Real Madrid?
Bayern Monaco?
Barcelona?
No, AS Monaco!
Karl-Heinz
Riedle ha infiliato la sua manina nell’urna e ha tirato fuori in sequenza i
nomi di PSG, Barcelona, Real Madrid e Bayern Monaco – senza mai abbinarli all’Arsenal!
Mi è sempre
stato simpatico quel tedesco, fin da quella sera del 28 Maggio 2007...ma questa
è tutta un’altra storia...
Finalmente un
sorteggio positivo – solo sulla carta, ovviamente – che permette di guardare
alla doppia sfida degli ottavi di Champions League (25 Febbraio a Londra, 17
Marzo a Montecarlo) senza quel misto di rassegnazione e rabbia che ha
accompagnato le recenti sfide contro Barcelona – due volte – Milan e Bayern
Monaco nelle ultime quattro stagioni.
Non è ancora il
caso di lasciarsi andare a intempestivi voli pindarici, la sfida contro i
monegaschi non sarà proibitiva ma nemmeno una passeggiata di salute.
Vincitori del
gruppo C con undici punti, gli uomini di Leonardo Jardim hanno saputo avere la
meglio di compagini come Bayer Leverkusen, Zenit e Benfica; avversari non
impossibili, certo, però trasferte spesso complicate anche per i più grandi
Club d’Europa.
Qualificazione
costruita in trasferta, grazie al pareggio a reti inviolate a San Pietroburgo, alla
vittoria per uno a zero a casa dei tedeschi e nonostante la sconfitta di misura
in Portogallo – unica delle avversarie ad aver trovato la via della rete contro
i monegaschi – e infine archiviata in casa grazie alle vittorie per 1-0 contro
il Bayer, 2-0 contro lo Zenit e al pareggio a reti bianche contro il Benfica.
In totale un
solo gol incassato in sei partite disputate – un dato che deve far riflettere.
C’è un rovescio
della medaglia, tuttavia: i gol segnati sono stati appena quattro, non
esattamente un record impressionante.
Orfano di
Falcao – prestato al Manchester United – tutto il peso dell’attacco monegasco
poggia sulle pigre spalle di Berbatov e sul quelle acerbe di Ocampos; troppo
poco per mettere in piedi una macchina da gol, soprattutto quando si pensa che
anche la principale fonte di gioco dei biancorossi – e altra stella della
squadra – è stata lasciata partire in estate, quel James Rodriguez passato al
Real Madrid.
Come detto,
non è giusto lasciarsi andare ad eccessivi moti d’entusiasmo ma non dobbiamo
nasconderci dietro l’ipocrisia del benpensante: quest’anno affrontiamo gli
ottavi di finale di Champions League da favoriti.
Probabilmente
non sarà tanto facile quanto l’euforia dello scampato pericolo sembri suggerire
al momento, però abbiamo una buona opportunità per interrompere la serie di
quattro edizioni di Champions League interrottesi proprio agli ottavi di
finale.
Chiudiamo il
capitolo che riguarda l’Europa, lo riapriremo a tempo debito.
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