Passata senza
danni anche l’ultima sosta per le Nazionali, il tempo è venuto di tornare ad
assaporare una sfida di vertice in Premier League – anche se il nome dell’avversario
stona un po’ con il contesto.
L’avversario
di sabato sarà infatti il Southampton di Mauricio Pochettino, attualmente terzo
in classifica e titolare della migliore difesa del campionato con appena cinque
gol incassati fino a qui.
Se il nome non
evoca grandi sfide né finali epiche, la squadra guidata dal tecnico argentino
ha tutte le carte in regola per mettere in enorme difficoltà gli uomini di
Arsène Wenger: pressing alto e asfissiante, gioco molto frizzante sugli esterni
e – come detto – una difesa quasi impenetrabile che ha permesso ai Saints di vincere ad Anfield e
pareggiare a Old Trafford.
La sfida di
sabato sarà quindi molto interessante nella valutazione dello stato di forma
del contingente offensivo dei Gunners, ultimamente non troppo brillante:
davanti ad una difesa così ben organizzata e protetta, la circolazione veloce
del pallone e un gioco di prima rapido e preciso potrebbe portare l’Arsenal ad
essere – prima squadra dall’inizio del campionato ad oggi – capace di isolare i
due centrali difensivi dei Saints e sfondare quindi questo reparto che tanto ha
ben figurato fino a qui.
In quest’ottica
il ritorno di Theo Walcott sarà molto importante e rappresenterà il possibile
ago della bilancia della sfida, dato che probabilmente sarà il finalizzatore
delle trame che Santi Cazorla, Mesut Özil, Aaron Ramsey e Mikel Arteta dovranno
cucire per eludere il feroce pressing avversario; non è certo che l’inglese
partirà dal primo minuto data la lunga assenza ma – titolare o no – Theo Walcott
è certamente il potenziale match-winner della contesa.
Dall’altra
parte del campo, la difesa e in particolare i due terzini dovranno fare molta
attenzione alla velocità di Lallana e Ward-Prouse sugli esterni, mentre Rodriguez
e Lambert proveranno ad infilarsi dietro le spalle di Per Mertesacker e Laurent
Koscielny.
Senza dubbio
questo Arsenal ha le qualità necessarie per avere la meglio sull’avversario,
per quanto temibile, però la sfida sarà molto dura e diventerà ancora più complicata
se i Gunners non sapranno produrre un possesso palla continuo ed efficace; se
la palla girerà in maniera costante, precisa e varia, il pressing operato dal
Southampton potrebbe andare a vuoto e alla lunga ciò comporterebbe un logorio
sempre maggiore nelle gambe e nella testa dei giocatori di Mauricio Pochettino –
con probabile aumento degli spazi a disposizione dell’Arsenal.
Credo
bisognerà armarsi di pazienza e aspettare il varco giusto senza offrire il fianco
alle ripartenze degli avversari, una ricetta che Arsène Wenger ha perfezionato
molto negli ultimi mesi.
La squadra è
piuttosto completa nei suoi ranghi, gli infortunati di lungo corso migliorano
di giorno in giorno e – come detto – Theo Walcott è pronto a rientrare dopo l’infortunio
ai muscoli addominali.
Arsène Wenger
avrà quindi l’imbarazzo della scelta sia a centrocampo, dove mancherà il solo
Mathieu Flamini (squalificato) che in difesa, dove potrà operare liberamente
qualsiasi scelta tecnica o tattica.
Come al
solito, l’unico certo del posto in campo sarà Olivier Giroud, data l’assenza di
concorrenza diretta che sia anche solo un minimo credibile.
Questo l’undici
titolare che mi aspetto di vedere in campo contro il Southampton:
Szczesny, Sagna,
Mertesacker, Koscielny, Gibbs, Ramsey, Arteta, Wilshere, Özil, Cazorla, Giroud.
A
disposizione: Fabianski, Jenkinson, Monreal, Vermaelen, Rosicky, Walcott,
Bendtner.
COMMON ARSENAL!
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