Archiviate le
polemiche a proposito delle critiche (eccessive o
giustificate, sono stati tanti i punti di vista espressi – grazie a tutti per
aver partecipato al dibattito!) che sono piovute dopo l’inattesa e
indigesta sconfitta registrata al Britannia Stadium, è tempo per noi e per gli
uomini di Arsène Wenger di voltare pagina e concentrarsi sulla sfida che ci
vedrà opposti all’Everton di Roberto Martinez.
Da più parti
questo Quarto di Finale di FA Cup viene rappresentato come LA partita di questo
fine di stagione, nonostante il calendario ci metta di fronte a Bayern Monaco,
Tottenham, Chelsea e Manchester City nell’arco di appena tre settimane.
Sono
perfettamente d’accordo con il rilievo dato a questa sfida, trovo però
eccessivi i giudizi che fanno della FA Cup l’ultima speranza di portare a casa
un trofeo quest’anno.
Sicuramente è
la più abbordabile visto il deficit accumulato nei confronti del Bayern Monaco
in Champions League e i quattro punti di distacco dal Chelsea (e virtualmente
anche il Manchester City) in campionato – però scusate ma io non abbandono le
speranze fino a quando non sarà la matematica a condannarci.
Abbiamo una
possibilità su mille di passare il turno in Champions League, però abbiamo già
espugnato diversi campi inviolabili e perciò voglio continuare a credere nell’impresa
impossibile – almeno fino a martedì notte; stesso discorso vale per la Premier
League, la cui vetta è distante ma non fuori portata: sono quattro punti, però
ci sono ancora gli scontri diretti da giocare e un totale di 30 punti in ballo –
che non sono pochi. Forse alla fine non saranno bastati per colmare il divario,
non per questo però resto accetterò la conclusione che la FA Cup sia l’ultima
speranza di salvare la stagione per questo gruppo di giocatori.
La FA Cup non
è il solo obbiettivo rimasto ma è uno dei trofei per i quali siamo in corsa –
quindi continuiamo a correre.
Abbiamo
superato Tottenham, Coventry e Liverpool per arrivare fino a qui ( otto gol
fatti, uno solo subito) e non deve essere l’Everton a interrompere questa
striscia positiva, pur conoscendo bene le ottime qualità della squadra guidata
dall’ex manager del Wigan.
Quando le due
compagini si sono incontrate in campionato, ne è venuta fuori una partita
vibrante e tirata – chiusasi con un pareggio firmato da Mesut Özil e Gerard
Deulofeu.
In quell’occasione
i Gunners avevano iniziato male la partita, subendo l’intraprendenza di un
Everton che – a conferma della bontà del lavoro di Roberto Martinez – non soffre
di alcun complesso d’inferiorità ma gioca al propria partita su qualsiasi
campo.
Ecco un errore
da non ripetere se vogliamo continuare il nostro viaggio verso Wembley.
L’Everton
partirà ancora una volta con il piede ben schiacciato sull’acceleratore e farà
di Romelu Lukaku, Kevin Mirallas e Steven Pienaar le proprie armi offensive di
maggior peso, tre clienti molto scomodi per la retroguardia dell’Arsenal.
Toccherà ai
Gunners farsi trovare pronti fin dal primo secondo e imporre la propria
presenza all’avversario, in modo da sgonfiare la pressione degli ospiti e
cancellare subito dalla memoria la brutta prestazione sfoderata contro lo Stoke
City – durante la quale l’aggressività e il carattere sono mancati in maniera
crudele.
La pausa per
le sfide amichevoli tra Nazionali ci ha portato l’ennesimo pacco regalo, ovvero
l’infortunio al piede che terrà Jack Wilshere fuori per sei-otto settimane; a
parte l’inglese e i ben noti Abou Diaby, Theo Walcott, Aaron Ramsey e Kim
Källstrom, tutti gli altri sono a disposizione di Arsène Wenger con Laurent
Koscielny in dubbio fino all’ultimo.
Possibile che
il francese venga tenuto a riposo dato il rientro di Thomas Vermaelen, però non
mi aspetto grandi stravolgimenti nell’assetto della squadra: Arsène Wenger ha
spiegato che al Bayern Monaco ci penseremo solo una volta finita la gara contro
l’Everton e che – a differenza di quanto successo in occasione della partita
contro il Liverpool – non ricorrerà troppo al turnover.
Questi quindi
gli undici che mi aspetto di vedere in campo domani contro l’Everton:
Fabianski,
Sagna, Mertesacker, Vermaelen, Gibbs, Flamini, Chamberlain, Özil, Cazorla, Podolski, Giroud.
In panchina:
Viviano, Jenkinson, Monreal, Arteta, Rosicky, Gnabry, Sanogo.
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