
Controllo,
tocco sotto a scavalcare il portiere in uscita, secco cambio di direzione col
sinistro, prima finta di tiro per mandare al tappeto i due difensori, seconda
finta per annullare qualsiasi tentativo dei due di rialzarsi, appoggio comodo
in rete.
Non esistono
parole per descrivere in maniera corretta il capolavoro firmato da Mesut Özil al minuto ’87 della partita di ieri sera, il tentativo qui
sopra non è che un pallido tentativo di raccontarlo a chi non lo avesse visto
(sciagurato!).
Poco male, tra
due settimane all’Emirates Stadium avremo la possibilità di chiudere
definitivamente i conti.
Tornando alla
sfida contro il Ludogorets, il risultato finale non deve far dimenticare il
pessimo inizio, a causa del quale ci siamo trovati sotto di due gol in un
quarto d’ora: disattenzioni difensive e scarsa
copertura dei terzini ci hanno esposto alle accelerazioni dei giocatori del
Ludogorets e costretto ad una rimonta molto dispendiosa – che speriamo non
pagheremo domenica contro il Tottenham.
Fortuna che la
difesa del Ludogorets è tra le più scarse che ricordi in Champions League,
perché poche altre squadre “minori” possono vantare giocatori con la tecnica e
l’intelligenza mostrate da Wanderson, Marcelinho, Abel e Jonathan Cafú – il più
interessante del lotto.
I nostri
centrocampisti sono andati spesso a vuoto nel tentativo di recuperare palla in
mediana, così come entrambi i nostri terzini, finendo per rincorrere
sistematicamente gli avversari per tutto il primo tempo e parte della ripresa; ci
sono volute tanta determinazione e molta esperienza per riuscire a recuperare
il risultato e creare occasioni da gol nonostante la manovra praticamente
assente, credo che Arsène Wenger si
riferisse proprio a questo quando ha dichiarato di avere una squadra più matura
rispetto al passato, “una squadra di uomini e non più di ragazzini”.
I gol di Granit Xhaka e Olivier Giroud, arrivati quasi dal nulla, sono
lì a testimoniare in favore della crescita mentale della squadra: il primo si è
mostrato glaciale nell’accompagnare in rete il cross arretrato di Mesut Özil, mentre il secondo è stato spietato nel punire un’uscita almuniesca del portiere avversario.
Ottenuta la
qualificazione agli ottavi di finale con ben due turni d’anticipo, è finalmente
tempo di pensare alla sfida di domenica contro il Tottenham Hotspur: i cugini
sono ancora senza sconfitte in campionato e arriveranno all’Emirates Stadium
decisi ad annullare i tre punti di distanza che ci separano, mentre dal canto nostro
avremo la ghiotta opportunità di spezzare i sogni d’imbattibilità stagionale
dei cugini e mettere già sei punti tra noi e loro, rispedendoli verso la
mediocrità alla quale appartengono, storicamente.
Si annuncia un
altro North London Derby vibrante e pieno d’emozioni, speriamo di poter recuperare
almeno tre dei quattro giocatori infortunati (Hector Bellerín, Nacho Monreal, Santi Cazorla e
Theo Walcott) e affrontare il Tottenham nelle migliori condizioni: il
morale è alle stelle, i tifosi sono di nuovo uniti nel supportare la squadra e
i giocatori mostrano sempre più carattere e fiducia nei propri mezzi.
Pur restando
cautamente ottimisti, ci sono tutte le condizioni per ribadire che nel nord di
Londra esiste un solo Club.
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