Probabilmente
non è il colpo finale che molti di noi si aspettavano.
Per lo meno quelli
che si aspettavano davvero che qualcosa succedesse, beninteso.
Personalmente
non credevo che Arsène Wenger avrebbe aggiunto un attaccante alla rosa, temevo
di dover continuare con Yaya Sanogo come riserva e Alexis Sanchez in versione
centravanti.
Una
prospettiva tutt’altro che cattiva, con il solo inconveniente che l’inserimento
in squadra del cileno sarebbe passato da graduale a drastico.
Ed ecco che
invece l’alsaziano apre il portafogli e sborsa £ 16m per acquistare il giovane
attaccante cresciuto nel Manchester United.
Proviamo
quindi a vedere quali siano i pro e quali siano i contro dell’operazione.
Primissimo
spunto positivo: l’ultima volta che abbiamo fatto affari con il Manchester
United, sir Alex Ferguson ci aveva rifilato Mickäel Silvestre – il miglioramento
è quindi palese.
Anziché un
bidone già ampiamente sul viale del tramonto, questa volta è arrivato un
nazionale inglese appena 23enne ma con un bagaglio d’esperienza notevole – in Premier
League, Champions League e in competizioni internazionali.
Arsène Wenger
potrebbe quindi aver pareggiato i conti con il Diavolo, non fosse che resta in
sospeso quella questione a proposito dell’olandese – però mica puoi combattere
il piccolo bambino dentro l’olandese che grida Uniteeeeeeeeed!, no?
Passiamo a
cose molto più serie, purtroppo.
Danny Welbeck
è un centravanti piuttosto atipico, di quelli che sembrano piacere molto ad
Arsène Wenger: capace di muoversi su tutto il fronte offensivo, bravo nel
togliere punti di riferimento ai marcatori avversari, multidimensionale per
come può offrire profondità alla manovra e al contempo favorire l’inserimento
dei compagni, l’attaccante inglese riempe tutti i requisiti giusti per
diventare il terminale offensivo della nostra manovra.
Sembrerebbe l’affare
del secolo, quindi.
Perché il
Manchester United ce lo avrebbe venduto così facilmente, quindi?
Sul mercato
attuale, la cifra pagata dall’Arsenal per un attaccante inglese non è per
niente eccessiva e può rivelarsi essere un investimento eccellente, non fosse
per il fatto che Danny Welbeck non ha esattamente un ruolino di marcia da
cannoniere.
Ad oggi il suo
bottino migliore è di dodici gol nella stagione 2011-2012, quando da ventunenne
reduce dal prestito al Sunderland ha saputo ritagliarsi uno spazio al
Manchester United e andare a segno nove volte in Premier League, due volte in
Europa e una volta in FA Cup.
Per una
squadra che già deve sopportare l’imprecisione cronica di Olivier Giroud e Yaya
Sanogo, l’arrivo di Danny Welbeck può non essere visto come un vero e proprio
miglioramento.
Tuttavia, l’attaccante
inglese e ispirazione ufficiale per il personaggio di Carl Carlsson dei Simpson
può tranquillamente compiere lo stesso percorso che ha portato Daniel Sturridge
da ruota di scorta al Chelsea a macchina da gol al Liverpool.
Come Danny
Welbeck, Daniel Sturridge non ha mai segnato molto mentre giocava a Stamford
Bridge e dev’essere sembrato un affarone per Roman Abramovich cederlo per £ 15m
al Liverpool, salvo poi scoprire che il
ragazzo segna più di Fernando Torres, Demba Ba, Andriy Shevchenko, Hernan
Crespo e Samuel Eto’o messi assieme.
Chi dice che
il nostro buon Danny Welbeck non può fare altrimenti?
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