In questa
settimana di impegni internazionali, prendo il tempo per rifletttere sul futuro
immediato e relativamente lontano dell’Arsenal.
Arsène Wwbger
è in questi giorni confrontato infatti ad un buon numero di dubbi, tanto sul
campo quanto fuori dal terreno di gioco; tanto per il futuro immediato quanto
per un avvenire più lontano del Club.
Passata (non
ancora del tutto!) l’euforia generata dall’arrivo di Mesut Özil durante
l’ultimo giorno di mercato, è ora di concentrarsi sulla nuova fisionomia della
squadra e sulle scelte che Arsène Wenger ha fatto e sarà chiamato a fare a
brevissimo giro di posta:
Dilemma #1: Mesut Özil titolare contro il
Sunderland?
Ora che il
trasferimento è completato, le foto ufficiali sono state messe in linea e il
popolare concorso online è stato lanciato, come comportarsi con il trequartista
tedesco?
Con appena tre
giorni di allenamento con i nuovi compagni e due partite della Nazionale nelle
gambe, Mesut Özil non è certo nelle condizioni migliori per entrare
immediatamente nel cuore della manovra dei Gunners.
Tuttavia, la
tentazione di schierare immediatamente il nuovo acquisto dev’essere grande per
Arsène Wenger, il fatto di poter sbattere subito il suo nuovo uomo da 40 milioni
di sterline in faccia a chi lo credeva incapace di spendere è sicuramente un
fattore nella mente dell’alsaziano.
Data la sua
saggezza, tuttavia, credo che opterà per la scelta più oculata, ovvero far
partire il tedesco dalla panchina per eventualmente inserirlo quando i ritmi si
faranno più blandi.
Non bisogna
dimenticare infatti che saranno ben pochi i giocatori del Sunderland ad aver
viaggiato in occasione della sosta per le Nazionali, mentre in casa Arsenal
sono la maggioranza.
In questi casi
a fare la differenza sono l’intesa e l’esperienza, qualità che permettono di
risparmiare qualche energia preziosa e che – per ovvie ragioni – mancano ancora
a Mesut Özil.
Esporre
immediatamente il numero 10 tedesco ai ritmi forsennati della Premier League,
che a Sunderland diventano spesso ingestibili, potrebbe avere conseguenze
funeste sia per il fisico che per il morale dell’ex giocatore del Real Madrid,
a meno che l’Arsenal non prenda immediatamente in mano la partita e detti i
ritmi con autorità.
Per assurdo,
quindi, la presenza di Mesut Özil potrebbe quindi favorire l’inserimento di
Mesut Özil, dal momento che con lui in campo avremmo molte possibilità in più
di conservare il pallone e disinnescare l’agonismo degli avversari.
Senza contare
il fatto che con il tedesco in campo, le possibilità di portare a casa l’intera
posta in palio allo Stadium of Light sarebbero maggiori, giocoforza.
Un bel dilemma
insomma, mi rimetto alla volontà del nostro manager perché faccia la scelta
migliore: Mesut Özil oppure no, abbiamo in ogni caso abbastanza qualità nei
nostri ranghi per vincere a casa di Paolo Di Canio.
Per ovvie
ragioni preferirei comunque vederlo esordire dal primo minuto, non fosse altro
che per la voglia di rendermi conto che Mesut Özil è DAVVERO un giocatore
dell’Arsenal.
Dilemma #2: il rebus dell’attacco
Va bene
l’arrivo di Mesut Özil, però siamo rimasti fregati dal comportamento di José
Mourinho e ci ritroviamo con un solo attaccante di razza in rosa: che fare?
Le alternative
per Arsène Wenger sono due, ovvero cercare sul mercato un giocatore senza
contratto (Ciprian Marica?) oppure dare fiducia all’acerbo Yaya Sanogo e allo
zombie Nicklas Bendtner.
La logica
direbbe che né Yaya Sanogo né il danese sono alternative affidabili a Olivier
Giroud, quindi fiondarsi sul romeno potrebbe essere una buona soluzione sia in
termini tecnici che economici.
