
Prima la
bruciante sconfitta contro il Liverpool, poi pareggio insipido ma prezioso
contro il Leicester City al King Power Stadium ed ecco che finalmente è
arrivata la vittoria!
Un primo tempo
sontuoso a Vicarage Road ci ha permesso di portare a casa tre punti e lanciare
ufficialmente la nuova stagione; la ripresa è stata meno convincente, tuttavia
la vittoria non è mai stata in dubbio e solo una combinazione di imprecisione
ed egoismo – soprattutto da parte di Alex
Oxlade-Chamberlain e Alexis Sánchez – ha tenuto in bilico la partita, che altrimenti sarebbe
finita tanti a pochi per noi.
Petr Čech ha effettuato un paio di
ottimi interventi ma da lì a dire che il Watford meritasse di più ce ne passa:
non dimentichiamo i due interventi decisivi di Gomes su Theo Walcott e i
pericoli creati da Mesut Özil e Alexis Sánchez nel primo
tempo – oltre alle conclusioni maldestre nella ripresa, già citate – per fare
un quadro completo della partita di sabato.
Particolarmente
impressionanti le prestazioni individuali di Rob Holding,
perfettamente a proprio agio al fianco di Laurent
Koscielny; Granit Xhaka, un vero
condottiero a centrocampo, dotato di un sinistro magico; Mesut Özil, onnipresente
nella manovra e impeccabile in occasione del terzo gol; Alexis Sánchez,
completamente trasformato rispetto al centravanti apatico visto contro
Liverpool e Leicester, autore di un gol fortunoso e un assist superlativo.
Benissimo
anche Laurent Koscielny, Hector Bellerín, Santi Cazorla e Theo Walcott – molto più presente e produttivo del solito – così come il
subentrato Mohamed Elneny, che ha portato dinamismo,
disciplina e fosforo ad un centrocampo in crescente difficoltà.
Peccato per le
prove opache di Nacho Monreal – uscito per infortunio – e Alex Oxlade-Chamberlain, involuto e sprecone, perché altrimenti il
pomeriggio sarebbe stato perfetto.
Non può essere
una coincidenza il fatto che la squadra sia apparsa trasformata dall’innesto di
tre giocatori, fondamentali per gli equilibri e la manovra: Santi Cazorla, Mesut Özil e Laurent Koscielny.
Lo spagnolo ha
portato geometrie ed ispirazione ad un centrocampo troppo confusionario contro
Liverpool e Leicester City, il tedesco ha creato il collegamento perfetto tra
centrocampo e attacco e il francese ha – da solo – sistemato una linea
difensiva che sembrava allo sbando appena due settimane fa.
Ad onor del vero,
Santi Cazorla era già partito titolare contro il Leicester City ma in una
posizione assai meno congegniale, ovvero quella di trequartista; con meno campo
a disposizione e più pressione da parte degli avversari, lo spagnolo non ha
brillato e non ha saputo dare ritmo e profondità alla squadra. Il suo ritorno
nella posizione di regista arretrato lo ha fatto immediatamente tornare ai
livelli che gli competono e dotato la squadra di una sorgente di gioco
affidabile e dinamica.
Se – e mi
rendo conto che sto chiedendo tantissimo – i sei giocatori che compongono la
spina dorsale della squadra, ovvero Petr
Čech, Laurent Koscielny, Granit Xhaka, Santi Cazorla, Mesut Özil e Alexis Sánchez, non subiranno infortuni gravi, allora questa squadra potrà
regalarci davvero grosse soddisfazioni perché l’organico è ben assortito e le
soluzioni non mancano ad Arsène Wenger: oltre ai nuovi arrivati Shkodran Mustafi e Lucas Pérez, infatti, il manager potrà
contare su talenti del calibro di Aaron
Ramsey, Jack Wilshere, Alex Iwobi e Danny Welbeck (una volta recuperato), ognuno
dei quali può aggiungere una nuova dimensione alla manovra della squadra.
Per il momento
sono solo ipotesi, chiaramente, però le premesse sono ottime ed è quindi
legittimo aspirare ad una grande stagione per i Gunners.
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