Quando perfino
l’Anderlecht diventa un avversario tosto, la situazione è preoccupante.
Reduci dalla
miracolosa vittoria in Champions League, gli uomini di Arsène Wenger renderanno
visita al Sunderland di Poyet – squadra reduce da un clamoroso 0-8 contro il
Southampton e quindi messa ancora peggio dei claudicanti Gunners, se possibile.
La prima
considerazione che viene in mente è semplice: loro saranno motivati a mille per
riscatttare l’orrenda trasferta al St. Mary’s Stadium, però saranno così
fragili mentalmente che un gol a freddo potrebbe metterli al tappeto subito.
Peccato che i
nostri ragazzi non siano proprio nel momento milgliore, quindi l’ipotesi di
andare allo Stadium of Light e abbattersi sui timorosi Black Cats come una furia non è delle più percorribili.
Una squadra
con giocatori del calibro dei nostri ed un livello di forma appena accettabile
farebbe un sol boccone dell’avversario, purtroppo prevedo invece una gara del
tutto diversa – dalla quale potremmo uscire male se permetteremo al Sunderland
di mettersi alle spalle la figuraccia della settimana scorsa.
La vigilia
della sfida di domani non è stata delle migliori, sia per le dichiarazioni
contrastanti di Per Mertesacker (“dobbiamo essere onesti verso noi stessi e
allenarci di più e più duramente”) e Arsène Wenger (“non so cosa intendesse e
dovrebbe essere più cauto nel post-partita. Ci stiamo allenando molto duramente
e i problemi sono legati alla fiducia, non alla preparazione”), sia per le
notizie che arrivano dall’infermeria: Arsène Wenger ha ammesso di non sapere
quando Laurent Koscielny tornerà disponibile – spera lo sarà dopo la prossima
sosta per gli impegni delle Nazionali – e ha inoltre confermato che Abou Diaby
è di nuovo fermo per un piccolo infortunio al polpaccio.
La squalifica
di Jack Wilshere e le assenze dei lungodegenti David Ospina, Mathieu Débuchy, Mesut
Özil e Serge Gnabry non faciliteranno la scelta dell’undici di partenza per
domani – anche se il ritorno di Theo Walcott, almeno in panchina, è una
possibilità.
Nonostante in
un primo momento Arsène Wenger è sembrato escludere l’ipotesi che l’attaccante
inglese potesse essere impiegato contro il Sunderland, si è saputo nel
pomeriggio che Theo Walcott ha preso parte alla trasferta con il resto della
squadra; resta da capire se Arsène Wenger lo porterà in panchina oppure se lo
ha voluto con sé unicamente per fargli
riassaporare l’atmosfera della prima squadra.
Quattro i nodi
principali che il manager alsaziano dovrà sciogliere prima di consegnare la
formazione all’arbitro e ai giornalisti: il modulo iniziale, chi sarà il
sostituito di Jack Wilshere, chi tra Mathieu Flamini e Mikel Arteta giocherà a
protezione della difesa e come comporre la linea offensiva.
Partiamo con
ordine e vediamo se Arsène Wenger punterà di nuovo sul 4-1-4-1 (con somma gioia
di tutti) o se tornerà al più rodato 4-2-3-1: l’assenza forzata di Jack
Wilshere porterebbe verso un cambio di modulo rispetto a mercoledì, visto che
il nuovo assetto sembra disegnato apposta per far coesistere lui e Aaron Ramsey,
quindi credo che vedremo due centrocampisti centrali e tre fantasisti alle
spalle di un’unica punta – che dovrebbe essere ancora Danny Welbeck.
Così fosse,
Mikel Arteta e Aaron Ramsey formerebbero la coppia centrale, mentre Alex Oxlade-Chamberlain,
Santi Cazorla e Alexis Sanchez giocherebbero alle spalle di Danny Welbeck.
D’un sol
colpo, ecco la risposta ai tre quesiti precedenti!
Le sorprese
potrebbero essere Lukas Podolski sull’esterno, con Alexis Sanchez punta
centrale e Danny Welbeck in panchina, oppure Joel Campbell al posto di Santi
Cazorla e Alex Oxlade-Chamberlain spostato al centro.
La sorpresona
potrebbe essere l’impiego immediato di Theo Walcott, saremmo però in presenza
di un’autentica carrambata made in Wenger.
Questi quindi
gli undici titolari che domani alle 16 (ora italiana) sfideranno il Sunderland.
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