
È stata
difficile, bisogna ammetterlo; nonostante il Reading sia squadra che soffre in
Championsip e fatica a guadagnarsi la salvezza, la partita non è stat per
niente semplice.
Tuttavia,
sarebbe ipocrita dirsi sorpresi dallo svolgimento della partita: se la FA Cup
conserva l’alone di magia nonostante la pioggia di milioni che sta scavando un
solco enorme tra la Premier League e il resto del movimento calcistico inglese,
è perché ogni singola partita – per quanto grande sia il divario tra le due
avversarie – può riservare una sorpresa.
La semifinale
di quest’anno, come quella dell’anno scorso, non ha fatto che confermare la
regola.
Ci è voluto un
grosso aiuto da parte di Federici, portiere del Reading, per impedire che le
cose prendessero una brutta piega; l’errore dell’estremo difensore avversario
sulla conclusione di Alexis Sanchez ha messo la parola fine sulla partita,
nonostante sul cronometro mancassero ancora una ventina di minuti. Aaron
Ramsey, Mesut Özil e Olivier Giroud hanno avuto le occasioni per chiudere
definitivamente i giochi, però la contesa è terminata quando il pallone è
scivolato tra le gambe del portiere del Reading ed è rotolato lentamente oltre
la linea.
Prima di quell’episodio,
il piccolo Reading ha saputo frustrare il nostro gioco e impedire qualsiasi
manovra anche vagamente incisiva da parte nostra, chiudendo tutti gli spazi
centrali e soffocando le nostre fonti di gioco; niente di trascendentale, però
quanto basta per impedire a Mesut Özil, Alexis Sanchez, Santi Cazorla e Danny
Welbeck di costruire azioni pericolose. L’equilibrio poteva essere spezzato
solo da un colpo di genio, è così è stato: la pennellata divina disegnata da
Mesut Özil sulla trequarti ha trovato Alexis Sanchez in piena area,
incredibilmente abile e lucido nel controllare e mandare a spasso il proprio
marcatore prima di mettere in rete. Uno a zero, il più sembrava fatto.
Peccato che il
rientro dagli spogliatoi dopo l’intervallo abbia visto un Reading molto più
tonico e reattivo, capace d’interrompere il nostro possesso palla molto vicino
alla nostra trequarti e ripartire, approfittando di una difesa troppo tenera.
Durante una di queste occasioni, Pogrebnyak è sfuggito a Mathieu Débuchy sulla
sinitra, a crossato il pallone sul secondo palo dove McCleary ha potuto
calciare indisturbato e mettere il pallone alle spalle di Wojciech Szczesny,
complice una deviazione di Kieran Gibbs. Uno a uno e da quel momento abbiamo
corso qualche rischio di troppo: incapaci di tenere palla e far girare a vuoto
il pressing avversario, abbiamo regalato qualche contropiede molto pericoloso
che fortunatamente il Reading non ha saputo sfruttare, divorandoci poi a nostra
volta alcune buone opportunità per tornare in vantaggio, soprattutto con il
subentrato Gabriel – due volte impreciso di testa.
Naturale che
la sfida, sempre più equilibrata, finisse ai supplementari e sembrava
addirittura che dovesse arrivare fino ai calci di rigore: questo fino al
momento in cui il karma ci ha restituito il torto del 2008, contro il
Birmingham.
Questa volta
la fortuna ha sorriso a noi, e quindi si torna a Wembley per la seconda finale
di FA Cup consecutiva. Godiamocela, Gooners, ripensando alle sofferenze del
decennio passato.
Il pomeriggio
di domenica ci ha rivelato che sarà l’Aston Villa, capace di eliminare il
Liverpool dominando l’avversario, a contenderci il trofeo a Wembley.
Un’altra
trappola, un altro pomeriggio con i nervi a fior di pelle: ooooooh, to be a
Gooner!
Le parole dei protagonisti
Parlando della
partita, Arsène Wenger ha riconosciuto le difficoltà che la semifinale ci ha
riservato: “abbiamo vissuto momenti
difficili contro il Reading”, ha detto il manager, “però abbiamo continuato a giocare e non ci siamo pianti addosso [...]
ci siamo ritrovati con le spalle al muro ma abbiamo reagito bene, mostrando
grande forza mentale e solidarietà.” L’alsaziano ha poi analizzato la partita,
concedendo che si è trattato di “una
partita difficile, contro un avversario molto solido, ben organizzato e forte
nei duelli”, sottolineando però che “il
nostro possesso palla è stato intorno al 72% e abbiamo creato 23 occasioni”;
il manager ha poi speso qualche parola sul gol che ha permesso al Reading di
pareggiare: “dobbiamo analizzarlo. Di
certo però il cross da cui è nato non sarebbe dovuto partire e il giocatore
avversario era completamente libero. C’è una serie di errori ma il Reading ha
voluto fortemente quel gol [...] dobbiamo far loro le congratulazioni per lo
sforzo fatto“. Soffermandosi sul finale di stagione, Arsène Wenger ha
rivolto un appello ai propri uomini: “finiamo
la stagione in bellezza; ci rimangono sei partite da giocare, di cui una grande
sfida il prossimo weekend, e come detto abbiamo lo spirito giusto, incoraggiato
dai risultati. Dobbiamo fare lo stesso [di quanto fatto con il Reading] fino
alla fine.”
In chiusura
poi un aggiornamento sulle condizioni di Per Mertesacker, uscito dal campo anzitempo:
“ha un problema alla caviglia. Al momento
zoppica vistosamente quindi sembra preoccupante”.
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