
Che sarebbe stata una partita difficile lo avevo detto in
occasione dell’anteprima, quindi è impossibile dirsi sorpresi dallo svolgimento
della sfida di Turf Moor; il Burnley di Dyche ci ha dato filo da torcere a
livello fisico e di volontà, però è anche vero che per la prima volta da non so
quanto tempo, abbiamo finito la partita con un larghissimo dominio del pallone.
Purtroppo non siamo stati capaci di trarre il massimo
dalle occasioni da gol create, in parte a causa dell’imprecisione di Alexis
Sanchez, Santi Cazorla e Danny Welbeck ma in parte anche a causa della prontezza
dei difensori avversari, spesso puntuali nelle chiusure della disperazione.
Fortuna che la rete firmata da Aaron Ramsey dopo una
dozzina di minuti è bastata per portare a casa i tre punti e confermare il
secondo posto, anche se David Ospina è stato chiamato in causa in un paio di
occasioni e solo la cattiva coordinazione ha impedito a Boyd di concludere a
botta sicura; il portiere colombiano non ha avuto granché da fare, però si è
fatto trovare pronto nelle uniche due occasioni in cui è toccato a lui
allontanare un pericolo – cosa che sta diventando una piacevole abitudine e che
tiene Wojciech Szczesny sempre più lontano dalla maglia da titolare.
In mezzo a tante note positive, che variano dall’ispirazione
di Mesut Özil alla solidità di Francis Coquelin, sono emersi purtroppo alcuni
motivi di preoccupazione come il pomeriggio di passione sofferto da Hector
Bellerín o le indecisioni di Per Mertesacker al centro della difesa.
Comunque sia, noi il nostro compito lo abbiamo fatto –
andando a vincere su uno dei campi più difficili della Premier League in questo
momento; non ci sono riusciti Manchester City e Tottenham, noi invece siamo
usciti vincitori e restiamo i primi inseguitori del Chelsea capolista.
A proposito di avversarie, gli Spurs hanno perso in casa
contro l’Aston Villa – avvicinando così ulteriormente la data del St.
Totteringham Day 2015 – così come il Manchester City ha perso di schianto
contro i rivali cittadini – che restano quindi incollati ai nostri calzettoni.
Sempre in tema di rivali cittadine, il Chelsea ha strappato la vittoria a casa
del QPR ed è ora a sette lunghezze di distanza, con un’altra partita da
recuperare; in altre parole, il titolo appartiene già agli uomini di José
Mourinho.
Purtroppo per noi e per il calcio in generale.
Le parole dei
protagonisti
Arsène Wenger ha ovviamente sottolineato la grande prestazione
difensiva della squadra, dichiarando alla stampa che “per alcuni momenti siamo dovuti restare compatti, ben organizzati e
calmi in difesa e credo che la nostra difesa e il nostro portiere meritino di
essere complimentati”; il manager ha poi fatto i complimenti agli
avversari, definendo la squadra di Dyche, elogiando come il Burnley sia “estremamente ben organizzato, pressi bene,
sia un gruppo molto solidare e molto preparato a livello fisico”.
Arsène Wenger ha poi concluso confermando che il Chelsea
abbia il titolo in mano e tessendo le lodi di Francis Coquelin, sempre più
indispensabile alla squadra: “in primo luogo ha messo in mostra le sue doti
individuali nel recuperare il pallone e distribuirlo velocemente; in secondo
luogo, è bravissimo nel dare equilibrio alla squadra anche se ciò è meno
visibile. L’equilibrio di una squadra spesso dipende da un solo giocatore, che
ha caratteristiche diverse dai compagni – sembra che abbia contribuito
enormemente a ciò.
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