
Per quanto il
Galatasaray abbia ancora una volta dimostrato la pochezza dei propri giocatori,
sminuire la prestazione dei nostri ragazzi sarebbe ingiusto.
La posta in
palio era virtualmente assente, i padroni di casa sono nel caso più totale ma
ciò non toglie che l’approccio dei Gunners, chiaramente votato alla volontà di terminare il
girone con un risultato ed una prestazione di gran livello, sia stato perfetto.
Aggressività e
risolutezza sono state evidenti fin dal primissimo istante, tanto da prendere
il Galatasaray completamente alla sprovvista e creare quel divario che i turchi
non hanno mai più potuto recuperare.
Prima il gol
di Lukas Podolski, imbeccato con precisione da Aaron Ramsey, poi la favolosa
doppietta del gallese (assist di Alex Oxlade-Chamberlain sul primo, magia
personale per il secondo) hanno chiuso la partita in meno di mezz’ora.
Non fosse
stato per imprecisione (Joel Campbell), sfortuna (Lukas Podolski) ed egoismo
(Yaya Sanogo), il primo tempo sarebbe finito in tragedia per Felipe Melo e i
suoi.
Con i soli Per
Mertesacker, Mathieu Débuchy, Wojciech Szczesny e Aaron Ramsey dei titolari abituali in campo dall’inizio, l’Arsenal ha saputo comunque proporre
buone combinazioni e messo immediatamente alle corde la squadra avversaria –
semplicemente incapace di trovare una qualsivoglia contromisure alle ondate
offensive degli uomini di Arsène Wenger.
Peccato per la
piega che la partita ha preso subito dopo il terzo gol, quando gli
individualismi e una certa lassitudine hanno preso il sopravvento, perché il
risultato sarebbe dovuto essere molto
più rotondo.
Complice la
grande occasione offerta a chi di solito gioca meno (o non gioca proprio), sia
il finale di primo tempo che la seconda frazione di gioco sono state un
festival di passaggi volontariamente ignorati, dribbling eccessivi e tentativi
di giocate troppo audaci – oltre ad una certa indisciplina quando si trattava
di tornare in difesa.
Niente di
imperdonabile, però la serata di ieri ci ha dimostrato che in fondo esiste una
serie di validi motivi se alcuni giocatori vengono utilizzati col contagocce.
Penso
soprattutto a Joel Campbell, fatto passare per fenomeno dopo una sola buona
prestazione al Mondiale e praticamente evanescente ieri sera; con i difensori
turchi incapaci di arginare Lukas Podolski, Alex Oxlade-Chamberlain e a tratti
perfino Yaya Sanogo, il costraricense avrebbe potuto (dovuto?) incidere molto
di più di quanto effettivamente fatto – e avrebbe dovuto evitare di
voler fare tutto da solo, soprattutto nel finale.
Avesse preso
esempio dal collega tedesco, ora le sue quotazioni sarebbero salite alla stelle
– ed invece temo che il suo soggiorno dalle parti dell’Emirates Stadium sia
agli sgoccioli.
Lukas Podolski
mi ha impressionato per la grinta, il lavoro di squadra e la continuità più che
per i due gol segnati – perché in fondo che sapesse far gol lo si sapeva già
prima, e lo ha sempre dimostrato.
Mi sono
piaciuti molto di più il supporto che ha offerto a Hector Bellerìn sulla
fascia, il continuo parlare ai compagni per proporre la migliore soluzione e l’aggressività
che ha messo in ogni contrasto con l’avversario di turno ed ogni rincorsa.
Un Lukas
Podolski come quello visto ieri sera passerebbe certamente molto più tempo in
campo che in panchina, senza dubbio.
Difficile
trovare qualcuno che non abbia offerto una prestazione incoraggiante, se
proprio vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo direi che la difesa non si
mostrata poi così solida, esattamente come Wojciech Szczesny non ha trasmesso
grande tranquillità sui palloni alti transitati dalle sue parti.
Come già detto
prima, si tratta di piccoli dettagli in una serata estremamente positiva, dalla
quale possiamo trarre tante ottime notizie: il rientro di Mathieu Débuchy, la
prestazione di Aaron Ramsey, il debutto di Stefan O’Connor, Ainsley
Maitlan-Niles e Geodion Zelalem e soprattutto la prova che questa squadra
dispone di tante risorse per cambiare il corso di una partita –
e magari di una stagione.
Chiudiamo
secondi nel girone, quindi lunedì dovremo di nuovo aspettarci il peggio al
momento del sorteggio.
Una volta che
sapremo chi ci troveremo di fronte alla ripresa delle ostilità in Europa potremo dire arrivederci alla Champions League e concentrarci sulla
Premier League.
C’è una
rimonta da mettere in piedi!
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