Esiste un
però, tuttavia: il possibile arrivo di Ciprian Marica chiuderebbe di fatto le
porte a nuove operazioni in entrata durante la finestra di mercato invernale.
Il classico
dilemma dell’uovo oggi o la gallina domani, in un certo senso.
Forse puntare
tutto su Olivier Giroud da qui a Gennaio potrebbe rivelarsi rischioso, perché
però precludersi subito la possibilità di cercare un attaccante di miglior
rango?
È vero che né
Yaya Sanogo né Nicklas Bendtner sembrano attualmente pronti per reggere il peso
dell’attacco dei Gunners nello sventurato caso di assenza dell’ex centravanti
del Montpellier, siamo però sicuri che l’alternativa offerta in questo momento
dal mercato sia tanto migliore?
Personalmente,
no.
Penso sia
molto più producente dare fiducia a Yaya Sanogo e aspettare sia il rientro di
Lukas Podolski sia l’apertura del mercato – soprattutto quando tante squadre
avranno gerarchie molto più definite e ci saranno tante occasioni appetibili
per l’Arsenal.
Nel frattempo
quindi fiducia al giovane francese e chissà che con qualche minuto in più nelle
gambe non possa rivelarsi una soluzione d’emergenza più che soddisfacente.
Già che ci
siamo, diamo pure una spolverata a Nicklas Bendtner perchè, nel caso in cui
Olivier Giroud, Yaya Sanogo, Theo Walcott, Chuba Akpom, Benik Afobe e Zak Ansah
non siano disponibili e che Thierry Henry perda l’aereo, Sylavin Wiltord non
risponda al telefono, Nwankwo Kanu parta in vacanza e Ian Wright e Alan Smith
siano troppo impegnati nel commentare qualche partita, potrebbe esserci bisogno
di lui.
Dilemma #3: come sistemare il centrocampo?
Tra tutti i
dubbi, questo è probabilmente il migliore che si possa mai desiderare di avere:
chi scegliere tra Mikel Arteta, Aaron Ramsey e Jack Wilshere?
Mentre le
rivali schierano Joe Allen, Jordan Henderson, Fernandinho, James Milner, Tom
Cleverley e Ramires, noi ci troviamo di fronte al dilemma di dover lasciare uno
tra Mikel Arteta, Aaron Ramsey e Jack Wilshere in panchina!
Per non
parlare di Tomas Rosicky, sempre più regista e sempre meno trequartista con l’avanzare
degli anni...
Se per il
momento la coppia composta da Aaron Ramsey e Jack Wilshere è pressoché
intoccabile, il rientro di Mikel Arteta potrebbe scompigliare le carte in mano
ad Arsène Wenger e costringere l’alsaziano a rivedere lo schieramento di base
del centrocampo.
In questo
stato di forma, l’unico uomo assolutamente intoccabile è Aaron Ramsey, presente
praticamente ovunque sul campo tanto in difesa quanto in attacco ed altrettanto
efficace sia al di qua che al di là della metà campo.
Resterebbe
quindi da decidere chi affiancare al gallese, se preferire l’ordine e il senso
tattico di Mikel Arteta oppure il dinamismo e l’entusiasmo di Jack Wilshere. Una
scelta molto difficile, data la qualità dei due interpreti, che Arsène Wenger potrebbe
effettuare di volta in volta a seconda dell’avversario e delle situazioni: è
evidente che Jack Wilshere potrebbe apportare molto in fase offensiva data la
sua capacità di passare da una metà campo all’altro in pochi secondi, d’altro
canto però la zona davanti alla difesa potrebbe trovarsi spesso scoperta e
quindi la difesa sarebbe esposta agli attacchi avversari; con Mikel Arteta in
campo, la qualità della manovra sarebbe ben superiore e la protezione per la
difesa molto più efficace, tuttavia il ritmo potrebbe risentirne vista lo
scarso dinamismo dello spagnolo.
Fossi al posto
di Arsène Wenger, preferirei avere sempre in campo un uomo dell’esperienza e
del carisma di Mikel Arteta – anche a costo di rallentare un po’ la manovra.
