Partiamo
subito dal tasto dolente: annullare il gol di Altidore è stato un errore
madornale, che avrei preso malissimo a parti invertite.
Detto ciò, il
rigore è stata una simulazione pazzesca di Adam Johnson e confermo di averla
preso malissimo.
Quindi sono
perfettamente d’accordo con chi dice che l’arbitro abbia codizionato il
risultato finale, però bisognerebbe essere onesti e rendersi conto che entrambe
le squadre sono state danneggiate. Punto.
Per quanto
possano lamentarsi Paolo Di Canio e compagnia, se il primo tempo fosse finito
tre o quattro a zero per noi non ci sarebbe stato nulla da dire.
Solo da
applaudire i movimenti di Theo Walcott (molto meno la finalizzazione), l’intelligenza
di Olivier Giroud davanti e l’ottimo esordio di Mesut Özil.
Nel secondo
tempo i padroni di casa sono saliti di tono, soprattutto a livello agonistico,
e hanno messo in difficoltà gli uomini di Arsène Wenger, tuttavia se c’era una
squadra che meritava di vincere era la nostra, non il Sunderland.
La doppietta
di Aaron Ramsey ha consentito ai Gunners di registrare la settima vittoria
consecutiva lontani dall’Emirates Stadium (la nona, se contiamo tutte le competizioni)
e proseguire quindi il fantastico cammino iniziato dopo la sconfitta a White
Hart Lane e interrotta solo dalla débacle
interna contro l’Aston Villa al debutto stagionale.
Nonostante le
assenze di Per Mertesacker e Santi Cazorla, nonostante le fatiche
internazionali della stragrande maggioranza dei titolari e i vari acciacchi di
Aaron Ramsey, Mesut Özil e Jack Wilshere abbiamo comunque dominato la partita
per larghi tratti, soffrendo l’agonismo dell’avversario ma rispondendo colpo du
colpo, contrasto su contrasto e duello aereo su duello aereo.
Impossibile
pensare che una squadra possa non andare mai in sofferenza, quindi son ben
contento di vedere l’Arsenal accettare la pressione avversaria ed essere sempre
pronto a reagire.
La difesa è
tuttavia sembrata un po’ smarrita, né Laurent Koscielny né Bacary Sagna hanno
infatti sostituire Per Mertesacker nel ruolo di organizzatore e coordinatore
della linea difensiva; fortunatamente per i Gunners, il difensore tedesco ha
già smaltito l’influenza che lo ha colpito alla vigilia della trasferta di
Sunderland e dovrebbe quindi essere regolarmente al proprio posto quando
affronteremo l’Olympique Marseille mercoledì sera.
Purtroppo non
sarà il caso di Santi Cazorla, destinato a restare ai box fino ad inizio
Ottobre, e quindi il duo da sogno Santi Cazorla-Mesut Özil dovrà aspettare
ancora un po’ prima di poter scendere in campo contemporaneamente.
Chiudiamo con
una buona serie di note positive, a partire ovviamente dalla ritrovata forma
della squadra e dalla grande vena di Olivier Giroud, attuale capocannoniere
della Premier League con quattro reti in altrettante partite; il francese ha
guadagnato fiducia, ha limato qualche spigolosità del piede sinistro e ha
aggiunto una nuova dimensione al proprio gioco – come dimostrato dall’ottimo
assist per il gol che ha chiuso la partita.
Se l’anno
scorso i passaggi di Olivier Giroud hanno spesso lasciato a desiderare – nella realizzazione
più che nelle intenzioni – quest’anno il francese è continuo ed efficace nel
gioco di sponda, permettendo a tutti i nostri grandi centrocampisti inserimenti
molto pericolosi.
Un’arma da non
sottovalutare per il futuro, una caratteristica che in pochi altri centravanti
possono vantare (Christian Benteke, giusto per fare un nome).
Un’altra
prestazione mostruosa di Aaron Ramsey, a segno con una doppietta di rara
bellezza e bellissima reazione di Jack Wilshere alle ingiustificate critiche
piovutegli addosso dopo l’opaca prestazione in Nazionale.
Ottime notizie
arrivano anche dall’infermeria, Mikel Arteta e Lukas Podolski stanno facendo
progressi molto più rapidi del previsto e potrebbero tornare disponibili molto
prima del previsto: lo spagnolo sarà disponibile tra due settimane al massimo,
il tedesco invece dovrebbe tornare tra tre settimane e non tre mesi come
inizialmente previsto.
Con Thomas
Vermaelen già rientrato e gli altri due appena citati che sono quasi pronti, la
rosa dell’Arsenal sembra molto meglio equipaggiata di quanto molti osservatori
credano.
Spazio alla
Champions League, dopo aver sofferto così tanto l’anno scorso per qualificarsi
è ora di assaporare questa magnifica competizione e lanciarsi alla conquista di
quello che è già stato ribattezzato “Group of Death”.
COMMON
ARSENAL!
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