La trasferta
del Liberty Stadium doveva essere estremamente complicata e tale si è
dimostrata, eppure ancora una volta gli uomini di Arsène Wenger hanno
confermato di aver compiuto quel tanto agognato salto di qualità e hanno finito
col portare a casa altri tre punti di capitale importanza – soprattutto alla
luce della serie di risultati favorevoli ai Gunners.
Credo ormai di
non rischiare nessuna figuraccia dicendo chiaro e forte che questa squadra è da
titolo.
Non vuol dire
che lo vinceremo, però sono sicuro che ci saremo e potremo lottare con le
rivali molto più di quanto mai si sia riuscito a fare negli ultimi anni.
È una
questione di solidarietà, maturità e di spirito, basti vedere l’intensità e
determinazione che ogni singolo giocatore sta mettendo in campo ogni volta che
è chiamato a dare il proprio contributo per la squadra. Fino a quando lo
spirito sarà questo, saremo lì a giocarci la Premier League.
Non può essere
né una coincidenza né semplice fortuna se questo Arsenal vince sempre in
trasferta e ha perso solo una delle 10 partite giocate fino a qui, eppure
osservatori e commentatori si dicono sempre convinti che il prossimo ostacolo
sarà quello fatale per i Gunners: nessuno sembra disposto a concedere la minima
possibilità a questo gruppo di giocatori e al loro manager, nemmeno dopo le
prestazioni più che convincenti messe in mostra fino a qui.
Meglio così,
dico io.
Che continuino
ad incensare il Chelsea del “nuovo” José Mourinho, lo United del povero David
Moyes o perfino il Liverpool di Brendan Rodgers; che tengano pure i riflettori
puntati sul Manchester City di Manuel Pellegrini o continuino a tessere le lodi
dei fantastici Sp*rs, noi continuiamo a fare punti e avanziamo a fari spenti.
Il gol di
Serge Gnabry è arte pura, ventuno passaggi di fila (quasi tutti di prima)
sublimati dalla freddezza da veterano di un ragazzo nato il 14 Luglio 1995 –
eppure si parla di quel fenomeno di Adnan Januzaj dello United; un centrocampo
con una miriade di alternative eppure la cerniera formata da Micheal Carrick e
Marouane Fellaini sembra la migliore in circolazione; una coppia difensiva
impermeabile come quella composta da Per Mertesacker e Laurent Koscielny (con
uno come Thomas Vermaelen pronto a subentrare) e siamo ancora qui a parlare di
Rio Ferdinand e Nemanja Vidic o di John Terry e David Luiz.
Senza citare
poi i vari Jan Verthongen, Kyle Walker, José Enrique, Lucas Leiva, Jordan
Henderson, Christian Eriksen e Roberto Soldado...
Avanti così
allora, lasciamo che gli esperti parlino ed emettano sentenze mentre noi
accumuliamo punti e teniamo la testa bassa.
Forse non
vinceremo il titolo, però di sicuro abbiamo una squadra realisticamente in
grado di farlo – per quanto ne pensino i connaisseurs
del settore.
Avanti con il
Napoli ora, una squadra che darà del filo da torcere agli uomini di Arsène
Wenger ma che ritengo sopravvalutata per le reali qualità della rosa.
È vero che
stanno andando forte in campionato e hanno battuto il Borussia Dortmund in
casa, però la trasferta all’Emirates Stadium sarà tutta un’altra cosa rispetto alle
sfide di Serie A o al debutto casalingo contro i tedeschi.
Bisognerà fare
attenzione a non far salire l’entusiasmo tra i vari Insigne, Callejon e Behrami
per evitare che prendano troppo coraggio, sarà indispensabile far pesare tutto
il divario d’esperienza internazionale tra noi e loro.
Un gol in
avvio sarebbe perfetto in questo senso, però è chiaro che ci sarà da lottare
dall’inizio alla fine.
La buona
notizia è che i nostri sembrano ben contenti di farlo.
Masochismo?
No, carattere.
E che
carattere!
COMMON
ARSENAL!
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