Indicata alla
vigilia come una partita più complicata di quanto il nome dell’avversario
potesse lasciar credere, la sfida con il Southampton si è confermata ostica e
delicata – eppure ancora una volta l’Arsenal ha disinnescato con brio la trappola
che gli si è parata davanti.
Gli uomini di
Mauricio Pochettino hanno lottato, creato grattacapi con ripartenze veloci e
testato a tre riprese i riflessi di Wojciech Szczesny ma si sono dovuti
arrendere alla perfetta organizzazione dei Gunners, alle trame offensive
disegnate con precisione da Aaron Ramsey, Jack Wilshere e Mesut Özil e hanno
pagato a carissimo prezzo le sporadiche disattenzioni difensive – come succede
sempre a chi affronta una grande squadra.
Precedentemente
all’errore di Boruc e conseguente gol del vantaggio siglato da Olivier Giroud ,
i Saints sono stati salvati da due
legni che gridano ancora vendetta per come sono arrivati: prima un delizioso
pallonetto dalla linea di fondo di Jack Wilshere, poi un sontuoso colpo di
tacco da centro area di Aaron Ramsey sono stati sul punto di far esplodere l’Emirates
Stadium ma entrambi hanno dovuto pagare un dazio estremamente salato alla
sorte.
Colpi come
quelli provati dall’inglese e dal gallese nascono da un livello di fiducia e
autostima altissimi e sono segno, soprattutto per quanto riguarda Jack
Wilshere, di un ritrovato entusiasmo e quindi di ottimo auspicio per il
proseguio della stagione – già a partire dalla sfida di martedì contro l’Olympique
Marseille in Champions League.
Il finale
sarebbe potuto essere estremamente palpitante – come spesso accade quando il
vantaggio è striminizito – ma un’ottima chiamata arbitrale ha permesso a
Olivier Giroud di trasformare il calcio di rigore assegnato per una vistosa
trattativa di Fonte ai danni di Per Mertesacker e chiudere definitivamente la
partita.
L’Arsenal è
ripartito quindi, cancellando l’immeritata sconfitta incassata a Old Trafford,
e ha incrementato ulteriormente il vantaggio in classifica approfittando del
pareggio tra Liverpool e Everton, portandolo a quattro punti.
Da inizio
campionato sono i Gunners a dettare il ritmo davanti a tutti e a quanto si vede
sono davvero in pochi a poter restare in contatto con gli uomini di Arsène
Wenger eppure – come da prassi – l’Arsenal è sempre più snobbato da osservatori
ed esperti.
Meglio così,
che i fari stiano puntati sul Manchester City di Manuel Pellegrini (quattro
sconfitte su sei trasferte finora) o sul Chelsea di José Mourinho mentre Thomas
Vermaelen e compagni continuano a passo di marcia nell’ombra.
Noi
continuiamo a pensare solo ed esclusivamente alla prossima partita,
concentriamoci sulla visita che un Olympique Marseille piuttosto rimaneggiato e
demotivato ci renderà martedì sera: una partita che per assurdo è la più
complicata affrontata fino a qui in Champions League perché un qualsiasi altro
risultato che non sia la vittoria complicherebbe tantissimo la qualificazione
agli ottavi.
Una partita
tanto facile da essere proibitiva se non affrontata con la giusta tensione.
Ma di questo
parleremo domani...
COMMON
ARSENAL!
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