabile.
Ecco un altro
che potrebbe sorprenderne molti...
Mikel ARTETA – 8
Un
vice-capitano coi fiocchi, un uomo d’ordine e d’esperienza in mezzo al campo,
un trascinatore che ama prendersi le responsabilità.
L’età però
avanza e la concorrenza comincia a farsi spietata per lo spagnolo, soprattuto
da parte di Aaron Ramsey e Jack Wilshere: l’infortunio attuale lo terrà fuori ancora
per almeno quattro settimane, cosa succederà se l’intesa tra i due giovani
inglesi continuerà a migliorare?
Mikel Arteta
potrebbe trovarsi nello scomodo ruolo di comprimario, come reagirà?
Dovesse
perdere il posto da titolare, Mikel Arteta dovrà saper restare l’elemento dello
spogliatoio da seguire per tutti i compagni più giovani – una sorta di guida
per i compagni anche dalla panchina.
Manovra molto
difficile da gestire, soprattutto se dovesse arrivare all’improvviso.
Scenario non
impossibile, missione molto delicata per Arsène Wenger.
Aaron RAMSEY – 16
Siccome in
genere ho buona memoria, ricordo perfettamente tutte le critiche e le
nefandezze indirizzate al gallese: i più gentili invitavano Arsène Wenger a
disfarsi al più presto di questo giocatore mediocre, i meno cortesi non vi ripeto
nemmeno cosa dicessero.
Chi è il primo
a fare mea culpa?
Nessun altro
giocatore attualmente in rosa ha la stessa intensità di gioco che Aaron Ramsey
mette in campo partita dopo partita, per non parlare della continuità con cui
si presenta in zona gol ultimamente.
Il gallese dà
l’impressione di essere ovunque, in difesa come in attacco, centralmente come
sugli esterni: un tuttofare dai piedi molto educati, un ragazzo nonostante
tutto estremamente modesto e però ben consapevole delle proprie qualità. Se
cercate uno che non si tirerà mai indietro quando il pallone scotta,
rivolgetevi a Aaron Ramsey
Jack WILSHERE – 10
So già in
anticipo che questo commento mi varrà pochi apprezzamenti.
La qualità di
Jack Wilshere non si discute, però la collocazione in campo resta un mistero:
per me non è un trequartista né un mediano nel termine puro del termine, quindi
dove lo mettiamo?
Visto quanto
ama le scorribande palla al piede, dovrebbe avere la libertà (e la copertura)
necessaria per girovagare per il campo, ma chi ne assicura le retrovie?
Questa sarà
una stagione estremamente importante per Jack, l’infortunio è dietro le spalle
ormai ed è tempo di diventare quel giocatore straordinario visto per ora solo a
tratti.
Per me dovrebbe
giocare davanti alla difesa e smistare il traffico, dovrebbe però convincersi a
guardarsi le spalle prima di fiondarsi in avanti. Ce la farà?
Al momento non
lo metterei tra i titolari fissi, ahimé: a lui il compito di smentirmi.
Emmanuel FRIMPONG – 26
Le ginocchia
ballerine gli hanno presentato un conto salatissimo fino a questo punto, ora
recuperare il tempo perduto è difficile.
Come tanti
altri, ha meno di un anno per dimostrare di meritare la conferma oppure il suo
contratto non sarà rinnovato. Dovrà sgomitare per giocare in Capital One Cup e
sperare, però il taglio sembra inevitabile. Chissà, forse sarà uno spreco
immane però il comportamento non è quello di un Gunner quindi STAY DENCH! and
#LeaveIt, oppure la porta è da quella parte...personalmente senza troppi rimpianti.
Mathieu FLAMINI – 20
A volte
ritornano.
A volte
ritornano dopo aver abbandonato la nave nel momento più delicato.
Il percorso
che aspetta Mathieu Flamini per riconquistare i tifosi dell’Arsenal è molto
tortuoso, il modo in cui ha lasciato i Gunners la prima volta è stato pessimo e
quindi sarà difficile rifarsi una verginità.
