Signore e
signori, ecco il conto per il non aver chiuso il girone da primi della classe –
con una sovrattassa derivante dal fatto di avere avuto due risultati su tre per
raggiungere l’obbiettivo.
Il conto è
gentilmente offerto da Arjen Robben, Pep Guardiola, Toni Kroos, Philipp Lahm,
Mario Madzukic e Thomas Müller.
Con l’amichevole
partecipazione di Manuel Neuer, David Alaba, Thiago Alcantara, Jerôme Boateng,
Rafinha e Dante.
Una dedica
speciale a Franck Ribéry, (fortunatamente) appiedato da un infortunio.
Il momento
della rivincita è arrivato, però non crediate nemmeno un minuto che la vittoria
dell’Allianz Arena possa essere ripetuta.
Se vogliamo
una vera rivincita allora bisognerà soprattutto evitare di ripetere la
prestazione casalinga dello scorso anno, quando si è assistito ad una
dimostrazione di superiorità schiacciante da parte della squadra allora guidata
da Jupp Heynckes.
Squadra resa
quest’anno ancora più forte dagli innesti di Pep Guardiola in panchina, Mario
Götze sulla trequarti e Thiago Alcantara
a centrocampo, quindi avversario ancora più tosto.
L’Arsenal
stasera dovrà dimostrare l’intelligenza e la maturità necessari per accettare
il ruolo di sfavorito e lottare minuto dopo minuto su ogni pallone.
Con l’approccio
giusto, nessun risultato è precluso.
Con l’approccio
sbagliato, invece, si finisce immediatamente fuori dalla competizione.
L’atteggiamento
può sembrare remissivo, però di fatto stasera gli uomini di Arsène Wenger
avranno davanti la migliore squadra al mondo.
Come
comportarsi, quindi?
Inutile
tentare di surclassare l’avversario perché le qualità della squadra di Pep
Guardiola sono – ahimé – nettamente superiori alle nostre; provare a giocarsela
in campo aperto rappresenterebbe quindi un rischio considerevole contro un
gruppo di giocatori abili nel palleggio e velocissimi nelle ripartenze, un
abbinamento letale per qualsiasi linea difensiva.
Converrebbe
forse resistere ad oltranza alla prevedibile pressione che la squadra ospite
eserciterà nei minuti iniziali, far passare la burrasca che solitamente le
squadre di Pep Guardiola provocano ad inizio partita e poi – piano piano –
guadagnare metri e cercare di far circolare la palla il più rapidamente
possibile, chiedendo a Mesut Özil d’inventare il passaggio giusto.
Con Philipp
Lahm reinventato mediano, il Bayern Monaco ha nei due terzini gli anelli più
deboli (se così vogliamo dire) della propria catena ed è da lì che l’Arsenal
dovrà cercare di passare: francamente infatti non scommetto tanto sul duello
che vedrà opposto Olivier Giroud a Dante e Boateng, non fosse altro che per la
superiorità numerica dei tedeschi, quindi spero che la rapidità di Santi
Cazorla e l’intelligenza di Mesut Özil possano mandare in crisi Rafinha e
Alaba, a maggior ragione alla luce delle tante sgroppate offensive che i due
compieranno durante la partita.
Dal momento
che (con ogni probabilità) la squadra andrà in difficoltà a centrocampo, sarà
bene che Tomas Rosicky possa aiutare sia Jack Wilshere e Mathieu Flamini sulla
mediana che impedire a Thiago Alcantara di organizzare il gioco degli ospiti con
eccessiva libertà.
In questo
senso la scelta di Arsène Wenger di schierare Mesut Özil sulla fascia potrebbe
rivelarsi molto intelligente perché il tedesco non sarebbe l’uomo migliore per
disturbare gli avversari centralmente, mentre il ceco con la sua energia
potrebbe svolgere il compito in maniera egregia.
Il vero
peccato è che questo assetto – qualora confermato – vedrebbe il ritorno in
panchina di Alex Oxlade-Chamberlain, ovvero uno degli uomini più in forma del
momento.
L’aspetto
positivo della faccenda sarebbe però l’avere in panchina un uomo in grado di
cambiare il ritmo alla partita in qualunque momento – magari proprio quando le
due compagini iniziano a sentire la fatica di una partita che si preannuncia
molto intensa.
Lo stesso
dicasi per Lukas Podolski, anche lui destinato a lasciare il posto da titolare
dopo la buona prova offerta contro il Liverpool, perché il tedesco ha le armi
giuste per mettere in difficoltà il brasiliano Rafinha – soprattutto a livello
fisico.
Come ha detto
Jack Wilshere e ha poi ribadito Arsène Wenger, sarà fondamentale essere
reattivi fin dal primo secondo per evitare che la contesa si chiuda troppo
presto: ogni minuto della partita sarà di fondamentale importanza e nemmeno uno
di questi dovrà essere regalato all’avversario – pena un’immediata punizione
sia in termini di risultato che di qualificazione.
Giocare in
casa la gara d’andata non è più quel gran vantaggio che era negli anni ’90,
quando le squadre ospiti si preoccupavano solo di non subire gol: oggi quasi
tutte le squadre che giocano in trasferta sono consapevoli dell’importanza di
un gol segnato fuori casa e sono quindi tutte impostate per colpire alla minima
occasione.
Stasera sarà
fondamentale offrire una prestazione difensiva irreprensibile, dal primo all’ultimo
secondo.
Se il Bayern
non riuscirà ad andare in gol presto, allora la partita potrebbe prendere la
piega giusta per l’Arsenal – come successo ad esempio in occasione della sfida
al Borussia Dortmund al Signal Iduna Park.
A parte lo
squalificato Mikel Arteta e gli infortunati Aaron Ramsey, Thomas Vermaelen,
Theo Walcott, Kim Källstrom e Abou Diaby, Arsène Wenger ha a disposizione l’intero
contingente, le scelte dell’alsaziano non saranno quindi dettate più di tanto
dall’infermeria – per una volta.
Saranno tanti
i cambi rispetto alla vittoria in FA Cup contro il Livepool, con i soli Mathieu
Flamini, Mesut Özil, Laurent Koscielny e Per Mertesacker a conservare una
maglia da titolari.
Questa la
formazione che mi aspetto di vedere in campo questa sera all’Emirates Stadium:
Szczesny,
Sagna, Mertesacker, Koscielny, Gibbs, Flamini, Wilshere, Özil, Rosicky,
Cazorla, Giroud.
In panchina:
Fabianski, Jenkinson, Monreal, Oxlade-Chamberlain, Gnabry, Podolski, Sanogo.
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