Jack Wilshere
ha l’enorme vantaggio di poter giocare in qualsiasi ruolo del centrocampo,
quindi un eventuale rischio di scarso utilizzo per l’inglese non si porrebbe
nemmeno.
La mia coppia
di centrocampo sarebbe quindi composta da Aaron Ramsey e Mikel Arteta, con Jack
Wilshere pronto ad inserirsi nel caso il rendimento del gallese dovesse calare.
Dopotutto, è
così che funziona in un grande Club: tanti giocatori di ottimo livello che
lottano per un posto da titolare.
Per potenziale
e qualità credo che Jack Wilshere sia migliore di Aaron Ramsey, toccherà a lui
provarlo sul campo.
Dilemma #4: quanti contratti in scadenza, che
fare?
Lukas
Fabianski, Emiliano Viviano, Emmanuel Frimpong, Bacary Sagna, Wojciech Szczesny,
Tomas Rosicky e Nicklas Bendtner – questi i giocatori che si troveranno liberi
di negoziare un contratto con un altro Club a partire da Gennaio 2014.
Che fare? Chi
confermare? Chi lasciare libero? Chi vorraà rinnovare e chi invece ha già
deciso di andarsene?
Il più
indiziato per vedere la sua carriera all’Arsenal è Emmanuel Frimpong: il
ghanese non è stato praticamente mai utilizzato nelle varie amichevoli estive e
sembra lontano anni luce dalla prima squadra – pur allenandosi regolarmente con
il resto del gruppo.
Escluso dalla
lista per la Champions League, il mastino di centrocampo avrà soltanto scampoli
di Capital One Cup e FA Cup per guadagnarsi una riconferma oppure partire in
prestito in un Club che gli garantisca un impiego regolare.
Le possibilità
che resti sono davvero infime, però da un lottatore come Frimpong è lecito
aspettarsi anche un colpo di coda spettacolare.
Nel caso, lo
verremmo subito a sapere via Twitter e Instagram – non c’è dubbio!
Un altro in
bilico è sicuramente Lukasz Fabianski, come provato dall’arrivo di Emiliano
Viviano dal Palermo: ora che nemmeno il posto di numero 12 è sicuro, il polacco
potrebbe perfino decidere di lasciare il Club a Gennaio per guadagnarsi una
convocazione al prossimo Mondiale.
Personalmente,
non la considererei una perdita perché tutto sommato Lukasz Fabianski ha
mostrato talento solo in una decina di partite, mentre per il resto della sua
carriera a Londra ci ha lasciato una serie di ricordi da incubo.
Nonostante
Arsène Wenger gli abbia dato più volte fiducia, non credo che il futuro di
Lukasz Fabianski possa essere all’Arsenal e credo che – salvo prestazioni
inqualificabili – a fine anno preferirà rendere permanente il trasferimento di
Emiliano Viviano.
Ed eccoci
quindi al meno celebrato dei nuovi acquisti, il portiere italiano reduce da un’esperienza
davvero poco positiva alla Fiorentina.
Arrivato in
prestito con opzione di riscatto fissata a 6 milioni, l’ex portiere del Palermo
dovrà guadagnarsi la conferma e spingere quindi Arsène Wenger a lasciare
partire il suo principale concorrente – quel Lukasz Fabianski mai in grado di
confermarsi come titolare.
La missione è
tutt’altro che impossibile, tuttavia il passo successivo sarebbe quello di
insidiare Wojciech Szczesny per lo status di titolare e qui la situazione
cambia: un ginocchio malandato e qualche indecisione di troppo non ne fanno il
candidato ideale, resterà da capire se Arsène Wenger riterrà Viviano abbastanza
forte per tenere Wojciech Szczesny sulle spine oppure se in estate vorrà
affiancargli qualcuno di più tosto ed esperto.
Sei milioni
non sono tanti, però Arsène Wenger valuta ogni singolo penny che spende perciò
non è così scontato che Emiliano Viviano venga riscattato, anche qualora Lukasz
Fabianski venga ceduto.
