
Il Manchester
United si scatena acquistando prima Memphis Depay dal PSV e poi Bastian
Schweinsteiger e Morgan Schneiderlin; il Manchester City strappa Raheem
Sterling al Liverpool; il Chelsea rimpiazza il nostro Petr Čech con Asmir
Begovic e aggiunge Falcao e Nathan alla rosa che ha vinto il campionato l’anno
scorso.
E noi?
Per ora,
l’unico arrivo è quello di Petr Čech, come detto.
Qualche
giovane promettente (Jeff Reine-Adelaide su tutti), i rinnovi dei veterani
Mikel Arteta e Tomas Rosicky e nien’taltro – e una sensazione d’insoddisfazione
latente.
Il dibattito è
più che mai aperto, quindi: basta quel che abbiamo già in casa per competere
con le avversarie?
Per quanto mi
riguarda, si: a voler essere pignoli forse si potrebbe prendere un altro
esterno, però così facendo si rischia di tarpare le ali a giocatori come Serge
Gnabry e Chris Willock.
La rosa a
disposizione di Arsène Wenger è già pericolosamente ampia – ad oggi siamo in
26, giovani esclusi – ed è composta da giocatori molto versatili, in tutti e
tre i reparti.
Questa
intercambiabilità, unità alla coesione derivante dal fatto che questo gruppo di
giocatori gioca assieme da tempo, potrebbe risultare decisiva nella corsa al
titolo dell’anno prossimo.
Capisco che
per qualcuno possa essere difficile far sogni di gloria leggendo i nomi di
Mathieu Flamini, Mikel Arteta o Tomas Rosicky, non va dimenticato però che a
questi veterani non viene chiesto di trascinare la squadra per trentotto
partite ma piuttosto di farsi trovare pronti in caso di necessità.
Con questa
prospettiva, la visione d’insieme cambia in maniera sigificativa – soprattutto
per quanto riguarda il centrocampo.
Certo, c’è
sempre la variabile infortuni ma non avrebbe nessun senso costruire un’intera
rosa in funzione di un potenziale problema in questo o quel ruolo: al momento
abbiamo due validi ricambi per ogni ruolo, il che normalmente è una sorta di
assicurazione contro gli infortuni, e se l’alternativa è mettere in piedi una
terza rosa parallela – come fatto ad esempio dal Manchester City con gli
acquisti strapagati di Rodwell, Sinclair e Maicon – allora preferisco prendere
qualche rischio.
Reparto per
reparto, le alternative e i buoni giocatori non mancano – ecco un breve
riepilogo:
LA DIFESA
L’abbondanza
di portieri è a dir poco preoccupante: il nuovo arrivato Petr Čech completa un
reparto già composto da due nazionali affermati come David Ospina e Wojciech
Szczesny ed un giovane promettente come Emiliano Martinez – facile quindi
pensare che almeno uno dei tre debba fare le valigie; se fino a ieri
l’indiziato numero uno era il colombiano, la notizia della diffusione di un
video che ritrae il polacco mentre inala hippy crack (ossido di diazoto, un gas
che induce allucinazioni e euforia generale) potrebbe far precipitare le azioni
di quest’ultimo e spingerlo verso l’uscita. Ad ogni modo, chiunque resti tra
David Ospina e Wojciech Szczesny sarà un ottimo portiere di riserva.
Anche per
quanto rguarda i terzini, la situazione è rosea: Mathieu Débuchy è ristabilito
dopo gli infortuni della stagione scorsa e proverà a recuperare il ruolo di
titolare, al momento attribuito a Hector Bellerín – con Calum Chambers
eventualmente disponibile a coprire quel ruolo – mentre dalla parte opposta
Kieran Gibbs dovrà superarsi per spodestare Nacho Monreal e riprendersi la
fascia sinistra.
La concorrenza
sarà spietata, un ottimo segnale per la squadra.
