
Erano cinque
anni che non si festeggiava una vittoria a White Hart Lane.
Cinque
lunghissimi anni.
Tanti quanti
ne ho persi io nel secondo tempo della partita di ieri.
Poteva essere
un autentico trionfo dopo che Tomas Rosicky ha aperto le marcature con un gol
da favola.
Il Tottenham
in piena confusione, sbilanciato in avanti e con una linea difensiva follemente
alta, sarebbe potuto diventare la vittima sacrificale perfetta per rilanciare
la nostra corsa al titolo.
Invece prima
Alex Oxlade-Chamberlain ha sprecato l’impossibile, poi la squadra ha perso
completamente la testa e si è lasciata schiacciare da un avversario certamente
volenteroso ma poco più.
Abbiamo
sofferto in maniera eccessiva una squadra male organizzata e disperata, però
abbiamo saputo difendere come nessuno credeva fossimo capaci di fare.
Le prove di
Bacary Sagna, Per Mertesacker e Laurent Koscielny sono state a tratti esaltanti
per precisione, maestria e impegno – mentre i compagni d’attacco hanno per lo
più latitato.
Tra palloni sprecati,
passaggi sbilenchi e dribbling falliti, il pallone tornava sempre a quelli in
maglia bianca e i cross piovevano come fosse la stagione dei monsoni.
Mi prendo
volentieri i tre punti e pure la ritrovata vittoria a casa dei polletti, però
farei a meno di tachicardia e alopecia precoce da qui alla fine della stagione –
almeno in quelle partite in cui possiamo vincere in maniera più o meno
tranquilla.
La partita di
ieri era una di quelle che avremmo potuto vincere in maniera più tranquilla.
Poco importa,
l’importante è aver portato a casa tre punti e aver vinto il terzo derby
stagione con i cugini, sempre più smarriti tra cambi di panchina, sessioni di
mercato tanto faraoniche quanto inutili e contestazioni dei tifosi.
L’inattesa
vittoria dell’Aston Villa contro il Chelsea aveva riaperto uno spiraglio per il
titolo ed era necessario infiliarcisi per andare a Stamford Bridge a tentare il
colpaccio; abbiamo lottato come dei leoni per riavvicinarci agli uomini di
Mourinho e ci siamo meritati la possibilità di provare a rinvigorire un sogno
impossibile.
Lo sprint
finale è tra i più appassionanti che si siano visti negli ultimi anni, con
quattro squadre in una manciata di punti ed ognuna perfettamente in grado di
piazzare la volata vincente quanto di steccare completamente e finire staccata.
La classifica
ora è bellissima, ci vede a quattro lunghezze dalla vetta con una partita da
recuperare e due scontri diretti in arrivo – il primo in trasferta e il secondo
in casa.
Da lì in poi
sarà una corsa a perdifiato attraverso le sfide con Everton, West Ham,
Newcastle, Hull City, West Brom e Norwich – tutte partite che sulla carta si
possono vincere e che potrebbero fare la differenza quando calerà il sipario
sulla Premier League.
Senza
dimenticare la semifinale di FA Cup e quel che ne potrà derivare, ovviamente.
Si dice che
vittorie come quella di ieri siano la componente fondamentale di una stagione
di successo.
Quel che so io
è che costano anni di vita, centimetri di unghie e ciocche di capelli.
Che godimento,
però!
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