
Ci sono voluti
settanta minuti di sofferenza per scatenare venti minuti di gol, occasioni
sventate all’ultimo secondo e pali clamorosi.
Settanta
lunghissimi minuti durante i quali imprecisione, sfortuna e una difesa
avversaria molto concentrata hanno impedito agli uomini di Arsène Wenger di
trovare il gol che avrebbe segnato il destino della partita.
Confermato interamente
l’undici che ha battuto il Sunderland – grazie soprattutto al recupero in
extremis di Kieran Gibbs – l’Arsenal ha lasciato ancora una volta tutta la
libertà possibile ad Alexis Ssnchez, proteggendolo con una coppia di mediani
davanti alla difesa e mettendolo al centro del campo – là dove la sua velocità
e la agilità possono fare la differenza in qualsiasi momento.
Per
ringraziare della fiducia riposta sulle sue spalle, il cileno ha di nuovo
trascinato la squadra oltre l’ostacolo e aiutato i Gunners a trovare la seconda
vittoria consecutiva in Premier League – cosa che non era ancora successa dall’inizio
della stagione.
Se contiamo
anche la vittoria contro l’Anderlecht in Champions League, siamo a quota tre
vittorie di fila e due clean sheets consecutivi per la squadra – due dati che
aiutano non poco a tranquillizzare le ansie di chi, come me, temeva per le
capacità della squadra di trovare la continuità indispensabile ad una stagione
di successo.
I punti di
distacco dalla vetta sono sempre nove, eppure dopo queste ultime prove sembrano
meno pesanti: vero che Chelsea e Manchester City hanno organici superiori al
nostro, però oggi l’Arsenal sembra una squadra in grado di dire la propria fino
alla fine, in maniera credibile.
La strada è
lunga e tortuosa per tutti, chissà che qualcuno non scivoli lungo la strada e
cambi il corso degli eventi in maniera inaspettata...
Settanta
minuti di tribolazioni inaudite per venire a capo di un avversario ostico e ben
organizzato, arrivato all’Emirates per provare a mantenere la propria porta e
portare a casa un punto, per qualcuno sono troppi.
Io faccio il
parallelo con la prima partita di Premier League contro il Crystal Palace e mi
dico che i passi in avanti sono evidenti: all’epoca siamo riusciti a vincere
all’ultimo secondo, senza davvero meritarlo, mentre sabato abbiamo dominato in
lungo e in largo – portando a casa i tre punti in maniera perentoria.
Avremmo potuto
segnare prima, certo, però l’impressione è che fosse una mera questione di
tempo prima che il muro eretto dal Burnley crollasse.
Una sensazione
che le sfide con Crystal Palace, Leicester e Hull City non avevano trasmesso.
Detto dei
settanta minuti di sofferenza, vorrei chiudere parlando dei venti minuti che ci
hanno consegnato i tre punti: una doppietta splendida di Alexi Sanchez, il
primo gol da Gunner di Calum Chambers e le due occasioni capitate a Lukas
Podolski (fermato da un miracolo di Heathon e dal palo, che ancora trema) sono
state apprezzatissime, però il momento in cui Theo Walcott ha rimesso piede in
campo dopo la rottura del legamento rimediata quasi un anno fa contro gli Sp*rs
è stato il migliore della giornata.
Come detto dal
commentatore in diretta, il giorno in cui l’Arsenal potrà schierare
contemporaneamente l’inglese, Alexis Sanchez, Danny Welbeck e Mesut Özil sarà
un momento delicato per tutti i nostri avversari.
E quel momento
si avvicina, inesorabile.
Bella prestazione dei ragazzi...anche se per adesso non mi monterei troppo la testa, perchè si è vero che abbiamo giocato due buonissime partite, ma diciamocelo abbiamo giocato pur sempre contro Burnley e Sunderland, due squadre in netta difficoltà...la prova del 9 secondo me sarà domenica a Swansea...li i Gunners dovranno dimostrare se possono essere competitivi o meno
RispondiEliminaCerto, gli avversari non erano dei più ostici. Però nemmeno Leicester e Crystal Palace lo erano, eppure non siamo stati in grado di marcare la differenza di qualità in campo; è ancora molto presto per montarsi la testa, però godiamoci l'aumento di fiducia che queste vittorie porteranno e speriamo sia solo l'inizio! Vinciamo stasera e poi vediamo come andrà a casa dello Swansea, quello si avversario molto scomodo
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