Leggendo
qualche commento e qualche blog, sono in pochi quelli dispiaciuti per l’eliminazione
dei Gunners.
Io sono tra
quelli.
Non mi piace
dover scegliere tra i trofei in palio, non mi piace che la squadra possa non
essere furiosa dopo una sconfitta e ancor meno mi piace che i tifosi possano credere
che un’eliminazione sia tutto sommato benefica.
La sconfitta
di ieri sera ci toglie da sotto il naso un trofeo che avremmo potuto vincere,
punto.
Sarà anche la
coppa di Lega, però resta un trofeo in palio e quindi come tale bisogna provare
a vincerlo, a prescindere dalle priorità e dal calendario.
Abbiamo perso
in casa contro un Chelsea che non ha mostrato nulla di straordinario ma ha
semplicemente approfittato di due disattenzioni della difesa dei Gunners; l’Arsenal
non meritava assolutamente la sconfitta – tanto meno con due gol di scarto – ma
il vero problema è che non meritava nemmeno di vincere.
Se la difesa
ed il centrocampo hanno fatto un buon lavoro, pur senza brillare davvero,
davanti non c’è stato il minimo segno di grinta e determinazione: Nicklas
Bendtner ha sempre girato al largo dell’area di rigore e non ha azzeccato
praticamente nulla mentre Ryo Myiaichi non ha mai provato a saltare l’uomo,
rifugiandosi nel passaggio comodo a pochi passi.
Con questa
mentalità non si andrà certo lontani.
Pur avendo
davanti due onesti lavoratori come Cesar Azpilicueta e Ryan Bertrand, il
giapponese si è limitato a fare il compitino e non ha mostrato l’intraprendenza
e il carattere che un’ala che gioca nell’Arsenal deve sempre mettere in campo.
Avrei
preferito avesse provato cento dribbling e li avesse sbagliati tutti piuttosto
che assistere ad una prestazione scialba e timida come quella di Ryo Myiaichi.
Dovrebbe
prendere esempio da Alex Oxlade-Chamberlain e provare, provare, provare e
provare anziché aver paura di sbagliare.
Non possono
essere sempre i soliti noti (Santi Cazorla, Aaron Ramsey, Mesut Özil e Jack
Wilshere) a caricarsi della responsabilità di creare occasioni da gol, bisgona
che ognuno si prenda le proprie nella trequarti avversaria.
Ieri non è
successo, Santi Cazorla si è spesso trovato solo nel provare a scardinare la
difesa avversaria ed il solo aiuto sul quale poteva contare veniva dalle
retrovie, con Tomas Rosicky, Aaron Ramsey e Jack Wilshere pronti ad offrire una
sponda allo spagnolo.
Inutile
sottolineare che se il solo aiuto possibile arriva da dietro, sorprendere una
difesa come quella del Chelsea diventa una missione impossibile.
Non c’era
bisogno di strafare, bastava avere un po’ di coraggio e tentare la fortuna con
un dribbling, una conclusione, qualsiasi cosa.
I pochi che l’hanno
fatto – e sono sempre i soliti – hanno per lo meno indirizzato il pallone verso
lo specchio della porta difesa da Mark Schwarzer.
Senza fare
granché, il Chelsea ha vinto e portato a casa la qualificazione al prossimo
turno – non mi pare abbiano faticato granché né che abbiano registrato
infortuni.
Nemmeno noi
abbiamo speso troppe energie né perso giocatori per infortunio, però abbiamo
una competizione in meno per la quale concorrere.
Ne è veramente
valsa la pena?
Ero felice
quando ho visto che la formazione titolare assomigliava molto più a quella
abitualmente schierata in Champions League o Premier League piuttosto che ad un’accozzaglia
di giovani promesse, purtroppo alcuni dei giocatori in campo non hanno saputo
offrire un rendimento almeno accettabile per gli standard dell’Arsenal.
Giocatori già “affermati”
come Aaron Ramsey e Tomas Rosicky hanno messo in campo la stessa intensità che
garantiscono nelle partite di campionato, giocatori che invece possono contare
solo sulla Capital One Cup hanno preso l’impegno sottogamba come primedonne
arroganti.
Così non si va
da nessuna parte, come ampiamente dimostrato dalla sconfitta di ieri: possiamo
pensare di puntare a traguardi più affascinanti se ci facciamo eliminare in
coppa di Lega senza batter ciglio?
Giriamo la
pagina in fretta e pensiamo alla trasferta a casa del Liverpool, servirà tutt’altra
attenzione e grinta per portare a casa un risultato positivo da Anfield.
Fortunatamente
ci sono le buone prove di Thomas Vermaelen e Nacho Monreal a consolarci, la
conferma che la nostra squadra è ben attrezzata per competere con le rivali in
Europa e in Inghilterra.
A patto che
ognuno abbia voglia di fare la propria parte.
COMMON
ARSENAL!
PS: il pasticcio
di Carl Jenkinson non lo commento nemmeno perché più grave di quello – che può
succedere a tutti e che Fabianski avrebbe dovuto aiutare ad evitare – è il
fatto che abbia smesso di giocare e collezionato solo altri errori da lì in
poi.
Grave peccato
di personalità, mi auguro solo che Bacary Sagna rinnovi quanto prima.
Pure il
francese ha sbagliato, sbaglia e sbaglierà ma per lo meno ha il carattere
necessario per non perdere completamente la testa.
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