Battuto il
Liverpool e messi nove punti tra noi e l’ultimo posto valido per qualificarci
alla prossima Champions League, eccoci di scena a Turf Moor – casa del modesto
Burnley.
Una partita
sulla carta semplice, incastrata alla perfezione tra una vittoria spettacolare
ed una semifinale di FA Cup, con all’orizzonte una sfida di vertice contro il
Chelsea.
È una trappola
pazzesca, in pratica.
Nonostante i
ventisei punti in classifica, che valgono il penultimo posto alla squadra di
Dyche, i Clarets possono dimostrarsi
avversario estremamente ostico – soprattutto contro le prime della classe: il
Manchester City ha perso e il Tottenham non è andato oltre lo zero a zero a
Turf Moor, mentre il Chelsea si è visto imporre il pareggio a Stamford Bridge.
Occhio quindi
alle brutte sorprese, nemmeno le squadre che hanno saputo imporsi a casa del
Burnley possono dire di aver avuto vita facile: le ultime e uniche squadre
capaci di espugnare Turf Moor con due gol di scarto sono state Everton, West Ham
e Chelsea – tutte vincitrici per 3-1 a casa dei Clarets.
Che nessuno si
aspetti una goleada, quindi, ma piuttosto una partita molto tirata e molto
fisica, dalla quale uscirà vincitore solo il più determinato – non per forza il
migliore.
La Conferenza Stampa
Arsène Wenger
ha incontrato la stampa giovedì mattina e ha confermato che Mathieu Débuchy,
Abou Diaby, Jack Wilshere e Mikel Arteta sono tutti pienamente recuperati; meno
rassicuranti invece le notizie riguardo Laurent Koscielny e Wojciech Szczesny,
entrambi in dubbio per la trasferta di sabato pomeriggio; infine, la temuta
conferma che Alex Oxlade-Chamberlain starà fuori altre due settimane e potrebbe
dover aver bisogno di un intevento chirurgico per risolvere il problema che lo
tiene fermo dalla sfida di FA Cup contro il Manchester United.
Per quanto
riguarda invece gli altri temi, Arsène Wenger si è detto consapevole del grande
dispendio di energie che una partita molto fisica come quella contro il Burnley
richiederà: il Burnley è un avversario duro e coriaceo, per far valere le
nostre qualità tecniche dovremo prima essere in grado di eguagliare la fisicità
dell’avversario.
Per finire, il
manager ha elogiato le prestazioni e la maturità di Hector Bellerín, prima di concentrarsi
su Olivier Giroud en incensarne le qualità in seguito alla serie di performance
messe in mostra dall’attaccante francese.
L’Avversario
Come detto, il
Burnley è una squadra che non molla nemmeno un centimetro di campo fino al
triplice fischio finale – sarà bene quindi essere pronti per rispondere ad ogni
contrasto e ad ogni duello; l’uomo da tenere d’occhio sarà certamente l’attaccante
Ings, finito recentemente nel mirino di mezza Premier League dopo un inizio
difficile: in coppia con il più possente Vokes, Ings proverà a farsi trovare
tra Francis Coquelin e i nostri due centrali per provare a liberare la sua
conclusione – spesso precisa oltre che potente.
Sugli esterni
agiranno Boyd e Barnes, probabilmente schierati sulla fascia opposta al proprio
piede preferito per favorirne i tagli verso il centro e le sovrapposizioni dei
terzini.
Parlando
invece di punti deboli, i due centrali difensivi del Burnley sono gli elementi
da mettere sotto pressione per ottenere qualche buon risultato: molto robusti
ma tutt’altro che veloci, i due andrebbero sicuramente in sofferenza se messi
di fronte a giocatori veloci come Danny Welbeck, Theo Walcott e Alexis Sanchez;
insomma, Olivier Giroud troverà pane per i propri denti in area di rigore, però
il suo sacrificio potrebbe aprire varchi importanti per i compagni – e diventare
letale per la difesa dei padroni di casa.
La Formazione di Arsène Wenger
Come accaduto
spesso nelle ultime settimane, i grossi dubbi di formazione riguardano l’attacco.
David Ospina è
certo di mantenere il proprio posto in porta, così come lo sono Nacho Monreal,
Hector Bellerín, Per Mertesacker e Laurent Koscielny in difesa; l’unico cambio in questo reparto
potrebbe vedere l’ingresso di Gabriel al posto di Laurent Koscielny, nel caso
quest’ultimo non abbia recuperato del tutto dal fastidio muscolare avvertito contro
il Liverpool.
A centrocampo,
le cose si complicano.
Francis
Coquelin è intoccabile nonostante il rientro di Mikel Arteta, quindi il suo
posto davanti alla difesa non è in dubbio; virtualmente certi di essere
titolari anche Santi Cazorla e Mesut Özil, anche se la fisicità dell’avversario
potrebbe spingere Arsène Wenger a pensare al sacrificio dello spagnolo – che non
è esattamente un colosso. L’impressione però è che Santi Cazorla sarà al
proprio posto.
Dato per
scontato che Olivier Giroud guiderà ancora l’attacco e che Alexis Sanchez
occuperà il ruolo di ala sinistra, resta una sola maglia da assegnare – una maglia
che potrebbe però sconvolgere l’intera formazione.
Aaron Ramsey,
Danny Welbeck e Theo Walcott sono i principali candidati a vesire quella
maglia, con Tomas Rosicky e Jack Wilshere nel ruolo di outsider, a seconda di
chi sarà il prescelto, tante cose potrebbero cambiare: se giocherà il gallese,
è possibile che lo schieramento resti identico a quello visto contro il
Liverpool, anche se esiste la possibiltà che sia Mesut Özil ad operare sulla
destra; nel caso in cui siano Danny Welbeck o Theo Walcott ad essere scelti, il
tedesco continuerà a giocare in mezzo, nella sua posizione naturale.
È possibile
che Arsène Wenger lasci fuori Aaron Ramsey dopo una prestazione come quella di
sabato scorso? La ragione direbbe di no, però sappiamo bene che le vie di
Arsène Wenger non sono sempre le più logiche.
Io dico che
Danny Welbeck partirà titolare, con inoltre l’ingresso in panchina di Mikel
Arteta al posto di Mathieu Flamini e quello di Mathieu Débuchy al posto di Kieran Gibbs.
Ecco gli
undici che potrebbero scendere in campo a Turf Moor sabato alle 16 (ora
italiana):
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