
Mai vissuta
una finale tanto tranquilla e rilassata.
Mai e poi mai
avrei pensato potesse essere così semplice, pur conoscendo il divario tra le
due squadre e avendo dato un’occhiata ai risultati tra le due squadre in
campionato.
Un risultato
ampio, rotondo e soprattuto meritato per un Arsenal che ha dominato in lungo e
in largo e avrebbe dovuto aprire le marcature molto prima rispetto a quanto poi
fatto. Onestamente, l’Aston Villa ha rischiato concretamente la goleada e di
passare alla storia come la squadra che ha incassato il maggior numero di gol
in una finale di FA Cup (Sheffield Wednesday e Derby County ne hanno presi sei
ad inizio ‘900); a proposito di record, l’ultima volta che una finale di FA Cup
è terminata con un 4-0 risale al ‘93/’94 – quando il Manchester United si
sbarazzò facilmente di un Chelsea che senza petroldollari a quanto pare faceva
fatica...
Restando in
tema, l’unico record che davvero conta è quello che abbiamo raggiunto vincendo
a Wembley: con dodici trofei in bacheca, siamo la squadra che ha vinto più
volte la prestigiosa FA Cup!
Le parole dei protagonisti
Un Arsène
Wenger raggiante e sereno ha commentato la vittoria della seconda FA Cup
consecutiva, parlando a della prestazione della squadra, delle scelte che ha
dovuto fare, di qualche giocatore e delle aspettative per la prossima stagione.
L’alsaziano ha
commentato in primis la partita: “Non so se
sia stata la miglior prestazione in una finale ma è stata convincente perchè
siamo stati concentrati dal primo all’ultimo minuto[...] abbiamo beneficiato di
due momenti decisivi, ovvero l’aver segnato appena prima e subito dopo l’intervallo;
a quel punto è diventato troppo difficile per l’Aston Villa vista la nostra
prestazione.”
Arsène Wenger
ha poi continuato con alcuni commenti su Theo Walcott e Alexis Sanchez: “Walcott era in un gran momento dopo la tripletta
della scorsa settimana [...] Olivier Giroud ha dato tanto alla squadra da
Gennaio in poi ma da qualche settimana mi è apparso affaticato. Ho pensato che
la velocità di Alexis e Walcott potesse essere un problema per loro (l’Aston
Villa) perché hanno una difesa alta. Era importante dominare il centrocampo per
poter sfurttare i nostri attaccanti; non si può mai sapere ma ero convinto che
se avessimo dominato il centrocampo saremmo potuti essere molto pericolosi.
(Walcott) è stato fuori un anno, da Gennaio a Gennaio, e gli ci è voluto un po’
per tornare al suo livello; ora è in un’età molto interessante perchè ha
esperienza e fisicamente è al massimo ed è quindi tempo per lui di restare con
noi [...] spingerò molto con Alexis perchè faccia delle lunghe vacanze perchè
ha giocato 56 partite questa stagione. Ora partirà per la Coppa America, il che
non è ideale, che finirà ad inizio Luglio; gli concederò quattro settimane di
riposo.”
I giocatori,
da parte loro, non hanno lesinato interviste a stampa e televisioni; tra chi,
come Per Mertesacker ha parlato della magia di Wembley (“Dev’essere un posto magico per me perchè qui ho
segnato contro l’Inghilterra e nella semifinale dell’anno scorso, oltre al gol
di oggi”), e chi, come
Hector Bellerín, si è detto incapace di credere all’exploit (“É un sogno vincere un trofeo così, in un stadio
cosí e per un Club cosí, con tutti questi giocatori, Non ho parole, sono solo
felice”), qualcuno ha la
lucidità e l’ambizione per guardare già avanti; è il caso di Aaron Ramsey, che
intervistato subito dopo il fischio finale ha detto: “Penso che stiamo riducendo la distanza dal Chelsea.
Credo che abbiamo imparato a gestire le partite importanti e sarà quindi
importante affrontare la prossima stagione con questo tipo di mentalità. Se
riusciamo a partire bene e inserirci subito nella mischia, avremo un’ottima
annata e potremo lottare per il titolo in Premier League.”
Le conclusioni
Parole sante, quelle
di Aaron Ramsey.
Da inizio 2015
ad oggi abbiamo accumulato moltissimi punti e non siamo stati molto distanti
dal poter davvero lottare per il titolo; non fosse stato per una partenza a
rilento, avremmo avuto qualche possibilità di creare la sorpresa generale e
vincere il meno atteso dei titoli.
Con la grinta,
organizzazione e solidità messe in campo negli ultimi sei mesi di stagione,
questa squadra potrà andare lontano; magari con un paio d’innesti di qualità e
un po’ di fortuna, l’impresa diverrà possibile.
Prima di tutto
ciò, però c’è una FA Cup da festeggiare ed una bella stagione da mandare in
archivio.
A tutto il resto
penseremo tra un mese, o giú di lì.
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