Le ho contate,
foglio Excel alla mano: Arsène Wenger ha a disposizione ben VENTISETTE
combinazioni diverse per creare la linea d’attacco ideale da schierare alle
spalle di Olivier Giroud.
VENTISETTE.
VENTISETTE
combinazioni create da sei giocatori, tutti estremamente versatili.
Senza tirare
in ballo il debuttante Serge Gnabry né l’acerbo Ryo Myiachi e senza chiedere
stravolgimenti alle abitudini di due centrali come Tomas Rosicky e Aaron
Ramsey, l’alsaziano può comunque contare su VENTISETTE modi di schierare i tre
moschettieri alle spalle di Olivier Giroud D’Artagnan.
Mesut Özil l’ho
contato solo come trequartista canonico, tanta è stata la scelta tra le
alternative sulle fasce.
Inoltre, Theo
Walcott l’ho preso in considerazione solo come ala destra e lo stesso ho fatto
con Lukas Podolski dalla parte opposta.
Ciò
nonostante, restano VENTISETTE modi diversi di creare occasioni da gol per l’Arsenal.
Non è
scandalosamente eccitante tutto ciò?
Con le rivali
che hanno al massimo due alternative per ruolo – per quanto buone -, Arsène
Wenger non ha nemmeno abbastanza dita per contarle tutte.
Andiamo nel
dettaglio: Santi Cazorla e Jack Wilshere possono giocare ovunque sulla linea
della trequarti, esprimendosi praticamente sugli stessi livelli; Alex
Oxlade-Chamberlain può giocare indifferentemente sia a destra che a sinistra,
purché abbia spazio davanti a sé per accelerare e mettere a sedere gli avversari;
Theo Walcott e Lukas Podolski, come detto, spadroneggiano ognuno nel proprio
settore di preferenza e Mesut Özil potrebbe girovagare ovunque sul campo tanto
è bravo, però lo teniamo lì nella posizione del numero 10 e ci godiamo lo
spettacolo.
Come devono
comportarsi gli avversari?
Raddoppia pure
l’attenzione sul fantasista tedesco, che fai poi però contro la velocità di Theo
Walcott o la fantasia di Santi Cazorla?
Ok, allora
metti due mastini che mordano le caviglie dello spagnolo e di Mesut Özil, che
fai però contro la prepotenza di Lukas Podolski?
Metti anche
che – per miracolo – tieni a bada la linea offensiva dell’Arsenal per oltre un’ora:
pensi di avercela fatta, sei distrutto fisicamente ma credi di aver finalmente
fermato le armi migliori dei Gunners ma ecco che si preparano a entrare Jack
Wilshere e Alex Oxlade-Chamberlain.
Hai voglia di
piangere, eh? Ti capisco...
Lo stesso si
può applicare anche a centrocampo, dove Mathieu Flamini, Aaron Ramsey, Mikel
Arteta, Tomas Rosicky, Jack Wilshere (anche qui!) e pure un redivivo Abou Diaby
sono perfettamente in grado di dominare l’avversario di turno, offrendo copertura
difensiva e geometrie offensive.
Il discorso
non cambia per la difesa, abbiamo giocatori affidabili che siedono in panchina
pronti ad ogni evenienza, che si tratti di infortuni, cali di forma o scelte tattiche
a seconda delle situazioni; il bello di questo gruppo è che sembra remare tutto
dalla stessa parte, a cominciare proprio da chi non si trova al centro del
palcoscenico.
C’è
concorrenza in squadra, quella concorrenza che deve spingere ognuno a sudarsi
il posto in squadra – anche se si chiama Thomas Vermaelen, Mikel Arteta o Jack
Wilshere.
Non è
scandalosamente eccitante tutto questo?
COMMON
ARSENAL!
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