Per restare in
ambito di portieri, anche Wojciech Szczesny sarà in scadenza di contratto l’estate
prossima, una situazione che Arsène Wenger deve risolvere al più presto per
evitare problemi una volta arrivato l’inverno.
Ci sono
diversi Club di prima fascia che cercano attualmente un portiere di talento –
penso ad esempio al Milan, al Barcellona e al Manchester City – quindi un’eventuale
esplosione di Wojciech Szczesny potrebbe complicare la questione rinnovo.
Non credo che
il polacco voglia lasciare il Club che adora, però sappiamo perfettamente come
vanno certe cose perciò è saggio tutelarsi al più presto, allungando l’accordo
con Wojciech Szczesny.
Il talento c’è
tutto, esistono ancora alcuni aspetti da migliorare ma credo siamo tutti d’accordo
nel ritenere Wojciech Szczesny un potenziale titolare per i prossimi dieci
anni.
Stesso
discorso vale per Bacary Sagna, un pilastro assoluto della squadra e uno dei
veterani dello spogliatoio: dopo un periodo buio e alcune voci che lo volevano
in procinto di accasarsi a Parigi, il francese è di nuovo una sicurezza per la
retroguardia dell’Arsenal e un esempio per la nuova generazione – è tempo quindi
di assicurarsi che Bacary Sagna resti dalle parti dell’Emirates ancora un paio
d’anni almeno.
Resta da
capire se questa sia anche la volontà del giocatore, però la prospettiva di
allungare la carriera giocando più spesso da centrale e le nuove ambizioni del
Club dovrebbero essere più che sufficienti per convincerlo.
Discorso
simile, in termini di volontà, per Tomas Rosicky: il centrocampista ceco non ha
mai nascosto il desiderio di chiudere la carriera in patria, tra le fila di
quello Sparta Praga che lo ha lanciato nel panorama europeo e la prossima
estate dovrà decidere se realizzare questo progetto oppure rimandarlo ancora.
A 32 anni, il
Piccolo Mozart si vedrà certamente offrire un rinnovo annuale da Arsène Wenger –
come da prassi – e quindi dovrà decidere se restare ancora un anno all’Arsenal
e (forse) perdere il treno buono per rientrare in patria da eroe oppure
abbandonare un Club con il quale il legame sembra fortissimo per mantenere fede
ai propri propositi.
Con la sua
esperienza e il suo carisma, uno come Tomas Rosicky potrebbe fare molto comodo
all’Arsenal sia sul campo che nello spogliatoio, una sua eventuale partenza
però non sarebbe una catastrofe – anche se personalmente sarei molto triste nel
vedere partire un personaggio così positivo e un calciatore tanto talentuoso.
Difficile prevedere quale sarà l’esito di questa vicenda.
Ed eccoci al
punto finale, il contratto in scadenza di Nicklas Bendtner: a rigor di logica
non dovrebbe ricevere nemmeno la proposta di rinnovo, temo però che Arsène
Wenger possa farsi illudere da un paio di prestazioni incoraggianti del danese
per convincerlo a restare altri due – o forse addirittura tre – anni.
Uno scenario
da incubo dopo tutte le dichiarazioni e i comportamenti inaccettabili di TGSTEL
negli ultimi mesi, confido nella pragmaticità di Arsène Wenger perché abbia la
meglio sulla sfera emozionale dell’alsaziano.
Nicklas
Bendtner non deve avere un futuro all’Arsenal perché non ha fatto nulla per
meritarlo, non tanto in campo quanto fuori. Non solo, ha fatto davvero di tutto
per farsi detestare e questo non può e non deve essere dimenticato.
La lista degli
attuali dubbi che frullano in testa ad Arsène Wenger – ammesso che sia davvero
il caso – finisce qui.
Se i problemi
fossero questi per tutto l’anno, ci metterei a firma subito: problemi di
abbondanza, problemi di scelta, problemi di formazione (in senso positivo) sono
più che benvenuti in casa Arsenal.
Per anni sono
stati i fisioterapisti e gli agenti a dettare la formazione titolare ad Arsène
Wenger, se le cose potessero finalmente cambiare sarebbe un bel passo avanti!
COMMON
ARSENAL!
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