Se da una
parte Silvio Berlusconi continua a premere per un Milan giovane e italiano,
dall’altra stenta a confermare pubblicamente che Mario Balotelli vestirà la
maglia del Milan anche l’anno prossimo.
Non è un
segreto che il Milan sia assolutamente senza soldi, fatto dimostrato dalle
tante esitazioni nell’esercitare il diritto di riscatto per giocatori come
Taarabt, Rami e Poli che nell’insieme
costerebbero appena una decina di milioni di euro, più ingaggi non certo
faraonici – quindi cifre che dovrebbero essere alla portata del Club più
titolato al mondo (???).
Non è un
segreto nemmeno che siano solo tre i giocatori in casa Milan con un certo
mercato e di questi Mario Balotelli sembra il più sacrificabilie, sia per il
guadagno che potrebbe portare sia per l’insofferenza di molti tifosi verso il
centravanti.
Il Milan
potrebbe quindi essere tentato dal cedere il suo attaccante per racimolare il
denaro necessario a rinforzare una squadra vecchia e stanca, incapace di
superare Parma e Torino nella corsa all’Europa League.
Stando a
quanto riportano i giornali, l’Arsenal è tra i Club maggiormente interessati ad
acquistare il giocatore e Arsène Wenger sarebbe disposto a dare un’opportunità
all’italiano nonostante i problemi caratteriali.
Mario Balotelli
è un personaggio controverso, un calciatore che divide e si porta appresso la
nomea di piantagrane – ben meritata, s’intende – ma anche uno degli attaccanti
più talentuosi in circolazione in Europa, oltre ad essere ancora molto giovane
e quindi potenzialmente ancora migliore.
Per questi
motivi, un suo approdo all’Arsenal potrebbe essere nefasto o decisivo per le
sorti del Club.
Per quanto
riguarda chi scrive, i vantaggi supererebbero di gran lunga i rischi che si
corrono portando nello spogliatoio un elemento del genere.
Nel dettaglio,
Mario Balotelli non arriverebbe all’Arsenal come titolare automatico – Olivier Giroud
è cresciuto esponenzialmente tra la prima e la seconda stagione, ha la fiducia
dei compagni e ha messo insieme ventidue gol e otto assist – e potrebbe
finalmente avere a disposizione un sistema di gioco e una filosofia di squadra che mai ha avuto in
tutte le sue esperienze precedenti.
Se all’Inter
di José Mourinho era condannato a fare l’attaccante di contenimento, al
Manchester City regnavano l’anarchia o la legge di Sergio Agüero e Carlos Tevez
e al Milan non è mai esistito un gioco vero e proprio, all’Arsenal arriverebbe
in una squadra che gioca a memoria e allo stesso tempo lascia una libertà d’azione
che potrebbe fare la differenza per l’italiano.
Spesso
rimproverato di non fare il centravanti da Berlusconi, Seedorf e pure da
Prandelli, con Arsène Wenger potrebbe trovare la dimensione da attaccante di
movimento che ha fatto la fortuna di Robin van Persie e non riesce affatto nè a
Lukas Podolski, né a Theo Walcott (per ora).
Inoltre,
aspetto da non sottovalutare, l’Arsenal non ha un disperato bisgono delle
giocate di Mario Balotelli.
Non spetterà a
lui caricarsi la squadra sulle spalle, non arriverebbe come salvatore della
patria né ci sarebbero attese spasmodiche nei suoi confronti.
Sbarcherebbe a
Londra con tutto il suo talento e con alle spalle una squadra che potrebbe
aiutarlo a diventare quell’attaccante mostruoso che potrebbe essere.
Toccherebbe a
lui sfruttare le qualità dei vari Mesut Özil, Santi Cazorla e Aaron Ramsey e
diventare un punto fisso della squadra, sapendo che la concorrenza diretta si
chiama Olivier Giroud e che alle prime bizze Arsène Wenger potrebbe spedirlo in
panchina senza problemi, potendo contare sul francese ad occhi chiusi.
Ciò che
renderebbe interessante il suo arrivo all’Arsenal sarebbe la sua grande varietà
di soluzioni – qualcosa che manca crudelmente a Olivier Giroud – che renderebbe
l’italiano il terminale ideale per le giocate dei compagni.
Capace di
proteggere il pallone come fa splendidamente Olivier Giroud, l’italiano può
contare anche sulla velocità necessaria per scattare alle spalle della difesa
avversaria e su una conclusione dalla distanza con pochi pari in Europa –
diventando così un incubo da marcare.
Mario
Balotelli completerebbe all’istante il reparto offensivo dell’Arsenal e
potrebbe sia giocare al posto di Olivier Giroud che giocare al fianco del
francese – qualora la situazione richiedesse maggiore peso negli ultimi trenta
metri di campo.
Per tecnica,
fisico e opzioni a disposizione, Mario Balotelli potrebbe diventare il tassello
decisivo per trasformare l’Arsenal da squadra aspirante al titolo a seria
concorrente alla vittoria – se non vorrà farlo sarà solo un problema suo e non
dell’Arsenal, che da quel punto di vista non ha nulla da perdere.
Olivier Giroud
può garantire altri venti gol l’anno prossimo, incrociando le dita Theo
Walcott, Mesut Özil e Alex Oxlade-Chamberlain potranno aggiungere quelli che ci
sono mancati la stagione appena conclusa.
Al di là del
carattere, delle problematiche di spogliatoio e delle bizze, il rischio che
corre l’Arsenal mi pare davvero minimo dal momento che a Mario Balotelli
verrebbe chiesto di fare meglio di Nicklas Bendtner e Yaya Sanogo – ovvero due
gol e un assist a stagione.
Credo che
possa farcela, pur con il suo cervellino.
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