La partita è finita
dopo appena trentotto minuti, da lì in poi abbiamo assistito ad un monologo
tedesco più noioso delle serate di Sanremo.
Destra,
centro, sinistra.
Sinistra,
centro, destra.
Ripetere ad libitum.
Non avremmo
avuto il vantaggio del possesso palla a undici contro undici, figuriamoci con
un uomo in meno.
Non m’importa
granché delle statistiche della partita e gli 863 passaggi del Bayern contro i
222 dell’Arsenal raccontano unicamente della noia eterna che abbiamo tutti
dovuto subire nel secondo tempo.
Il dato di
fatto è che fino all’espulsione di Wojciech Szczesny, l’Arsenal era
completamente in partita e non temeva certo il confronto con i campioni in
carica di tutto. Se togliamo la magnifica conclusione di Kroos e l’altrettanto
splendida parata di Wojciech Szczesny, il Bayern non ha prodotto altro e ha
spesso subito l’intraprendenza di Alex Oxlade-Chamberlain e Jack Wilshere.
Durante il
primo quarto d’ora gli uomini di Arsène Wenger hanno messo davvero paura all’avversario,
sprecando malamente un rigore con Mesut Özil.