
Primo – e finora
unico – acquisto di Arsène Wenger in vista della prossima stagione, Granit
Xhaka potrebbe diventare il simbolo dell’ennesima rivoluzione in casa Arsenal.
Come
mi è capitato di scrivere per Gunners Town, il centrocampista svizzero è
stato protagonista assoluto di EURO 2016 e di gran lunga il migliore dei suoi;
eletto Man of the Match in due delle tre partite disputate fino a qui dalla
Svizzera, Granit Xhaka ha fatto registrare numeri da fuoriclasse e ha convinto
la quasi totalità degli osservatori – ad eccezione di Neil Lennon, che lo ha
accostato a…Charlie Adam!
Sempre nella
posizione giusta, sempre preciso e affidabile con il pallone tra i piedi e
magistrale nel cambiare il fronte del gioco con palloni lunghi, il regista
prelevato dal Borussia Mönchenglädbach si candida fin da subito a diventare l’elemento
imprescindibile del centrocampo dei Gunners, il collante ideale tra una schiera
di centrocampisti che amano lanciarsi negli spazi come non ci fosse un domani e
una linea difensiva non sempre protetta a dovere.
Se, infatti,
Francis Coquelin è ottimo in fase difensiva ma poco lucido con il pallone tra i
piedi e Santi Cazorla tanto sublime in impostazione quanto inefficace nel
proteggere i difensori, Granit Xhaka sembra perfettamente in grado di svolgere
entrambi i compiti, come dimostrato contro la Francia nell’ultima partita
disputata con la Svizzera.
Che sia l’uomo
all’origine di un cambiamento nell’atteggiamento della squadra?
Potenzialmente
complementare a qualsiasi altro centrocampista attualmente in rosa, dal più
anarchico Aaron Ramsey al disciplinato Mohamed Elneny, lo svizzero
permetterebbe ad Arsène Wenger di abbandonare il canonico 4-2-3-1 e azzardare
un 4-3-3 o un 4-1-4-1; anche non fosse un cambiamento permanente ma adattato
all’avversario di turno, la squadra ne uscirebbe decisamente rinforzata perché risulterebbe
molto meno prevedibile – sia in fase offensiva che in fase difensiva.
Resta da
vedere se e come Arsène Wenger vorrà cambiare lo schieramento della squadra, se
prediligerà la continuità e quindi utilizzerà Granit Xhaka come uno dei due
centrocampisti centrali nella formazione abituale, oppure se azzarderà qualche
novità tattica e proverà a far convivere Aaron Ramsey e Mesut Özil – ad esempio
– in una sorta di 4-3-3 simile a quello del Barcellona, dove Sergio Busquets
copre le spalle a Ivan Rakitić e Andrés Iniesta.
In attesa di
sapere quali sono le intenzioni di Arsène Wenger e quali saranno le facce nuove
che vedremo in squadra, mi sono divertito ad immaginare qualche formazione per
l’anno prossimo:
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