Era già il caso quando il Southampton – capace di fermare entrambe le
squadre di Manchester – ha fatto visita all’Arsenal il weekend scorso, ancora
di più lo è oggi che i Gunners sono in viaggio verso Cardiff: gli uomini di
Arsène Wenger dovranno fare attenzione al Davide di turno!
Se per la squadra di Mauricio Pochettino le cose non sono andate affatto
come previsto, gli uomini di Malcky Mackay sperano di avere tutt’altro impatto
sulla partita.
Il copione è di quelli già visti, la squadra padrone di casa gioca in
maniera estremamente fisica e conta sui calci piazzati per avere la meglio su
un avversario nettamente superiore sia tatticamente che tecnicamente.
Non voglio nascondere il fatto che la ricetta sia stata un successo in
passato, quando lo Stoke City di Tony Pulis ci prendeva a calcioni e ci
ridicolizzava sulle palle inattive, però si tratta appunto di passato e ora non
è proprio semplice fare i bulli contro Aaron Ramsey, Mathieu Flamini, Per
Mertesacker, Laurent Koscielny e Wojciech Szczesny.
Se questa è l’unica tattica prevista dal Cardiff City, la sfida rischia di
finire molto presto.
Purtroppo, i gallesi sono molto più che una copia del fu Stoke City di
Tony Pulis e possono contare su una buona qualità di palleggio e su ali molto
veloci e pericolose.
Non è un caso che la loro classifica sia positiva consideriamo lo status
di novellini in Premier League e l’assenza di giocatori di caratura (eccetto il
vecchietto indigeno, Craig Bellamy): tredici punti in dodici partite non sono
un bottino eccezionale ma, viste le circostanze, in pochi avrebbero scommesso
in un Cardiff City al di sopra delle ultime tre posizioni di classifica.
La vittoria iniziale contro il Manchester City e il pareggio strappato al
Manchester United hanno galvanizzato l’ambiente e fatto passare in secondo
piano le oggettive difficoltà di una squadra che ha vinto solo due delle sei
partite casalinghe disputate fino a qui e concesso sette gol tra le mura amiche.
Non fosse stato per la vittoria nel derby gallese contro lo Swansea, gli
uomini di Mackay sarebbero a secco da sei partite consecutive.
Capisco quindi l’entusiasmo per il carattere mostrato contro il Red
Devils, però da qui a passare per il biblico Davide che sconfigge il gigante
golia ce ne passa.
L’Arsenal dovrà assicurarsi di non prendere sottogamba l’impegno ed essere
pronto ad un incontro molto intenso e fisico, durante il quale il cileno Medel
sarà presumibilmente incollato a Mesut Özil e non userà certo i guanti per
arginare il tedesco.
Nel folto centrocampo solitamente schierato dal Cardiff City sarà vitale
una buona circolazione di palla e un frequente scambio di posizioni tra i tre
che giocheranno alle spalle di Olivier Giroud affinché i difensori avversari
debbano ogni volta adattarsi ad un avversario con caratteristiche differenti.
In questo senso, schierare contemporaneamente giocatori dalle qualità e
dalle abitudini diametralmente opposte come Theo Walcott e Jack Wilshere (o
Santi Cazorla) potrebbe essere la scelta giusta per mettere in difficoltà la
retroguardia dei Bluebirds, molto
meno solida di quanto i recenti commenti facciano credere.
I gallesi hanno concesso diciassette gol in dodici partite, riuscendo a
mantenere inviolata la propria porta solamente in tre occasioni fino a qui.
La profondità dell’uno da una parte e i tagli verso l’interno dell’altro
potrebbero rivelarsi armi letali se usate con efficacia, inoltre portare più
uomini sulla trequarti costringerebbe
Medel a dover scegliere se seguire Mesut Özil o coprire gli inserimenti
centrali degli altri centrocampisti – generando così spazi importanti negli
ultimi trenta metri.
Come vedete, gli ingredienti ci sono tutti per portare a casa altri tre
punti e continuare a scavare un solco sempre maggiore tra i Gunners e le
rivali.
Se aggiungiamo a ciò il fatto che Kieran Gibbs è interamente recuperato e
che tutti gli altri sono abili e arruolati, si può essere ottimisti in vista
della sfida di sabato.
Ottimisti, non arroganti. Sarà questa la chiave principale della sfida.
Difficile indovinare quali saranno gli undici titolari che Arsène Wenger
manderà in campo contro i gallesi perché sono molti i giocatori che lottano per
alcuni posti chiave: Mikel Arteta e Mathieu Flamini devono guadagnarsi un posto
accanto all’intoccabile Aaron Ramsey; Jack Wilshere, Santi Cazorla e Theo
Walcott hanno due posti a disposizione per completare la linea offensiva e
Tomas Rosicky scalpita per mantenere una maglia da titolare dopo la buona prova
in Champions League. Ad oggi solo Olivier Giroud, Aaron Ramsey e Mesut Özil
sono sicuri di partire titolari – linea difensiva a parte – mentre tutti gli altri
sono costantemente in bilico.
Senza contare poi Alex Oxlade-Chamberlain e Lukas Podolski, potenziali
titolari che potrebbero faticare a trovare addirittura un posto in panchina.
Questa la formazione che mi aspetto di vedere in campo sabato pomeriggio:
Szczesny, Sagna, Mertesacker, Koscielny, Gibbs, Flamini, Ramsey, Walcott, Özil,
Wilshere, Giroud.
In panchina: Fabianski, Vermaelen, Monreal, Arteta, Cazorla, Rosicky,
Bendtner.
COMMON ARSENAL!
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