
Che sarebbe
stata una trasferta difficile lo si sapeva, quindi non posso dire di essere
rimasto sorpreso dall’intensità che il QPR ha messo in campo per tutto il primo
tempo.
Le sorprese
sono state altre, la principale delle quali è stata la formazione iniziale
scelta da Arsène Wenger: dentro Tomas Rosicky a centrocampo e panchina per Alex
Oxlade-Chamberlain, Danny Welbeck e Theo Walcott; non del tutto inatteso invece
il rientro di Per Mertesacker, anche se credevo che sarebbe stato Gabriel a
tornare in panchina e non Laurent Koscielny.
Personalmente,
pensavo che Alexis Sanchez avrebbe beneficiato di un turno di riposo in vista
della partita di FA Cup, fortuna che non sono io il manager...
La sfida di
Loftus Road ha avuto due facce completamente diverse: durante i primi quaranta
minuti, i padroni di casa hanno avuto la meglio in ogni duello, hanno creato
una manciata di occasioni da gol e non hanno mai permesso ai nostri di rendersi
pericolosi dalle parti di Green; fino ai minuti finali della prima frazione, a
mantenere il risultato in parità sono stati i riflessi di David Ospina e l’imprecisione
di Austin e Phillips – mentre dall’altra parte Olivier Giroud ha faticato a
creare problemi ai difensori avversari e nessuno dei nostri fantasisti ha
trovato il modo di rendersi pericoloso sulla trequarti.
I nostri si
sono svegliati solo a ridosso della pausa, quando Olivier Giroud ha concluso
per la prima volta verso la porta dei padroni di casa e Santi Cazorla ha costretto
Green ad un difficile intervento.
La musica è
cambiata drasticamente non appena è iniziata la seconda frazione, tuttavia; gli
uomini di Arsène Wenger hanno accelerato i ritmi a centrocampo e la resistenza
degli Hoops ha iniziato a vacillare,
fino al momento in cui l’ennesima incursione di Alexis Sanchez ha favorito l’inserimento
di Kieran Gibbs e la successiva zampata di Olivier Giroud.
Da quel
momento in poi, è stato dominio assoluto: prima Alexis Sanchez si è divorato l’occasione
per il raddoppio, poi si è riscattato con un’azione delle sue e ha freddato
Green sul primo palo; due a zero e partita chiusa, anche perchè l’Arsenal non
ha rallentato ma ha invece creato altre occasioni da gol – nessuna delle quali
purtroppo andata a segno; Tomas Rosicky si è fatto trovare pronto a centro area
per raccogliere l’ottimo cross basso di Hector Bellerín, salvo vedere la
propria conclusione a botta sicura rimpallata da Olivier Giroud – poi un
controllo del pallone fenomenale ha permesso a Mesut Özil di liberarsi per la
conclusione, sventata da Green con grande difficoltà e con l’aiuto del palo.
Siccome siamo
l’Arsenal, però, ci siamo regalati un finale di partita da brividi permettendo
ad Austin di concludere in maniera irresistibile e riaprire una partita che
sembrava già bella che chiusa.
Con otto
minuti più recupero da giocare, i palloni lunghi hanno cominciato a fioccare
verso la nostra area ma i nostri difensori hanno respinto ogni attacco senza
nemmeno soffirire troppo.
Avrei evitato
volentieri quel quarto d’ora scarso di ansia, però rispetto alla trasferta a
casa del Crystal Palace, quella di ieri è stata una passeggiata di salute.
Unica pecca
della serata, l’infortunio occorso a Gabriel: il brasiliano ha dovuto cedere il
posto a Laurent Koscielny a causa di un problema all’adduttore e dovrebbe restare
fuori le canoniche tre settimane.
La corsa alla
prossima Champions League sarà difficile e incerta fino all’ultimo, è quindi
molto rassicurante vedere i nostri pronti alla battaglia; le vittorie – più o
meno risicate – di Chelsea, Manchester City, Manchester United, Southampton,
Liverpool e Spurs lasciano invariata la classifica e ci mantengono al terzo
posto, con un margine minimo di appena tre punti sul quinto posto.
Da qui alla
fine del campionato ci sono dieci partite da giocare, sei delle quali all’Emirates
Stadium e tre delle quali contro dirette concorrenti (nell’ordine, Liverpool in
casa, Chelsea in casa e Manchester United in trasferta); la buona notizia è che
siamo padroni del nostro destino e non dipendiamo da nessun risultato
proveniente da altri campi. L’obbiettivo è ovviamente fare in modo che la
situazione resti tale fino alla fine.
Prima di tutto
questo, tuttavia, c’è la sfida di Old Trafford da preparare: gli uomini di van
Gaal ci aspettano al varco dopo la sorprendente vittoria strappata a casa
nostra, in palio c’è un bel viaggio a Wembley che ripeterei volentieri.
Appuntamento a
lunedì sera.
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