
Che non
sarebbe stata facile lo si era detto.
Il Besiktas è
stato il primo Club capace d’interrompere l’impressionante serie di 12 vittorie
in 12 partite registrate dall’Arsenal in un preliminare di Champions League:
prima dei turchi non c’erano riusciti nè il Celtic, nè il Twente, nè l’Udinese,
nè il Fenerbahce, nè la Dinamo Zagabria e nemmeno lo Sparta Praga – non propriamente
squadrette (soprattutto se pensiamo all’Inter che si è fatta eliminare dall’Helsingborg
o allo Zenit battuto dall’Auxerre).
Il pareggio a
reti inviolate di Istanbul aveva fermato questo record, fortunatamente la
vittoria di ieri sera ha invece migliorato ulteriormente un altro record in
casa Arsenal, ovvero il numero di partecipazioni consecutive alla Champions
League.
Con quella di
quest’anno faranno diciassette, solo il Real Madrid è riuscito a fare meglio in
Europa.
Parliamo di
come siamo arrivati alla diciassettesima apparizione, ora.
Arsène ha
riproposto il nuovo 4-1-4-1 con Mesut Özil e Alex Oxlade-Chamberlain sugli
esterni, Jack Wilshere e Santi Cazorla in posizione centrale e Mathieu Flamini
a proteggere la difesa.
Nonostante
questo modulo non mi esalti, è troppo presto per dire se è adatto alla squadra
oppure no: certamente Mesut Özil sull’esterno mi pare sacrificato, tuttavia
penso che a lungo termine l’idea sia quella di permettere ai quattro
centrocampisti di cambiare posizione liberamente e frequentemente, cosa che
adesso non succede con naturalezza.
Ieri sera il
tedesco si è spesso trovato a dover rincorrere l’avversario fin nella propria
area, cosa alla quale non è abituato e che ci è già costata il gol di Coleman
contro l’Everton – una situazione che non giova a nessuno.
Personamente
preferirei vedere Santi Cazorla sull’esterno di sinistra e Mesut Özil in
posizione centrale, accanto a Aaron Ramsey, mentre dall’altra parte Alex
Oxlade-Chamberlain assicura corsa e profondità in attesa del ritorno di Theo
Walcott.
In sè l’idea è
intrigante, riproporre un gioco simile a quello del Barcellona con Alexis
Sanchez a fare da Leo Messi là davanti e i centrocampisti pronti ad inserirsi.
Spero che
funzioni, in alternativa si tornerà al vecchio modo di stare in campo e Alexis
Sanchez giocherà più da esterno che da centravanti.
Parliamo del
cileno, già che ci siamo.
Erano secoli
che non vedevo un attaccante dell’Arsenal farsi il mazzo quanto Alexis Sanchez!
Pressing
continuo ed efficace, sprint in profondità per dettare il passaggio,
ripiegamenti difensivi per distrurbare sul nascere la manovra avversaria sono
stati un piacere per gli occhi, tuttavia i troppi palloni persi e le esitazioni
al momento di effettuare il passaggio decisivo non sono state altrettanto
piacevoli...niente di troppo grave, ovviamente, soprattutto se mettiamo il
conto il gol che è valso la qualificazione.
Ho l’impressione
che Alexis Sanchez possa fare per l’Arsenal quello che Luis Suarez ha fatto per
il Liverpool, ovvero essere allo stesso tempo un centravanti da oltre venti gol
a stagione e un fantasista in grado d’ispirare i compagni.
Avrà bisogno
di qualche mese per adattarsi e capire come funziona la Premier League, però ha
già mostrato grande movimento e voglia di lottare – indispensabili oltremanica.
E in più non
morde!
Chiusura per
Jack Wilshere e Santi Cazorla, due protagonisti della vittoria di ieri sera: lo
spagnolo ha svolto un lavoro enorme a centrocampo sia in fase offensiva che in
fase difensiva e avrebbe ampiamente meritato di siglare il gol del raddoppio,
purtroppo la sua conclusione ravvicinata è stata respinta da un difensore; Jack
Wilshere ha saputo mettere una bella impronta sulla partita, come non accadeva
da tempo, e ha svolto il doppio ruolo di centrocampista e trequartista con
dedizione ed efficacia. Unico neo l’occasione sciupata in apertura di partita,
con un gol dopo nemmeno dieci minuti avremmo forse assistito a tutt’altra
partita.
Sperando che
continui con prestazioni come questa – o migliori – è bello sapere che un
giocatore del suo talento stia ritrovando quel cambio di passo che spacca in
due le squadre avversarie.
Portata a casa
la qualificazione alla Champions League, la squadra potrebbe ritrovare serenità
e cominciare per davvero la stagione. Il peso e la pressione della doppia sfida
con il Besiktas sono ormai alle spalle, adesso è tempo di fare il passo
successivo.
Anche sul
mercato, magari.
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