Ci riuscirà a
colpi di contrasti vinti, sudore versato e bocca chiusa – che sia a centrocampo
o in attacco.
Acquisto
intelligente e conveniente, tuttavia non mi aspetto un contributo eccezionale
dal marsigliese.
Panchina,
spezzoni di partita e qualche presenza in Capital One Cup – ecco il destino che
attende Mathieu Flamini.
Dovrà farsi
andar bene il copione, alla prima protesta i tifosi gli volteranno
definitivamente le spalle.
Abou DIABY – 24
Numero nuovo,
vita nuova? Speriamo...
Troppi
infortuni, troppi passaggi a vuoto, troppo tempo passato fuori dal terreno di
gioco.
In tanti non
vorrebbero più vederlo con la maglia dell’Arsenal a causa del tempo speso in
infermeria, una storia già sentita per Tomas Rosicky, Robin van Persie e Aaron
Ramsey: visto come è andata per i predecessori, io me lo tengo stretto.
Considerarlo
un membro EFFETTIVO della squadra sarebbe da folli, tenerlo nella manica come
un asso invece è lungimiranza pura: SE mai guarirà del tutto, la sua presenza
fisica e le qualità tecniche saranno importanti per l’Arsenal.
Altra possibile
sorpresa della stagione (in positivo, per una volta).
Santi CAZORLA – 19
Non smetterò
mai di fustigarmi per aver dubitato delle qualità dello spagnolo, ero molto
scettico circa il suo arrivo perché mi aspettavo un esterno di centrocampo
tutto fumo e niente arrosto ed invece mi sono ritrovato una fonte di gioco (e
gol) quasi inesauribile.
Tante delle
fortune di questa stagione passeranno inevitabilmente dai piedi dello spagnolo,
che sarà verosimilmente un sorta di playmaker dirottato sulla fascia sinistra.
In fase
offensiva non ci saranno problemi, riuscirà però a rientrare ogni volta a dar
man forte alla difesa?
Domanda
intrigante, certo col suo fisico da corazziere non potrà battersi granché
contro gli avversari di turno, speriamo solo che l’andirivieni non gli tolga
lucidità – sarebbe un delitto imperdonabile.
Mesut ÖZIL – 11
Per il sottoscritto
è semplicemente il miglior trequartista attualmente presente sul pianeta:
visione, tocco morbido e controllo di palla sono da extraterrestre – gli
mancano mobilità e dribbling per essere tra i migliori in assoluto; per altri,
è semplicemente uno scarto del Real Madrid, un giocatore pagato troppo da
Arsène Wenger e sostanzialmente un lusso per la squadra.
Il campo ci
dirà chi ha ragione, spero soltanto che possa mantenere i ritmi delle ultime
cinque stagioni in quanto ad assist sfornati. Uno come Özil può trasformare
Olivier Giroud nell’attaccante di livello mondiale che abbiamo aspettato tutta
l’estate.
Tomàs ROSICKY – 7
Lo abbiamo
aspettato come un certo Godot, ci siamo disperati per ogni infortunio in più e
in tanti hanno addirittura abbandonato le speranze – ed ecco che finalmente
possiamo ammirare il Piccolo Mozart.
Dispiace
essersi persi la brillantezza, però sono ben contento di avere a disposizione
la sua esperienza e la voglia di lottare ma soprattutto quel suo cambio di
passo fulmineo che lo rende spesso imprendibile.
Solo neo, come
sempre lo avremo a disposizione ad intermittenza e il suo contributo sarà
purtroppo limitato. Anche così, tuttavia, Tomàs Rosicky è prezioso per la
squadra e Arsène Wenger lo sa bene, tanto da volergli proporre un contratto
nuovo.
Il ceco ha
sempre detto di voler chiudere la carriera nel suo Sparta Praga, dite che farà
le valigie a fine anno?
