
Fateci caso,
negli ultimi quattro giorni Arsène Wenger ha rilasciato due interviste al sito
ufficiale del Club e durante entrambe – per quanto riguardassero argomenti
diversi – si è soffermato sullo stesso identico argomento: la difesa.
Immediatamente
dopo la sconfitta dell’Etihad Stadium, Arsène Wenger ha detto:
“Sono davvero deluso perché non abbiamo
fatto il nostro solito lavoro difensivo, come sappiamo fare.
Non abbiamo difeso bene a partire dalla
nostra linea più avanzata e non abbiamo mostrato abbastanza solidarietà in fase
difensiva. Difendere in questa maniera significa prenderla troppo comoda.
Avevamo la migliore difesa del
campionato e concedere sei gol come fatto oggi è difficile da accettare, non
siamo stati abbastanza disciplinati e nelle grandi sfide ciò si paga”
Poi, parlando
della sfida con il Bayern Monaco in programma per gli ottavi di Champions
League, il manager ha fatto scivolare la frase magica:
“(Rispetto alla sfida dell’anno scorso)
certamente abbiamo un migliore potenziale offensivo grazie a Mesut Özil e
dobbiamo ritrovare quella sicurezza difensiva che abbiamo perso durante
l’ultimo weekend”
Personalmente
ci leggo due messaggi rivolti alla squadra:
Primo:
vietatissimo sedersi sugli allori e prenderla troppo comoda, restiamo umili
Secondo (in
subordine): difendiamo da squadra, sempre
Arsène Wenger non
ha parlato di errori dell’uno o dell’altro singolo, non ha parlato della linea
difensiva in sé ma è sembrato indirizzarsi a centrocampo e attacco, rei di non
aver applicato la solita attenzione nel fase di non possesso palla.
Sarà stata la
stanchezza, il risultato sempre sfavorevole o forse un pizzico di eccessiva
sicurezza ma i laterali di centrocampo non hanno aiutato a dovere i terzini, i
centrocampisti centrali non hanno fatto filtro a sufficienza davanti alle
incursioni di Fernandinho e Yaya Touré e né Olivier Giroud, né Mesut Özil hanno
reso difficile la vita di chi – dalle retrovie della squadra avversaria – era
incaricato d’iniziare le manovre offensive.
Come non dare
ragione ad Arsène Wenger? Questa squadra e la sua retroguardia sono fortissime
quando ognuno si dedica anima e corpo al proprio compito difensivo: siamo una
squadra in grado di segnare gol in qualsiasi momento, come dimostrato
ampiamente nelle stagioni passate, perciò la nostra prima preoccupazione
dev’essere quella di impedire all’avversario di creare occasioni da rete in
maniera troppo semplice.
Una ricetta
semplice eppure complicata da mettere in campo partita dopo partita, perché
estremamente dispendiosa a livello fisico e mentale.
Non appena
abbassiamo la guardia, non appena crediamo di poterla prendere comoda e non
appena ci specchiamo nella nostra bellezza, ecco che arrivano le scoppole.
Una buona
lezione per la squadra, da mettere in pratica fin da lunedì sera contro José
Mourinho.
La squadra
sarà riposata e quindi fisicamente dovremmo reggere lo sforzo richiesto,
soprattutto davanti ad una squadra che ha giocato (e perso) i quarti di finali
di Capital One Cup ieri, arrivando fino ai supplementari su un campo difficile.
Vediamo quanto
siamo maturi, vediamo quanto lo vogliamo questo titolo!
COMMON
ARSENAL!
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