Leggermente
diverso il discorso che riguarda i centrali, con Laurent Koscielny e Per
Mertesacker virtualmente intoccabili e il solo brasiliano Gabriel a tenerli
sulle spine; se il Chelsea è riuscito a tenere tutta la stagione con i soli
Terry, Cahill e Zouma, possiamo farlo anche noi; anche in questo caso, Calum
Chambers tornerà molto utile per il turnover o in caso di infortuni – data la
malleabilità e le prove incoraggianti della stagione scorsa – senza contare che
c’è anche il giovane Isaac Hayden a disposizione per le emergenze.
Per tanti, tuttavia,
resta un nodo fondamentale: Per Mertesacker.
Il tedesco non
fà l’unanimità tra i tifosi perchè non più tanto giovane e soprattutto lento ed
è considerato l’anello debole del reparto, l’uomo da sostituire con un centrale
già affermato e più dinamico.
Con tutto il
rispetto, credo che lo spilungone di Hannover sia sottovalutato; le sue
caratteristiche si sposano alla perfezione con quelle di Laurent Koscielny e la
loro intesa è quasi telepatica – come dimostrato nella seconda metà della
stagione.
Rompere una
coppia del genere è molto rischioso, soprattutto per come il tedesco offra
quella calma e quel senso della posizione che mancano al francese, spesso spaesato
in passato al fianco di Thomas Vermaelen.
Un recupero in
scivolata come quelli di Laurent Koscielny (o Gabriel) saranno pur più
spettacolari, però il piedone di Per Mertesacker ci ha salvati molte più volte
di quanto si ricordi...
IL
CENTROCAMPO
Anche qui, numericamente
ci siamo alla grande – diverso invece il discorso legato alla qualità dei
giocatori.
Davanti alla
difesa, la certezza è Francis Coquelin: la seconda metà della stagione scorsa
ha dimostrato che il francese può fare la differenza per l’equilibrio della
squadra, l’unica incognita è un possibile calo alla distanza ma, vista l’età, le
energie fisiche e mentali non dovrebbero mancare.
Le alternative
– e qui veniamo ad un tasto dolente – si chiamano Mikel Arteta e Mathieu
Flamini: sono completamente d’accordo con le scarsissime aspettative nei
confronti di quest’ultimo, credo invece che il nostro capitano venga messo da
parte troppo facilmente; è vero che non è il massimo dell’agilità e della
velocità, però in una squadra ben organizzata e compatta, come quella vista da
Gennaio in poi, può ancora essere molto utile.
Con qualcuno
al fianco che copra molto campo – ad esempio Aaron Ramsey e Jack Wilshere –
sarebbe molto meno esposto alle accelerazioni degli avversari e quindi molto
più efficace in fase difensiva; certo, è un mediano molto diverso rispetto a
Francis Coquelin ma può essere altrettanto prezioso – a patto che non debba
giocare cinquanta partite a stagione, cosa che solo Francis Coquelin ha le
gambe per fare.
Senza
dimenticare che Jack Wilshere in quella posizione gioca abitualmente quando
impegnato con la nazionale inglese...
Per il posto
al fianco del francese, il numero di opzioni è quasi eccessivo: Santi Cazorla,
Aaron Ramsey e Jack Wilshere sono i più accreditati, però anche Alex
Oxlade-Chamberlain, il veterano Tomas Rosicky e il giovane Geodion Zelalem
potrebbero occupare quella posizione; lo spagnolo ha giocato talmente bene da
spingere Arsène Wenger a dirottare Aaron Ramsey sulla fascia destra, però ora
che inizia una nuova stagione e che Jack Wilshere è abile e arruolabile, le
carte sono di nuovo tutte mischiate.
Per quanto
riguarda la trequarti, il padrone assoluto è Mesut Özil: salvo turnover o
infortuni, sarà il tedesco ad agire alle spalle del nostro centravanti e
impreziosire la manovra con passaggi imprevedibili ed decisivi; dovesse non
essere disponibile, tuttavia, sia Santi Cazorla che Jack Wilshere (oltre a
Tomas Rosicky!) sapranno fare la differenza in quel ruolo.
