
Arsène Wenger,
7 Agosto 2016: “Fisicamente siamo pronti per iniziare il campionato”
Arsène Wenger,
14 Agosto 2016: “Fisicamente non siamo ancora pronti”
Basterebbe
questo per descrivere il caos che sembra regnare attualmente in casa Arsenal, un
Club che arriva alla prima di campionato fisicamente impreparato, numericamente
inadeguato e mentalmente debole; Arsène Wenger non ha reputato urgente l’arrivo
di un difensore centrale per ovviare alle assenze a lungo termine di Per
Mertesacker e Gabriel – oltre al riposo extra di cui sta godendo Laurent
Koscielny dopo l’Europeo in Francia – e ha lanciato la coppia formata dal
giovane Calum Chambers e dal debuttante Rob Holding per affrontare il Liverpool
di Jürgen Klopp.
Scelta che si
è ritorta contro il manager francese, vista la facilità con cui Mané, Firmino e
Coutinho hanno bucato la nostra linea difensiva.
Che due
esordienti – o quasi – commettano errori è la cosa più naturale e comprensibile
del mondo, che però questi vengano abbandonati al proprio destino senza un
manipolo di compagni più esperti a guidarli resta difficile da capire.
Le
parole dei protagonisti
In sala
stampa, Arsène Wenger si è sforzato di trovare qualche raro aspetto positivo
nella débacle dell’Emirates Stadium,
concentrandosi sulla reazione che ha portato i Gunners ad accorciare dall’uno a
quattro fino al tre a quattro:
“Si è visto
come siamo calati fisicamente oggi. È stata una partita dai due volti tra il
primo e il secondo tempo ma mentalmente abbiamo continuato a crederci e, da
questo punto di vista, siamo stati ineccepibili.
Credo che il
primo gol del Liverpool sia stato un grosso shock per noi perché non ce l’aspettavamo
e forse non siamo stati capaci di assorbire il colpo.”
Rispondendo
alle domande dei cronisti, poi, Arsène Wenger ha parlato della delusione per la
sconfitta e degli infortuni che hanno colpito Aaron Ramsey e Alex Iwobi:
“Ovviamente
siamo amaramente delusi. Abbiamo perso per tante ragioni e una di queste è
certamente l’impatto psicologico di concedere il pareggio appena prima dell’intervallo.
Una seconda ragione è stata la nostra incapacità di mantenere un livello di
forma fisica adeguata, perché non tutti i giocatori hanno effettuato la stessa
preparazione. Forse ci è mancata anche un po’ di esperienza ma, guardando i gol
che abbiamo concesso, non credo che sia stata l’inesperienza dei giocatori la
causa principale per i gol presi.”
“Aaron Ramsey
ha un problema al bicipite femorale, però non ho ancora parlato con lo staff
medico quindi non so quanto starà fuori. Alex Iwobi invece ha un problema al quadricipite.”
Per chiudere
la conferenza stampa, Arsène Wenger ha poi ribattuto ai dubbi di alcuni
cronisti, sorpresi dall’apparente mancanza di preparazione fisica e mentale dei
giocatori dell’Arsenal:
“Abbiamo
preparato i giocatori molto bene ma dovete considerare che siamo stati anche
sfortunati. Abbiamo perso Per Mertesacker e Gabriel durante la preparazione, e
Koscielny non è pronto. A volte bisogna accettare l’idea di non poter
controllare tutto, pur cercando di agire il più intelligentemente possibile.”
Avrei voluto
essere in sala stampa con Arsène Wenger e fare tre domande, semplici e dirette:
Perché la
squadra è calata così drasticamente, nonostante una settimana fa ci fosse
ottimismo sulla preparazione?
Se abbiamo
peccato d’esperienza, perché Santi Cazorla e Granit Xhaka sono
partiti dalla panchina?
Vista la “sfortuna”
in termini d’infortuni tra i difensori centrali, perché il Club non ha ritenuto
necessario accelerare le trattative in corso con Skhodran Mustafi e Jonny
Evans?
Domande che
non sono state poste e che – temo – non abbiano risposta: in questo momento,
ciò che traspare dell’Arsenal è una nobiltà decadente, una certa confusione a
livello di ruoli e responsabilità e una contraddizione continua tra le
dichiarazioni della dirigenza e del manager.
Questi soldi,
sbandierati senza sosta da Ivan Gazidis, ci sono?
Se ci sono,
possono essere investiti?
Se possono
essere investiti, chi sta deliberatamente decidendo di non farlo? Arsène Wenger
perché i nostri osservatori non trovano obbiettivi adeguati o la dirigenza,
perché rinforzare la squadra non è la priorità numero uno?
Non sono un insider, non sono uno di quelli coi
contatti giusti però vedo che dieci anni fa, i giocatori facevano la fila per
arrivare all’Arsenal mentre oggi un centravanti modesto come Jamie Vardy prima
chiede tempo per riflettere, poi decide di restare al Leicester City.
Non è un gran
buon segno.
A proposito di
Jamie Vardy, avanti con il Leicester City il prossimo weekend – sperando di
avere qualche tassello in più a disposizione e magari un paio di facce nuove a
London Colney.
Nulla è
perduto, però è ora di cominciare a correre anche per noi.
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