Dobbiamo
ringraziare la buona forma di Wojciech Szczesny e la fortuna se siamo usciti
indenni dallo stadio di Ataturk.
Eppure il
Besiktas è tutt’altro che un avversario terribile: pochi giocatori di qualità,
un’idea di gioco piuttosto approssimativa e la proverbiale intensità come sola
arma a disposizione – ciò nonostante abbiamo rischiato grosso.
Personalmente
avrei preferito un pareggio che non fosse a reti inviolate, questo zero a zero
è probabilmente il peggior risultato possibile in vista del ritorno all’Emirates
Stadium perché non lascia spazio a nessun altro esito che una vittoria.
Impresa tutt’altro
che impossibile, soprattutto su un campo degno di questo nome invece che su un
prato spelacchiato come quello di Istanbul.
Basterà
ritrovare quella fluidità che è mancata terribilmente sia sabato contro il
Crystal Palace che ieri sera contro il Besiktas, però ci vorrà anche una grande
attenzione in difesa perché incassare un gol vorrebbe dire complicarsi
terribilmente il compito.
In questo
senso il probabile rientro di Per Mertesacker è rassicurante, non tanto perché
Calum Chambers abbia fatto male (tutt’altro!) ma perché la sua presenza
permetterebbe ad Arsène Wenger di spostare il giovane inglese davanti alla
difesa e ovviare così alle assenze di Mikel Arteta e Aaron Ramsey.
Senza mancare
di rispetto a Mathieu Flamini, vorrei vedere davanti alla difesa qualcuno in grado
di fare girare il pallone con efficacia e precisione e Calum Chambers ha
mostrato di poterlo fare alla grande.
Se foste
scettici al riguardo, la sua giocata al minuto 24’ del primo tempo vi toglierà
ogni dubbio.
Tornando alla
gara di ieri, a parte la prestazione di Calum Chambers non sono tantissime le
note positive: abbiamo evitato la sconfitta e qualche altro singolo ha comunque
sfornato una buona prestazione, però come collettivo siamo apparsi disuniti e
spaesati, mentre l’avversario ci ha surclassati a livello fisico – seppur solo
a tratti.
Le prestazioni
di Jack Wilshere, Calum Chambers, Laurent Koscielny e Wojciech Szczescny sono
state positive ma il resto della squadra – a partire da Olivier Giroud e Santi
Cazorla – non ha offerto un contributo accettabile.
Il francese è
apparso più lento e impreciso del solito, divorandosi un paio di buone
occasioni, mentre lo spagnolo ha passato più tempo a lamentarsi e sbracciarsi
che a creare occasioni da rete; discorso diverso invece per Aaron Ramsey,
espulso (giustamente secondo me) a dieci minuti dalla fine e mai capace di
dettare il ritmo alla gara, Il gallese ha avuto solamente un lampo di classe –
sontuoso – ma per il resto è stato piuttosto anonimo.
I vari Nacho
Monreal, Mikel Arteta e Mathieu Débuchy hanno svolto il prorpio compito senza
infamia ma, ahimé, nemmeno senza lode mentre Alexis Sanchez ha provato tanto e
prodotto molto poco, pur avendo giocato una partita nettamente migliore
rispetto all’esordio in Premier League.
Tra una
settimana esatta si va in campo per il ritorno, non prima di aver fatto una
visita a Goodison Park e affrontato l’Everton di Roberto Martinez e Romelu
Lukaku. Altro campo difficile, altra sfida delicata.
Facciamoci l’abitudine,
Gooners – le nostre coronarie lo
esigono.
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