Il primo è un
terzino destro di 34 anni, svizzero, già protagonista in Europa con le maglie
di Lille, Lazio e Juventus; il secondo è uno stopper greco di 30 anni, da tempo
colonna del Borussia Dortmund dopo aver difeso i colori di AEK Atene, Genoa, Milan
e Werder Brema.
Il secondo è
reduce da un paio di stagioni deludenti e paga una situazione caotica in Vestfalia,
dove la partenza di Thomas Tüchel e i fallimenti successivi di Peter Bosz e
Peter Stöger hanno minato le prestazioni e i risultati della squadra; non
esente da critiche, il possente difensore ellenico è comunque il giocatore più
utilizzato dopo il portiere Bürki.
Entrambi sono
ormai ad un passo dal diventare giocatori dell’Arsenal, i primi nuovi arrivati
nella gestione di Unai Emery, ma né Stephan Lichtsteiner, né Sokratis
Papastathopolous fanno l’unanimità tra i tifosi.
Perché No:
Per quanto
riguarda Stephan Lichtsteiner, l’età pesa non poco nella valutazione generale:
a 34 anni suonati, lo svizzero non è più lo Swiss
Express dei bei tempi ma piuttosto un
regionale che fa tutte le fermate, di quelli che si bloccano un’ora in aperta
campagna senza un perché – ed è quindi naturale che il suo arrivo non susciti
grande entusiasmo.
Inoltre, l’ex
giocatore della Juventus si porta dietro uno stile di gioco molto fisico e
spigoloso, cosa che non coincide con il calcio generalmente prodotto dall’Arsenal
e che – data l’età avanzata – non potrà garantire a lungo.
Spesso nervoso
e falloso, lo svizzero con la sua reputazione rischia di finire sotto la lente
d’ingrandimento degli arbitri inglesi – come successo a Granit Xhaka durante la
sua stagione d’esordio.
Ricapitolando:
vecchio, falloso e sul viale del tramonto. Grazie ma no.
Sokratis
Papastathopoulos non ha problemi di età, anzi entra ora negli anni della
maturità e vanta un curriculum di tutta esperienza: niente di scintillante,
però tante partite disputate in svariate competizioni – dalle più prestigiose
alla più modeste – e un rendimento sempre accettabile anche se mai
impressionante.
Un buon
innesto, probabilmente, ma di certo non il profilo giusto per puntellare una
difesa troppo propensa all’errore catastrofico.
Perché
investire oltre quindici milioni di sterline in un quasi trentenne che non “sposterebbe
gli equilibri”, per usare un’espressione di moda quando si tratta di valutare i
trasferimenti di difensori?
Inoltre, l’ex
giocatore di Werder Brema e Genoa è sì molto possente a livello fisico, però
anche abbastanza lento e tendente a finire a terra per effettuare un contrasto
o intercettare un pallone, difetto che è difficilmente perdonabile ad un
difensore ormai esperto come lui.
Grazie ma no,
anche per Sokratis.
Perché Sì:
Tre stagioni
al Lille, tre stagioni alla Lazio e sette alla Juventus; sessanta presenze tra
Europa League a Champions League e novantotto presenze con la Nati svizzera,
con due Europei e tre Mondiali, compreso quello in Russia che vivrà da
capitano.
Un campionato
vinto con il Grasshopper, sette scudetti e cinque Coppe Italia con la Juventus,
più due finali di Champions League.
Solo che per
il palmarès, Stephan Lichtsteiner meriterebbe di essere accolto come un grande
acquisto.
Oltre ai
trofei, tuttavia, lo svizzero porta in dote quell’esperienza che manca
terribilmente allo spogliatoio dell’Arsenal, a maggior ragione se consideriamo
che Per Mertesacker si è ritirato e che Laurent Koscielny sarà fermo fino ad
inizio 2019, se tutto va bene.
Dettaglio non
da poco, lo svizzero è svincolato e arriverà quindi a costo zero, il che
permetterebbe di avere allo stesso tempo un rinforzo di spessore e risparmiare
fondi per rinforzare altri reparti.
Avrà pure 34
anni, però a Stephan Lichtsteiner verrà solo chiesto di coprire le spalle a
Hector Bellerín, titolare inamovibile sulla corsia di destra, e aiutarlo a
diventare un terzino migliore – soprattutto in fase difensiva.
Esperto,
vincente e a parametro zero, cosa volete di più?
Discorso
simile per Sokratis Papastathopolous, anche se per il centrale greco il
Borussia Dortmund chiede una cifra vicina ai venti milioni di euro –
investimento pesante ma tutto sommato ragionevole se valutiamo il mercato
attuale.
Le titubanze
degli ultimi diciotto mesi a Dortmund ne hanno oltremodo intaccato la
reputazione, perché fino all’altro ieri – calcisticamente parlando – era considerato
uno dei migliori centrali difensivi della Bundesliga e sulle sue tracce s’erano
messi Club di primissimo livello, tra cui il Real Madrid.
Pur avendo
vissuto una stagione travagliata, Sokratis può vantare statistiche difensive
molto vicine a quelle di mostri sacri del campionato tedesco come Mats Hummels,
del quale ha raccolto l’eredità al Borussia Dortmund – e Jérôme Boateng; le
statistiche non sempre raccontano tutta la verità ma almeno sappiamo che
Sokratis, pur non essendo un fenomeno, certamente non è un brocco.
Con Per
Mertesacker in pensione, Laurent Koscielny infortunato per parecchio tempo e
Shkodran Mustafi sempre incerto e comunque appena 26enne (età tenera per un
difensore), l’esperienza di Sokratis Papastathopolous sarà estremamente
importante per aiutare una linea difensiva giovane e male organizzata.
Non stiamo
ingaggiando Beckenbauer, siamo tutti d’accordo, però il greco merita tutto il
supporto possibile perché potrebbe inaspettatamente diventare un tassello fondamentale
della formazione di Unai Emery.
Per
concludere, con una spesa di venti milioni di euro portiamo a casa due
difensori d’esperienza e carisma, senza troppe aspettative eppure abitualmente
molto affidabili.
Perché tanto
scetticismo?
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