Vittorie
contro tutti i pronostici, rimonte improbabili e lezioni di calcio –
fortunatamente questa stagione ci ha regalato anche tante soddisfazioni; che si
tratti di campionato, FA Cup of Champions League, l’Arsenal ci ha deliziato con
prestazioni eccelse e risultati esaltanti.
Eccovi sei
partite che hanno segnato la stagione, a voi la scelta per eleggere le tre che più
di tutte hanno reso la stagione memorabile.
Un piccolo
riassunto per rinfrescavi la memoria:
Monaco
v Arsenal 0-2
La notte che avrebbe
dovuto produrre il Miracolo di Montecarlo; la notte che avrebbe permesso ai
Gunners di recuperare il pessimo spettacolo della partita di andata; la notte
che ci avrebbe lanciati verso i quarti di finale e, ça va sans dire, la conquista della Champions League.
Troppi verbi
al condizionale, non trovate? Tuttavia, nonostante quel famoso miracolo non si
sia compiuto, la serata dello stadio Louis II merita di essere ricordata per la
determinazione, l’efficacia e l’orgoglio con cui gli uomini di Arsène Wenger l’hanno
affrontata.
Olivier Giroud
e Aaron Ramsey ci hanno illusi che la rimonta fosse possibile, poi le mani
protese di Subasic hanno tolto dall’incrocio dei pali una punizione di Mesut
Özil e tutto è finito.
Ad
accompagnare il rientro dei tanti Gooners italiani arrivati a Montecarlo solo i
rimpianti di un’eliminazione incomprensibile.
Manchester
City v Arsenal 0-2
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Esiste modo
migliore di smentire chi si aspettava un altra batosta all’Etihad Stadium? Per
bocca dello stesso Arsène Wenger e di tanti giocatori, la sfida a casa del
Manchester City ha rappresentato un momento fondamentale per la squadra, l’episodio
in grado di cambiare completamente la mentalità dello spogliatoio. Una
prestazione di grande spirito, organizzazione e padronanza tecnica è stata
ricompensaata da una netta vittoria, suggellata dal rigore realizzato da Santi
Cazorla e dal colpo di testa di Olivier Giroud. In quell’occasione tanti
tasselli sono andati al proprio posto, dalla nuova posizione dello spagnolo al
nuovo equilibrio offerto da Francis Coquelin, passando per la grande maturità
di Hector Bellerín; da quel momento, è nato un nuovo Arsenal grintoso e
determinato – con il quale bisognerà fare i conti d’ora in poi.
Arsenal
v Aston Villa 4-0

L’apoteosi
della stagione, la conferma della bontà di una squadra che può regalare tanto;
certo, l’Aston Villa non è l’avversario peggiore che potesse capitare ma la
vittoria di Wembley ha dimostrato che abbiamo imparato tanto dalle sofferenze
dello scorso anno, quando l’Hull City per poco non ci sorprese. Un calcio
sublime, esaltato ancora di più dalle prodezze di Alexis Sanchez e Theo
Walcott, ci ha regalato la seconda FA Cup di fila e permesso di chiudere in
bellezza la stagione.
Una festa
meritata per il manager, i giocatori e tutti i tifosi che sono rimasti al
fianco del Club nei difficili e frustranti anni della transizione da Highbury
all’Emirates Stadium. L’appetito vien mangiando, dice il proverbio, e tutti nel
Club sembrano diventare sempre più affamati di vittorie.
Arsenal
v Liverpool 4-1

La sfida dell’Emirates
Stadium avrebbe dovuto permettere al Liverpool di ridurre le distanze e
continuare a sognare la Champions League – secondo gli esperti – ed invece si è
trasformata in una vera e propria dimostrazione di forza: i gol di Hector
Bellerín, Alexis Sanchez, Mesut Özil e Olivier Giroud hanno schiantato i Reds, cancellandoli
dal campo in maniera definitiva. L’ennesima conferma della bontà di questa
squadra, la cui partenza ha rilento non ha fatto altro che aumentare i
rimpianti per ciò che sarebbe potuto essere...
Manchester
United v Arsenal 1-2

Quarti di
finale di FA Cup, ad Old Trafford; quel che pareva l’ultimo trofeo alla nostra portata
sembrava allontanarsi subito dopo il sorteggio. Il redivivo Manchester United
di van Gaal – inspiegabilmente in serie positiva nonostante un calcio spesso
confusionario – era dato per favorito, alla luce della vittoria dell’Emirates
Stadium in campionato, ma il solito Arsenal compatto e risoluto ha ribaltato
ancora una volta il pronostico: i gol di Nacho Monreal e Danny Welbeck,
intervallati dal colpo di testa vincente di Wayne Rooney, ci hanno aperto le
porte di Wembley e hanno suggellato un prova maiuscola – l’ennesima. Unico neo,
il fatto di non aver segnato di più: non fosse stato per de Gea e un pizzico d’imprecisione,
i gol a nostro favore sarebbero potuti essere un paio in più – per la gioia dei
9'000 arrivati fino a Manchester un lunedì sera.
Arsenal
v Borussia Dortmund 2-0

Non esiste un
buon momento per affrontare il Borussia Dortmund di Klopp, però farlo con sul
groppone un pareggio incredibile contro l’Anderlecht e due sconfitte,
rispettivamente contro Swansea e Manchester United, è davvero rischioso. Non che
i tedeschi se la passassero meglio, viste le difficoltà in campionato, però i
gialloneri sbarcavano all’Emirates Stadium con cinque vittorie in altrettante
partite di Champions League, quindi sulle ali dell’entusiasmo.
Una partita
delicata, che avrebbe potuto mettere in pericolo la qualificazione agli ottavi
di finale, trasformata però radicalmente dal primo gol ufficiale di Yaya Sanogo
con la maglia dell’Arsenal – dopo poco più di un minuto.
Da lì in poi,
i Gunners hanno ripreso in mano la partita, la qualificazione e fatto anche un
pensiero a riacciuffare il primo posto – prima che la matematica rendesse l’impresa
troppo ardita.
La deliziosa
conclusione a giro di Alexis Sanchez nel secondo tempo ha chiuso l’incontro e
sigillato il passaggio agli ottavi di finale, per la dodicesima volta di fila.
Ecco i sei
momenti da ricordare, a voi il compito di sceglierne tre: appuntamento tra una
settimana per i risultati finali!
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