Alex OXLADE-CHAMBERLAIN – 15
Al momento, un
jolly offensivo che può cambiare la partita in un lampo – ma a lungo termine?
Arsène Wenger
lo vede come trequartista o addirittura centrocampista centrale, lui si trova
bene nel ruolo di esterno tutto dribbling: come finirà?
Il ritornello non
dovrebbe cambiare di molto quest’anno, verrà chiamato in causa qua e là per
portare imprevedibilità all’attacco ma raramente lo vedremo titolare.
A meno che.
A meno che non
compia quel decisivo passaggio da promessa a certezza, come già successo a Theo
Walcott e Kieran Gibbs, per fare due esempi.
Nel suo ruolo
c’è grande affollamento, saprà essere paziente e non perdersi?
Scommessa
dall’esito molto incerto...
Geodion ZELALEM – 58 e Serge GNABRY – 44
Rispettivamente
16 e 18 anni, talento da vendere ma (ovviamente) nessuna esperienza.
Inclusi
recentemente in prima squadra, i giovani talentini tedeschi si accontenteranno
di sedersi in panchina ogni tanto e magari assaporare la Capital One Cup se il
sorteggio sarà favorevole.
Di certo,
sentiremo ancora parlare di entrambi – anche se il primo sembra aver catturato
tutta l’attenzione di Arsène Wenger: visione di gioco eccelsa, piede fatato e
un gusto speciale per il passaggio filtrante – tutte caratteristiche che ha in
comune con un altro 16enne che ha debuttato non troppo tempo fa nell’Arsenal.
Qualcuno si
ricorda come si chiamasse quel ragazzino spagnolo?
Ryo MIYAICHI – 31
Tra un
prestito e l’altro (Feyenoord, Bolton e Wigan) non l’abbiamo mai visto giocare,
eppure Arsène Wenger ha detto chiaramente che il giapponese è parte integrante
della prima squadra per questa stagione.
Come tanti
prima di lui, dovrà chiarire in Capital One Cup se ha la stoffa per emergere
oppure no: sono molto curioso di vederlo all’opera per 90 minuti e capire se
siamo davanti a un Oliver Hutton oppure a un Bruce Harper.
È ancora
presto per contare su Ryodinho...
Theo WALCOTT – 14
L’eterno
dilemma non è ancora risolto: centrocampista o attaccante? Per me, entrambi.
Per lo meno
fino a che il modulo resta questo; impossibile che regga da solo il peso dell’attacco
se non sporadicamente, non ha il fisico per fare il lavoro di Olivier Giroud.
Molto meglio quando parte da destra, s’infila alle spalle del terzino e sbuca
dritto davanti al portiere – dove lo aspettano gli assist di Santi Cazorla,
Mesut Özil, Aaron Ramsey e Jack Wilshere.
Virtualmente è
uno da 30 gol a stagione, però quando si tratta di Theo Walcott il virtuale
spesso resta tale: virtualmente dovrebbe aver imparato a dribblare,
virtualmente avrebbe dovuto imparare a crossare ed invece ogni volta il pallone
è perso.
Resta un
eterno incompiuto, è in grado di sparire da partite intere senza una ragione.
Lukas PODOLSKI – 9
Idem come
sopra, può essere determinante o irritante a seconda della giornata.
Sono due le
cose positive che mi piacciono del tedesco: lo spirito di sacrificio e l’impegno
profuso sempre e comunque.
Resta da
capire come si adatterà alla nuova vita che Arsène Wenger sembra prospettargli,
ovvero quella della seconda scelta: in qualche modo se l’è cercata volendo
giocare da attaccante, di fatto si è messo dietro ad Olivier Giroud nelle
preferenze del manager e nel frattempo la corsia di sinistra è diventata
territorio di Santi Cazorla, ancor di più con l’arrivo di Mesut Özil.
Certo, nell’anno
dei Mondiali non sarà affatto scontato cheLukas Podolski accetti un ruolo da
comparsa...
