
Partiamo dall’elenco
delle buone notizie:
1.
Nonostante
il girone più difficile della competizione, siamo qualificati per gli ottavi
Fine dell’elenco.
Il resto del
post non sarà piacevole da leggere perché la partita di ieri non è stata
piacevole da guardare, anzi.
Raramente ho
visto un sistema di gioco più prevedibile di quello messo in campo ieri da Rafa
Benitez, eppure siamo riusciti a farci schiacciare da una squadra i cui punti
di forza – udite, udite – si chiamano Callejón e Maertens e abbiamo subito il
pressing del duo Behrami-Dzemaili senza saper far girare il pallone come
avremmo dovuto.
La cosa ancor
più insopportabile è che per tutto il primo tempo abbiamo giocato da grande
squadra, abbiamo annullato la pressione avversaria facendoli correre a vuoto e
saremmo anche potuti passare in vantaggio quando Olivier Giroud si è trovato
smarcato in area di rigore, purtroppo però il francese ha sparato sul portiere
anziché premiare l’inserimento centrale di Mathieu Flamini; ai poveri centrocampisti
del Napoli non è rimasta altra risorsa che il fallo tattico sui nostri
portatori di palla e se l’arbitro fosse stato un filo più intransigente di
certo non avrebbe commesso peccato.
Detto ciò, non
eravamo a Napoli per vincere e lo si vedeva da lontano: inutile fare proclami
alla vigilia per poi trincerarsi dietro un possesso palla nella propria
trequarti (ho smesso di contare i retropassaggi a Wojciech Szczesny già dopo
dieci minuti) e sperare di far passare il tempo.
Questa partita
avremmo potuto vincerla e ciò ci avrebbe messi al riparo da qualsiasi sorpresa –
se così si può chiamare una vittoria dei vice-campioni d’Europa a casa dell’unica
squadra del gruppo a non aver racimolato nemmeno un punto.
Invece abbiamo
giocato palesemente per il pareggio e dopo il gol – e che gol – messo a segno
da Higuaìn ci siamo arresi alla sconfitta; l’espulsione di Mikel Arteta non ci
ha certo aiutati ma non abbiamo mai attaccato con convinzione quindi non può
essere un alibi.
Capitolo
chiuso, rassegnamoci al solito sorteggio impossibile per gli ottavi di finale e
vediamo se riusciremo a giocarcela anche con Real Madrid, Barcellona, PSG o Bayern
Monaco: è vero che per vincere prima o
poi devi affrontarle, certo sarebbe stato meglio iniziare con un Olympiacos,
Bayer Leverkusen o Zenit piuttosto che con un grosso calibro.
A fare rabbia
è il fatto che avevamo il traguardo a portata di mano nonostante alla vigilia gli
osservatori ci dessero per spacciati, al pari dell’Olympique Marseille.
Per questo
motivo voglio comunque chiudere ricordandovi (e ricordando pure a me stesso)
quanto di buono fatto in uno dei gironi più complicati della recente storia
della Champions League, secondo solo a quello toccato al Manchester City l’anno
scorso.
In quell’occasione
gli uomini di Mancini presero scoppole da Borussia Dortmund, Ajax e Real Madrid
senza vincere nemmeno una partita nonostante le ambizioni della vigilia; noi
abbiamo fatto il nostro dovere e timbrato il cartellino per gli ottavi,
vincendo a casa degli uomini di Jürgen Klöpp e dando una bella lezione di
calcio al Napoli durante la partita di andata.
Non è così
male dopo tutto, voltiamo pagina e non pensiamoci più.
Ma niente più scherzi, Gunners!
COMMON ARSENAL!
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