
Mettiamola
così: se tra il pareggio in casa con l’Anderlecht e la sconfitta a casa dello
Swansea fossero passate due settimane, saremmo altrettanto arrabbiati?
O meglio, se
avessimo vinto contro l’Anderlecht, la sconfitta al Liberty Stadium sarebbe
stata presa altrettanto male?
Mi ponevo la
questione perché, in fin dei conti, più passa il tempo e meno i due risultati
mi sembrano catastrofici: una sconfitta a casa dello Swansea è tutt’altro che
imprevedibile, dal momento che gli uomini di Monk quest’anno hanno vinto quattro delle sei
partite giocate in casa e hanno registrato una sola sconfitta finora.
Visto che quest’anno
i gallesi hanno accumulato tredici punti in casa e solo cinque in trasferta, si
capisce che l’Arsenal non sarà l’ultima squadra ad inciampare al Liberty
Stadium.
Certamente il
fatto di essere passati in vantaggio e di aver controllato la partita per oltre
un’ora rende la sconfitta amara, però se avessi dovuto fare una previsione
circa i campi sui quali avremmo potuto lasciare punti, quello dello Swansea
sarebbe stato tra i papabili.
Dei due risultati
più recenti è principalmente il pareggio interno contro l’Anderlecht ad essere
inspiegabile, perché pur prendendo in conto la stanchezza, gli errori arbitrali
e le carenze strutturali della squadra, tre gol di vantaggio dovevano essere
gestiti senza troppi patemi.
Si può
catalogare il pareggio come una di quelle giornate folli cui ci ha abitutato la
squadra in questi anni? Penso di si.
Capiamoci, non
voglio giustificare gli errori e le circostanze di cui sopra, però se a quel
pareggio bizzarro fosse seguita una vittoria con lo Swansea, probabilmente
avremmo catalogato la serata tra quelle da dimenticare al più presto.
La
concomitanza dei due risultati ci ha mandati tutti fuori di testa, credo.
Prima del
doppio fattaccio, la squadra veniva da un mese durante il quale aveva vinto
contro Galatasaray, Anderlecht, Burnley e Sunderland, perso giocando alla pari a
Stamford Bridge contro il Chelsea e pareggiato fortunosamente in casa contro l’Hull
City.
Si poteva fare
meglio – soprattutto in termini di prestazioni – però questo non assomiglia al
ruolino di marcia di una squadra allo sbando.
Per fare un
confronto con una diretta concorrente, nello stesso periodo il Manchester City
ha vinto contro Manchester United, Sp*rs e Aston Villa, pareggiato contro il
CSKA in casa, pareggiato a casa del QPR e perso contro Newcastle, West Ham e
CSKA Mosca in casa.
Eppure il
Manchester City ha una rosa due volte più completa e competitiva della nostra,
una difesa che viene presa molto più sul serio della nostra (Kompany, Mangala e
Demichelis paiono essere fenomeni) e quei tre mediani grandi e grossi che
mancano terribilmente ai Gunners.
I campioni d’Inghilterra
in carica, cui non dovrebbero far difetto né la grinta, né l’esperienza, si
sono fatti rimontare due gol di vantaggio a Mosca dal CSKA – in una partita che
pareva già ampiamente vinta.
Non è che
allargando un poco la prospettiva, forse la catastrofe attuale si trasforma in
un semplice periodo di cattiva forma?
Ripeto, non
voglio difendere per forza una squadra che fino ad ora non ha espresso nè bel
gioco, né ha trovato continuità di risultati, però ho la sensazione che la
vicinanza di due risultati negativi abbia amplificato oltremodo la reale
portata di un pareggio e una sconfitta.
Nonostante
tutti i difetti che questa squadra attualmente mette in mostra (difesa
numericamente scoperta, giocatori fuori forma, cinque infortunati e altri
appena rientrati dopo lunghi stop), l’Arsenal si sta comportando meno peggio di
quanto si possa credere.
Con un pizzico
di brillantezza in più, il rientro dei tanti infortunati e una maggiore
serenità, questa squadra può ritrovare il cammino che l’anno scorso l’ha
portata e mantenuta ai piani alti della Premier League.
Con un Alexis
Sanchez e un Danny Welbeck in più.
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