Anche per
questo reparto, le alternative di qualità non mancano.
L’ATTACCO
A mio avviso,
questo reparto rappresenta la variabile più imprevedibile.
Olivier Giroud
è un ottimo attaccante, capace di giocare spalle alla porta come pochi e
fondamentale per il gioco della squadra; Theo Walcott ha il potenziale per
segnare tantissimo, grazie a velocità e intuito; Danny Welbeck è sia potente
che veloce, ed è a proprio agio sia centralmente che sulle fasce – ma pecca
drammaticamente di lucidità sottoporta.
Saprà uno di
questi tre aiutare Alexis Sanchez e segnare altrettanti gol?
Sulla carta,
tutti e tre potrebbero facilmente segnare più di venti gol a stagione – però sul
campo è tutta un’altra storia: Olivier Giroud non è in grado di trovare la
soluzione improvvisa, quando non è in giornata diventa poco utile; Theo Walcott
è fantastico in campo aperto, però contro squadre chiuse fatica a trovare il
varco giusto, non potendo contare né sul fisico, né sul dribbling; Danny
Welbeck, come detto, finisce spesso col perdere efficacia davanti al portiere a
causa dell’enorme mole di lavoro che svolge abitualmente.
Che fare,
quindi? Scommettere sul contingente attuale, confidando nelle possibilità che
il potenziale si trasformi in realtà? Aprire il portafogli e tirare fuori tanti
soldi per un centravanti nuovo? Dovendo comprare, chi comprare?
L’unico nome
appetibile, senza sfociare nel fantacalcio, sarebbe quello di Karim Benzema –
mentre i vari Edinson Cavani e Gonzalo Higuaín non mi convincono al cento per
cento.
Ammettendo che
uno come Karim Benzema sia davvero sul mercato e che sia interessato a
trasferirsi da noi, allora una trattativa sarebbe più che benvenuta – anche a
costo di spendere le cifre sborsate per Mesut Özil o Alexis Sanchez.
Così non fosse,
avanti con gli attaccanti attualmente in rosa perché comprare per comprare non
è mai una soluzione – a meno che Theo Walcott decida di non rinnovare il
contratto e andarsene, a quel punto un innesto sarebbe d’obbligo.
La sensazione
è che Arsène Wenger voglia puntare sugli uomini già a disposizione, con tutti i
rischi del caso, a meno che un autentico fuoriclasse non finisca
improvvisamente sul mercato.
Come detto,
scelta rischiosa che non tutti potrebbero condividere: voi che fareste?
Non c'è bisogno di nessuno (se non va via nessuno). Arsene sa....Per essere completi manca soltanto un pizzico di fortuna. Fortuna nel non incappare nei soliti (tanti e nei momenti cruciali!) infortuni. Purtroppo la dea bendata non c'è modo di acquistarla da nessuna parte. Quindi possiamo solo incrociare le dita e sperare che almeno quest'anno l'infermeria sia vuota.
RispondiEliminaSono d'accordo, la squadra è completa e il potenziale per far bene c'è tutto.
EliminaDa'ltronde gli Invincible sono diventati tali pur cominciando la stagione con un portiere appena arrivato da un campionato straniero (Lehmann), un 17enne per fare da riserva a Ashley Cole (Clichy), Kolo Touré inventato centrale difensivo a causa degli infortuni, Cygan e Keown a completare la difesa, Parlour a giocare sia in mezzo che al centro, Wiltord (a fine contratto) e Kanu per far rifiatare Henry e il 34enne Bergkamp.
Tecnicamente, nel 2003/2004 eravamo ad un infortunio dal baratro...ed invece...
Chissà!
Caro Szczesny, passino le sigarette, ma inalare porcherie in un pianeta che offre l'opportunità di sedersi a tavola gustandosi una carbonara, magari sorseggiano un buon bicchiere di vino rosso.....
EliminaSe fosse vero, sarebbe un vero idiota.
RispondiEliminaPerò il fatto che sia solo il Sun a riportare la notizia m'insospettisce....