
Difficile
iniziare l’anno nuovo con un risultato peggiore, lo concedo.
Perdere lo
scontro diretto contro il Southampton ci fa sprofondare di nuovo al sesto
posto, superati pure dal Tottenham.
Un inizio da
incubo.
L’aspetto
peggiore è che la sconfitta ce la siamo auto-inflitta, come sottolineato da
Arsène Wenger, con alcuni errori che solitamente si vedono solo sui più
spelacchiati campi di periferia, non in Premier League; nonostante il manager
abbia potuto finalmente schierare la linea difensiva ideale, è proprio nei
trenta metri davanti a Wojciech Szczesny che abbiamo offerto il peggio del
peggio.
Il portiere
polacco, protagonista suo malgrado in entrambi i gol segnati dal
Southampton, è stato tutt’altro che aiutato dai compagni: Mathieu Débuchy è
stato in perenne difficoltà contro Bertrand e Tadic, Laurent Koscielny non ha
trovato le contromisure necessarie ad arginare Mané, Per Mertesacker è stato
sovrastato da Pellé (oltre a non essere riuscito a salvare sulla linea il
pallonetto di Mané) e Kieran Gibbs ha regalato troppo spazio a Ward-Prowse.
Difficile
uscire dal St. Mary’s Stadium con un risultato positivo, giocando così in
difesa.
In difesa
della difesa, e della squadra nel suo insieme, va detto che la coppia di
centrocampo era composta da Francis Coquelin e Calum Chambers – non esattamente
due mediani navigati – e che l’assenza contemporanea di Olivier Giroud, Danny
Welbeck e Lukas Podolski ci ha privato di valide alternative per il reparto offensivo.
Il tridente
composto da Alexis Sanchez, Alex Oxlade-Chamberlain e Santi Cazorla non ha
potuto costruire granché, nonostante alcune buone intuizioni dello spagnolo e
la solita caparbietà del cileno.
Con queste
premesse e nonostante un inizio di partita non esattamente eccezionale, durante
il quale Pellé ha avuto due buone occasioni per sbloccare il risultato, la
prestazione dei Gunners non è stata pessima; abbiamo visto partite ben peggiori
rispetto a quella di ieri, soprattutto in trasferta, ma siamo comunque lontani
dagli standard necessari per aspirare ad una qualsiasi rimonta in classifica.
Per vincere
nonostante una prestazione incolore, l’unica soluzione è trarre il massimo
dalla minima occasione che ci si presenta sotto il naso, cosa che ieri non ci è
proprio riuscita.
Durante il
primo tempo Santi Cazorla ha avuto il pallone giusto per portarci in vantaggio,
appena qualche minuto prima che Mané approfittasse del pasticcio generale
firmato Wojciech Szczesny, Laurent Koscielny e Per Mertesacker, poi ad inizio
ripresa Alexis Sanchez ha sprecato il pallone del pareggio – prima che sul
capovolgimento di fronte Tadic chiudesse virtualmente la partita.
Da quel
momento in poi, per noi è stata notte fonda.
Pellé,
Ward-Prowse e Tadic avrebbero potuto rendere la sconfitta ancora più amara, per
fortuna nostra il palo prima e una mira approssimativa poi ci hanno salvati da
un disfatta.
Non bastasse l’amarezza
per la sconfitta, sapere che il Chelsea ha preso cinque gol dal Tottenham, il
Manchester United ha pareggiato fortunosamente a casa dello Stoke e il Livepool
si è fatto fermare in casa dal Leicester ci conferma che una vittoria al St.
Mary’s Stadium avrebbe potuto prioettarci al quarto posto solitario, ad un solo
punto dal terzo posto e a dieci punti dalla vetta.
Stamattina
invece ci siamo svegliati sesti, a tre punti dall’ultima posizione disponibile
per la Champions League e a tredici dalla vetta.
Un’enormità.
Meno male che
ora arriva la FA Cup, cosi potremo tutti pensare a qualcos’altro che questo
difficile cammino in campionato.
Avversario del
primo turno, che si giocherà dopodomani all’Emirates Stadium, l’Hull City di
Steve Bruce: quanti bei ricordi...
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