Il momento
della verità è arrivato. O per lo meno l’inizio di quel momento.
Il periodo
decisivo della stagione.
Il calendario
della morte.
Oppure, per
dirla in toni epici che non vi lasceranno indifferenti, siamo al Lascia o Raddoppia di Mike Bongiorno.
Bisogna
sdrammatizzare un po’ il momento, suvvia.
Sono giorni
che non faccio altro che leggere di scenari catastrofici, partite che assomigliano
più a battaglie campali e avversari che d’improvviso sembrano orde fameliche e
spietate.
Provate a
vederla così: la squadra prima in classifica si prepara per affrontare la
trasferta a casa della quarta classificata, per di più reduce da una sconfitta
e due pareggi nelle ultime sei gare disputate.
Il temibile
Liverpool di Brendan Rodgers ha incassato otto gol nelle ultime sei uscite, ha
perso a casa del Chelsea e pareggiato contro Aston Villa e West Brom, riuscendo
pure nell’impresa di concedere tre gol allo Stoke di Mark Hughes – non
esattamente una squadra dalle grandi risorse offensive visti i 24 gol segnati
in altrettante partite di Premier League.
Non voglio
sottovalutare l’avversario perché il Liverpool resta un brutto cliente da
affrontare, però al fianco di Luis Suarez, Daniel Sturridge e Philippe Coutinho
ci sono i Jordan Henderson, i Lucas Leiva e i Victor Moses – ragione per la
quale il Liverpool ha perso posizioni in classifica ed è finito tagliato fuori
dalla corsa per il titolo.
È chiaro che
la linea offensiva dei padroni di casa sarà difficile da contenere e mandare a
referto un altro clean sheet sarà
molto complicato, però anche gli uomini di Brendan Rodgers avranno la loro
buona dose di preoccupazioni in vista della sfida di domani.
Ci saranno da
tenere d’occhio Santi Cazorla, Mesut Özil e Olivier Giroud, mentre a
centrocampo dovranno asfissiare con un pressing costante i ricami di Mikel
Arteta e il suo partner, che sia Jack Wilshere o Alex Oxlade-Chamberlain.
Oltretutto, scardinare
la linea difensiva formata da Bacary Sagna, Per Mertesacker, Laurent Koscielny
e Kieran Gibbs non sarà proprio un gioco da ragazzi, neppure per il trio di
grande talento che ho citato più in alto.
Quindi va bene
una sana tensione in vista di una partita difficile, però la paura non deve
entrare nei blog, nei commenti né tantomeno nello spogliatoio.
Siamo
bravissimi nel tenere il pallone, siamo capaci di produrre un ottimo filtro a
centrocampo in fase difensiva e quindi l’obbiettivo dichiarato è quello di
ridurre al minimo i rifornimenti per Luis Suarez e Daniel Sturridge.
Esattamente
come confermato dallo stesso Arsène Wenger nella conferenza stampa prepartita:
"La chiave
per vincere la partita sarà dominare il possesso palla e lasciar loro meno
occasioni possibili. Questo sarà uno dei nostri obbiettivi,
ovviamente.
A casa del
Liverpool potrebbe essere complicato riuscirci ma la nostra filosofia resterà
la stessa, cioè controllare il pallone e dominare la partita.
Il Liverpool ha un
grande contingente offensiva con Sturridge, con Suarez, con Coutinho, con
Sterling. Tutti questi giocatori possono segnare gol e fare la differenza,
quindi vogliamo sfornare una solida prestazione difensiva.”
Avanti con
fiducia quindi, consapevoli di dover offrire una grande prestazione difensiva
per arginare gli attacchi del Liverpool e metterci quindi nella condizione di
portare a casa i tre punti da Anfield.
Come sappiamo
tutti molto bene, fin tanto che siamo capaci di svolgere ognuno il proprio
compito in difesa, il gol prima o poi arriverà e – a patto di mantenere la
porta inviolata – con esso la vittoria.
Vincendo a
casa dei Reds potremmo mettere un’enorme pressione sugli avversari, relegati
temporaneamente a cinque punti di distacco in attesa delle loro sfide contro
Newcastle e Norwich.
Non mi aspetto
nessun regalo nè dagli uomini di Alan Pardew né da quelli di Chris Houghton,
anche se entrambe le nostre rivali hanno dimostrato di poter scivolare sulla
più innocua delle bucce di banana.
La formazione
che Arsène Wenger manderà in campo non sarà molto dissimile da quella vista
all’Emirates in occasione della sfida contro il Crystal Palace, con sole due
possibili eccezioni.
Jack Wilshere
potrebbe tornare disponibile e riprendersi quindi il posto al fianco di Mikel Arteta,
mentre Lukas Podolski potrebbe cedere la sua maglia di titolare ad uno tra
Tomas Rosicky o lo stesso Alex Oxlade-Chamberlain nel caso debba traslocare dal
centro del campo.
Difficile
capire quale sarà la scelta di Arsène Wenger, sembra probabile che in difesa
rientri Kieran Gibbs al posto dell’incerto Nacho Monreal, mentre per il resto i
soliti sospetti saranno regolarmente al proprio posto.
Questi gli
undici uomini che Arsène Wenger dovrebbe mandare in campo domani pomeriggio:
Szczesny,
Sagna, Mertesacker, Koscielny, Gibbs, Arteta, Wilshere, Cazorla, Özil, Rosicky,
Giroud.
In panchina:
Fabianski, Jenkinson, Monreal, Oxlade-Chamberlain, Gnabry, Podolski, Bendtner.
Nessun commento:
Posta un commento
I Vostri Commenti