
Sapevate
quanto tempo è passato dall’ultima volta in cui abbiamo segnato cinque gol in
Premier League?
Un anno, un
mese e una settimana.
Il 23 Dicembre
2013 infatti abbiamo rifilato un sonoro 5-1 al povero West Ham (doppietta di
Olivier Giroud e gol di Lukas Podolski, Santi Cazorla e Theo Walcott), da
allora tanti poker appioppati qua e là ma niente più manite – come dicono gli spagnoli.
Era venuto il
tempo di riassaporare il gusto di una vittoria così larga.
Questa volta
abbiamo addirittura fatto meglio, mandando in gol cinque marcatori diversi e
mantenendo inviolata la porta.
Olivier
Giroud, Mesut Özil, Theo Walcott, Santi Cazorla e Hector Bellerín hanno seppellito
il sempre più pericolante Aston Villa, la cui prestazione tuttavia non meritava
una tale correzione da parte dei Gunners – va detto.
Purtroppo per
gli uomini di Lambert, avere di fronte tanta qualità e non avere più le gambe
per chiudere gli spazi signifca esporsi automaticamente a risultati come quello
di ieri pomeriggio.
Fin dai primi
istanti, gli uomini di Arsène Wenger hanno chiuso gli avversari nella propria
trequarti e fatto valere le proprie eccezionali doti tecniche, costringendo fin
da subito la retroguardia dell’Aston Villa a recuperi affannosi.
L’impressione
è che il risultato fosse scritto e che la questione principale fosse capire
come e quando sarebbe arrivato il primo gol; nemmeno il più fantasioso tra noi Gooners avrebbe però potuto immaginare una
combinazione come quella che ha portato al gol di Olivier Giroud: un rilancio
di Per Mertesacker ha infatti innescato una giocata sontuosa di Mesut Özil, il
cui colpo di tacco al volo ha mandato all’aria il fuorigioco dell’Aston Villa e
aperto una prateria all’attaccante francese.
Olivier Giroud
ha controllato il pallone e si è involato verso il portiere, scavalcandolo con
un elegante tocco sotto proprio quando pareva aver perso l’attimo buono per
concludere.
Aperte le
marcature, credevo che i nostri avrebbero accelerato ancora di più e chiuso la
partita già prima della fine del primo tempo, invece abbiamo più che altro
sonnecchiato e controllato il pallone; facile prevedere che l’Aston Villa ne avrebbe
approfittato per riorganizzarsi e provare a reagire – pur timidamente – come puntualmente
successo quando un colpo di testa di Weimann ha costretto David Ospina ad una
gran parata. Fortuna che il colombiano, fino a lì spettatore non pagante, ci ha
messo la mano, altrimenti il primo tempo sarebbe potuto finire in parità, per
quanto ampio fosse il divario tra le forze in campo.
Stesso copione
anche ad inizio ripresa, durante il quale gli ospiti hanno difeso con meno
affanno e tenuto il possesso del pallone per lunghi tratti, senza tuttavia mai
inquietare la nostra difesa; fortuna che un’altra bella combinazione tra
Olivier Giroud e Mesut Özil abbia definitivamente incanalato la partita verso acque
tranquille per i Gunners, altrimenti il pomeriggio avrebbe potuto prendere una
brutta piega.
Nell’occasione
i ruoli sono stati invertiti, con il francese ad effettuare il passaggio
decisivo e il tedesco a concludere sul palo lontano – là dove Guzan non sarebbe
potuto arrivare.
Da quel
momento in poi, il pomeriggio ha regalato grandi gioie: prima l’intuizione di
Theo Walcott, che ha intercettato un passaggio di Santi Cazorla per Chuba Akpom
e ha tagliato fuori tutta la difesa avversaria, prima di depositare in rete il
suo primo gol in Premier League dopo oltre un anno; poi il rigore guadagnato da
Chuba Akpom e trasformato in maniera fortunosa da Santi Cazorla; infine il
punto esclamativo di Hector Bellerín, che dal limite dell’area ha trovato l’angolino
lontano e firmato così il suo primo gol da professionista.
Partita
archiviata con grande soddisfazione, come non succedeva da tempo, e un sacco di
spunti positivi in vista del derby di White Hart Lane, tra una settimana.
Porta
inviolata, terza vittoria consecutiva in Premier League e cinque gol con cinque
marcatori diversi.
L’Arsenal è
Sanchez-dipendente, dicevano.
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