Digerito il pareggio di Parigi –
positivo il risultato, orrida la prestazione – è già tempo di tornare a
concentrarsi sulla Premier League: avversario sarà il sorprendente Hull City
dell’ancora più sorprendente Mike Phelan, premiato come manager del mese di agosto.
Club alla deriva, con la dirigenza
attuale pesantemente contestata e pronta a vendere e una squadra partita per il
ritiro estivo senza un manager nominato ufficialmente, l’Hull City ha ribaltato
ogni pronostico e già raccolto sette punti, frutto delle vittorie contro i
campioni in carica del Leicester City e lo Swansea di Guidolin, oltre al
pareggio all’ultimo respiro contro il Burnley.
Siccome una sorpresa tira l’altra, l’Arsenal
dovrà stare bene attento a non diventare un’altra vittima eccellente della
banda allo sbando di Mike Phelan.
Le due vittorie contro Watford e
Southampton hanno dato alla classifica dei Gunners un aspetto accettabile,
tuttavia le prestazioni non sono ancora quelle che ci attendiamo da Laurent
Koscielny e compagnia cantante: lenti e prevedibili con il pallone tra i piedi,
febbrili in difesa, i Gunners hanno fino a qui impressionato per appena quarantacinque
minuti, quelli necessari a spazzare il Watford dal campo e portare a casa i
primi tre punti; prima e dopo, la squadra non è sembrata granché ispirata e
preparata.
La
Conferenza Stampa
§ Ramsey e Gabriel fuori, Giroud e Walcott dovrebbero
farcela
§ Pochi cambi rispetto a martedì, Čech torna titolare
§ Xhaka diventerà importante per la squadra, è solo
questione di tempo
§ Giroud non è ancora pronto fisicamente per partire
titolare
L’Avversario
Sarà pure una squadra improvvisata, però
questo Hull City ha dimostrato sul campo di avere le qualità indispensabili per
salvarsi e – chissà – passare un’annata tranquilla a metà classifica, magari
abbinata ad un bel percorso in coppa.
Giocatori affermati come Davies e
Snodgrass stanno vivendo un inizio di stagione eccezionale, mentre semi-debuttanti
come Clucas e Diomande hanno preso in contropiede gli osservatori e sfornato prestazioni
superlative, fornendo un apporto fondamentale al brillante cammino dell’Hull
City.
Mike Phelan ha puntato sempre sugli
stessi undici di partenza, scommettendo sull’intesa e la coesione del gruppo, e
i senatori lo hanno ripagato alla grande: Davies è il giocatore con più palloni
intercettati e allontanati di tutta la Premier League, Livermore si è riciclato
alla grande come centrale difensivo e Snodgrass ha portato qualità e gol
pesanti col suo sinistro preciso; allo stesso modo, Elmohamady ha percorso una
quantità incredibile di chilometri sulla fascia destra e Hernández lavorato in
maniera infaticabile alla punta dell’attacco dei Tigers.
Pareggiare l’intensità del gioco dell’Hull
City sarà il primo compito per i Gunners, che altrimenti rischiano di finire
travolti dall’entusiasmo dei padroni di casa.
La
Formazione di Arsène Wenger
Pochi cambi rispetto alla partita contro
il PSG, ha detto il manager: Petr Čech ritroverà il proprio posto tra i pali, Theo
Walcott dovrebbe tornare a disposizione dopo il piccolo infortunio rimediato
prima della sfida di Champions League ma, per il resto, gli undici titolari non
dovrebbero differire molto rispetto a quelli mandati in campo al Parc des
Princes.
Pretattica da parte di Arsène Wenger?
Possibile, perché Granit Xhaka e Lucas Pérez premono per tornare in campo e
Alex Oxlade-Chamberlain rischia seriamente il taglio, così come Alex Iwobi.
La difesa sembra destinata a restare
quella vista contro il Southampton e contro il Paris Saint-Germain, sperando
che l’intesa tra Laurent Koscielny e Shkodran Mustafi migliori in fretta; Nacho
Monreal è l’unico in serio pericolo, lo spagnolo potrebbe presto sentire il
fiato di Kieran Gibbs sul collo se non migliorerà sensibilmente le proprie
prestazioni.
A centrocampo credo (e spero) che Granit
Xhaka sostituisca Francis Coquelin, a cui il ruolo di guastatore di centrocampo
cucitogli addosso da Arsène Wenger non sembra calzare particolarmente bene;
Mohamed Elneny potrebbe essere la carta a sorpresa, tuttavia non vedo come lo
svizzero possa restare fuori di nuovo dopo l’esclusione a sorpresa di martedì e
non fare da base di un triangolo completato da Santi Cazorla e Mesut Özil.
Meno certo il destino degli attaccanti,
le cui rotazioni sono il leitmotiv di questo inizio di stagione: possibile che
il deludente Alex Oxlade-Chamberlain conservi la maglia da titolare, dopo l’ennesima
prova incolore? Tutto è possibile, con Arsène Wenger al timone.
L’alsaziano ha confermato che Olivier
Giroud non è ancora al top fisicamente, il che implica che saranno Alexis
Sánchez e Lucas Pérez a giocarsi il posto da centravanti; sulla fascia destra
giocherà Theo Walcott, se recuperato, mentre quella opposta resta un mistero:
giocherà Alex Iwobi, nonostante la scarsa disciplina difensiva mostrata contro
il PSG? Vi tornerà Alexis Sánchez, con Lucas Pérez centrale? Oppure Alex
Oxlade-Chamberlain avrà l’ennesima opportunità di riscatto?
Io punto su un tridente estremamente
mobile ed intercambiabile composto da Alexis Sánchez, Lucas Pérez e Theo
Walcott ma è risaputo quanto io e Arsène Wenger abbiamo visioni contrastanti.
Questi i probabili undici che vedremo in
campo sabato alle 16 (ora italiana):
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