Allora, chi
aveva ragione?
Chi vi ha
detto che questo Napoli è soppravvalutato?
Chi vi ha
anticipato che i nostri centrocampisti avrebbero annichilitto i propri
dirimpettai?
No, non c’è
bisogno della standing ovation, dai!
Scherzi a
parte, questo Arsenal è una vera delizia per gli occhi e sarebbe un avversario
tosto per una qualsiasi delle pretendenti accreditate alla vittoria finale:
ieri sera anche Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid avrebbero faticato a
contenere la manovra degli uomini di Arsène Wenger.
Con questi
presupposti, cosa avrebbe mai potuto sperare il Napoli di Miguel Britos,
Giandomenico Mesto, Camilo Zuniga e Goran Pandev?
La qualità, la
velocità, l’intesa e il dinamismo di Aaron Ramsey, Mesut Özil e Tomas Rosicky
sono stati l’incubo peggiore dei poveri Berhami e Inler, sempre in inferiorità
numerica e in perpetua difficoltà.
Naturale che
il doppio vantaggio sia arrivato così presto e in maniera così spettacolare,
peccato che i Gunners abbiano iniziato a rallentare troppo presto privandoci
quindi di una possibile goleada.
Anzi, da una
parte è meglio così visto che la squadra è corta e viene da una serie di
partite molto dispendiose a livello fisico e mentale, poter allentare un po’ la
tensione farà bene a chi fino a qui non ha mai tirato il fiato.
I tre punti
ottenuti contro il Napoli ci proiettano in testa al gruppo F, virtualmente
basteranno altri quattro punti (virgola due, of course) nelle prossime
quattro partite per ottenere la qualificazione agli ottavi, il prossimo
incontro contro il Borussia Dortmund potrebbe quindi già essere decisivo per il
passaggio del turno.
Altri tre
punti contro gli uomini di Jürgen Klöpp (e magari un contemporaneo risultato
positivo dell’Olympique Marseille a Napoli) e avremmo più che un piede al turno
sucessivo.
Inutile andare
troppo lontani per il momento, godiamoci lo spettacolo visto ieri all’Emirates
Stadium e festeggiamo il 17esimo compleanno di Arsène Wenger sulla panchina dei
Gunners.
Non saremo mai
grati abbastanza per la scelta fatta dal Club nel 1996, un’illuminazione senza
precedenti nel calcio inglese.
Godiamoci il
primo gol di Mesut Özil (e che gol!), la freddezza sottoporta di Olivier
Giroud, il moto perpetuo di Aaron Ramsey e la maturità difensiva di Kieran
Gibbs, abbiamo annichilito la squadra attualmente in testa alla classifica di
Serie A e capace di battere il temuto Borussia Dortmund nella giornata
precedente.
Credo siamo
tutti ben consapevoli che questa forma sfavillante non durerà in eterno e che
prima poi assiteremo a qualche prestazione deludente e qualche risultato
inaspettato, sono però altrettanto sicuro che siamo tutti ben consapevoli di
avere di fronte una squadra vera, un gruppo di giocatori maturi e forti pronti
ad aiutarsi l’un l’altro e mostrarsi solidali.
Questo va ben
al di là di qualsiasi vittoria, questo dev’essere il nostro ingrediente segreto
per una stagione da protagonisti.
E questo –
manco a dirlo – lo dobbiamo a quell’uomo elegante seduto in pachina da 17
stagioni.
Lui è rimasto
mentre i nostri cosiddetti “eroi” andavano a cercare gloria altrove, lui si è
preso gli insulti e gli schiaffi pur di proteggere quel gruppo di ragazzi che
ora gli sta dando ragione.
Ora sotto con
il West Brom, una trasferta complicata come ci ha dimostrato il recente
incontro in Capital One Cup: forse rivedremo Santi Cazorla, forse addirittura
Lukas Podolski.
Scusatemi ma
mi viene già la pelle d’oca...
COMMON
ARSENAL!
Nessun commento:
Posta un commento
I Vostri Commenti