Ancora una
volta, e sono ormai sei consecutive, torniamo a mani vuote dalla casa del
Manchester United; un’abitudine che sarebbe bene perdere al più presto e che
mai come quest’anno sembravamo pronti a cancellare viste le ottime condizioni
dei Gunners e il pessimo avvio di stagione degli uomini di David Moyes.
Non basta il
misterioso virus che ha improvvisamente privato la squadra di Per Mertesacker e
Tomas Rosicky e ridotto ai minimi termini sia Mikel Arteta che Serge Gnabry per
spiegare l’inconcepibile timore reverenziale che abbiamo mostrato di fronte ai
Red Devils per tutti i primi quarantacinque minuti; avevamo davanti Chris
Smalling, Johnny Evans, Phil Jones e Shinji Kagawa e sembrava giocassimo ancora
contro Gary Neville, Jaap Stam, Paul Scholes e Ryan Giggs!
Abbiamo fatto
fare un figurone ad una squadra che ha mostrato la stessa qualità di gioco
dello Stoke di Tony Pulis o del Blackburn di Mark Hughes: perché?
Arsène Wenger
ha più volte ripetuto come la squadra fosse troppo nervosa (campanello
d’allarme!) e come abbia concesso ad un avversario in evidente difficoltà
psicologica tutto il tempo per prendere le misure alla partita e trovare
fiducia.
Poco importa
poi che la sconfitta non fosse del tutto meritata, avremmo dovuto imporre la
nostra chiara supremazia ed invece abbiamo giocato a nascondino con noi stessi.
Le prestazioni
più che anonime di Mikel Arteta e Mesut Özil, le pessime scelte fatte a
ripetizione da Aaron Ramsey e Olivier Giroud e quel continuo girovagare di
Santi Cazorla alla ricerca di una posizione dalla quale creare qualcosa di
utile ci sono state fatali in una partita che era ampiamente alla nostra
portata.
Questo United
ha solo due giocatori di gran livello e ieri abbiamo permesso loro di ricevere
tanti palloni e combinare in maniera più che tranquilla nella nostra trequarti
– senza tra l’altro che siano riusciti a mettere insieme chissà quali occasioni
da gol.
È frustrante
perdere una partita durante la quale il nostro portiere non ha dovuto
effettuare nemmeno una parata, impossibile però sperare di ottenere qualcosa
senza mai impensierire l’estremo difensore avversario!
Chiudiamo in
fretta questo capitolo e guardiamo avanti, che è meglio.
Abbiamo
attraversato quello che doveva essere un periodo proibitivo e siamo usciti con
sei punti sui nove disponibili, abbiamo segnato quattro gol subendone solo uno
e siamo ancora primi in classifica con due punti di vantaggio sulla prima
inseguitrice – che non è nemmeno la più pericolosa delle rivali.
Il Chelsea è
indietro di quattro punti, lo United di cinque e il Manchester City addirittura
di sei – la situazione non è poi tanto male.
Certo, andare
alla pausa con tre punti in più in tasca sarebbe stato un sogno...ma non c’è di
che lamentarsi tutto sommato.
Se tutto va
bene, al rientro contro il Southampton dovremmo ritrovare sia Theo Walcott che
Lukas Podolski ed entrambi faranno un gran bene ad una squadra che sente molto
la mancanza di giocatori capaci di sfondare sulle fasce.
La partita
contro i Saints (attualmente terzi in
classifica) ci dirà se l’assenza di profondità era il solo male che affligge
questi Gunners o se i problemi sono più profondi...
COMMON
ARSENAL!
Nessun commento:
Posta un commento
I Vostri Commenti