Il risultato –
divenuto sostanzioso solo negli ultimi minuti – racconta di un Arsenal
incontenibile dal centrocampo in su, tra fraseggi e gol di impareggiabile bellezza;
la realtà, invece, parla di un Arsenal a tratti in difficoltà contro un Norwich
che non merita la classifica attuale e di un Arsène Wenger che si è detto
colpito da come i canarini abbiano saputo rendere dura la vita ai suoi ragazzi,
soprattutto a cavallo dell’intervallo.
Lecito,
soprattutto se si vuol tenere la squadra sotto pressione ed evitare una
qualsiasi forma di autocompiacimento, però la facilità con cui l’Arsenal ha
costruito occasioni da gol fa presagire grandi cose per il proseguio della
stagione.
A patto,
ovviamente, di mantenere questa solidarietà, questa intensità e questa fiducia
– altrimenti il castello rischia di sgretolarsi.
Assicurata una
comprovata maturità, le qualità di Mesut Özil (doppietta per lui), Santi
Cazorla (bel rientro), Olivier Giroud, Jack Wilshere, Aaron Ramsey e compagnia
verrà fuori inevitabilmente.
Senza
maturità, tuttavia, si tratterebbe di uno spreco immane e imperdonabile.
La vetta della
classifica fa bene al morale e all’autostima, va detto però che finora abbiamo
avuto un calendario piuttosto clemente che ci ha messo davanti solo gli Sp*rs
tra le squadre di alta classifica (se così vogliamo considerarli...) quindi
rischiare di sedersi sugli allori appena prima di affrontare Liverpool e
Manchester United ci potrerebbe a due possibili sberle in pieno viso, tutto ciò
di cui questa squadra proprio non ha bisogno.
Non credo
questo pericolo esista perché ormai il gruppo è molto più esperto di quanto
raccontino le carte d’identità e perché giocatori come Mikel Arteta, Mathieu
Flamini, Thomas Vermaelen e Per Mertesacker sono pronti a tenere i propri
compagni sull’attenti, sarà bene comunque assicurarsi che nessuno abbassi la
guardia proprio sul più bello.
Natale è
ancora lontano e quindi qualsiasi bilancio parziale del cammino fin qui percorso
in Premier League è prettamente inutile, per ora possiamo solo ben sperare
viste le qualità messe in campo dagli uomini di Arsène Wenger.
Prima poi
arriveranno anche i momenti difficili, sarà interessante vedere come reagirà
una squadra che è sempre meno abituata a perdere – ottima notizia – e sempre
più consapevole dei propri mezzi.
Come si dice,
il bello deve ancora venire.
A proposito di
bellezza, i fortunati che erano all’Emirates Stadium hanno potuto assistere dal
vivo a due delle più esaltanti reti segnate dall’Arsenal negli ultimi anni,
entrambe magnifiche eppure così diverse l’una dall’altra: prima un’azione tutta
di prima tra Olivier Giroud e Jack Wilshere, sublimata da un doppio triangolo
stretto che ha portato il centocampista inglese a presentarsi tutto solo
davanti a John Ruddy, poi l’assolo irresistibile di Aaron Ramsey, che ha messo
a sedere due difensori prima di scaraventare in rete il suo nono gol
stagionale.
Non so se
anche a voi ha ricordato la stessa cosa, però il gol del gallese mi ha fatto
tornare in mente la perla di Samir Nasri contro il Fulham di qualche stagione
fa.
Tutto molto
bello, tutto estremamente bello e alo stesso tempo estremamente preoccupante.
Per gli
avversari, ovviamente!
Così giocano i
campioni, ha scritto qualcuno su Twitter.
Può essere, il
bello è che dipende solo dai Gunners stessi.
COMMON
ARSENAL!
Nessun commento:
Posta un commento
I Vostri Commenti