Olivier GIROUD – 12
L’anno scorso
non aveva convinto del tutto, un po’ per una certa imprecisione sottoporta e un
po’ per un’intesa con i compagni quasi mai veramente trovata.
Quest’anno
sembra un altro giocatore, in zona gol si fa trovare puntuale e il dialogo con
i compagni migliora di giorno in giorno.
Il gol contro
gli Sp*rs, nello specifico, mostra gli enormi progressi fatti in entrambi gli
ambiti: un movimento perfettamente in sincrono con Theo Walcott e un tocco
sopraffino per beffare Dawson e Lloris.
Restano limiti
tecnici nello stretto, con il piede che risulta pesante in certi frangenti, e
soprattutto la grande questione: saprà reggere da solo almeno fino a Gennaio?
Al di là dell’aspetto
numerico, su Olivier Giroud peserà l’enorme pressione di capitalizzare gli
assist che verosimilmente pioveranno sul francese, vista la batteria di
assistmen che si trova alle spalle: cosa succede se sbaglia tre o quattro
occasioni di fila? Cosa succede se resta all’asciutto per qualche partita
consecutiva? In tanti lo aspetteranno al varco...
Yaya SANOGO – 22
Fino a metà
Agosto è stato l’unico acquisto effettuato dall’Arsenal – da qui certe scene di
panico di molti tifosi.
Le prime
uscite non sono state granché convincenti, a quanto si è potuto vedere c’è
ancora tanto lavoro da fare prima di diventare una vera alternativa per la
squadra.
Purtroppo – o per
fortuna – il giovane francese è diventato improvvisamente la prima alternativa
a Olivier Giroud, un ruolo decisamente troppo grande per le possibilità attuali
dell’attaccante ex Auxerre.
Arsène Wenger
si è detto sicuro che Yaya Sanogo saprà conquistarsi le prime pagine dei
giornali a suon di prestazioni, prego davvero perché abbia ragione altrimenti
andrà messo in atto un piano B terrificante...il piano B52!
Nicklas BENDTNER – 52
Ed eccoci all’autoproclamatosi
centravanti di livello mondiale, meglio conosciuto come TGSTEL (The Greatest
Striker That Ever Lived): ha avuto offerte da mezza Europa, le ha rifiutate
tutte nonostante avesse sbandierato ai quattro venti che avrebbe cambiato aria
alla prima occasione.
Ora, saltato
anche il passaggio al Crystal Palace, ce lo ritroviamo sul groppone e rischiamo
pure di vederlo in campo.
Arsène Wenger –
uomo sempre estremamente magnanimo – ha detto che “se lavorerà duro per
ritrovare la forma e si allenerà con impegno” verrà utilizzato durante la
stagione.
Ho tirato un
sospiro di sollievo, vedendo con quanta determinazione si allena, le
possibilità di vederlo in campo sono minime.
Mi accontento
di Yaya Sanogo e pure di Chuba Akpom pur di non rivedere in campo il ragazzone
danese.
La lista è
completa, il campo potrà smentire o confermare tutto quello detto fino a qui.
La qualità in
squadra c’è e questo nemmeno il più pessimista potrà negarlo; resta un certa
ristrettezza numerica, il rischio di avere molti giocatori inesperti e qualche
carattere scontroso che potrebbe far saltare in aria lo spogliatoio qualora non
fosse impiegato regolarmente.
L’armonia
dello spogliatoio sarà fondamentale per la stagione, se a livello di undici
ideale non siamo inferiori a nessuna delle rivali in Premier League, il fatto
di non avere una panchina di estrema qualità (a differenza di Chelsea e City,
ad esempio) porterà a situazioni d’emergenza durante le quali l’altruismo dovrà
passare davanti agli interessi personali.
La formula ha
funzionato benissimo nel finale della scorsa stagione, speriamo soltano che
duri.
Se così sarà,
l’Arsenal potrebbe ribaltare i pronostici.
COMMON
ARSENAL!
Nessun commento:
Posta un commento
I Vostri Commenti