Ci sono novità
in casa Arsenal, almeno per quanto riguarda l’assetto societario: Sven Mislintat
sarà presto promosso a Direttore Tecnico, mentre Huss Fahmy occuperà il posto
lasciato vacante da Raul Sanllehi – diventato Head of Football dopo l’addio di Ivan Gazidis.
La
trasformazione del Club è stata straordinaria, soprattutto se pensiamo in
quanto poco tempo si è passati dall’antichità alla civilizzazione: sei mesi fa,
Arsène Wenger era manager e deus-ex-machina
del Club, con il povero Ivan Gazidis che sgomitava per farsi notare; oggi, il
Club ha una struttura tra le più moderne d’Europa – con due figure al comando: Raul
Sanllehi per tutto ciò che riguarda il calcio, Vinai Venkatesham per tutto ciò
che riguarda le finanze.
I due, autentici
leader di questo nuovo corso – internamente chiamato “The New Chapter” – hanno rilasciato una lunga intervista congiunta
all’Independent, dalla quale sono usciti tanti spunti interessanti.
L’addio di Ivan Gazidis
“Una sorpresa”, dice Venkatesham, che ha improvvisamente
trasformato l’Arsenal in “un’organizzazione
singola ma con due leader”, chiosa Sanllehi.
Il catalano si
occupa di negoziare i trasferimenti, contattare gli altri Club, facilitare la
redazione dei contratti, mentre Venkatesham, diplomato di Oxford, si occupa di
tutto ciò che è finanza.
Due ruoli ben
separati ma una sinergia assoluta, sigillata dalla convinzione che il modello
auto-sostenibile costruito all’Arsenal può funzionare – a patto di tornare
presto in Champions League:
“Abbiamo un
modello auto-sostenibile e quindi più anni passiamo senza Champions League, più
gravi saranno le conseguenze economiche”, conferma Venkatesham. “Ciò detto, adottiamo un approccio
finanziario responsabile e abbiamo costruito un Club robusto, quindi possiamo
permetterci qualche stagione in Europa League e fare comunque gli investimenti
che riteniamo necessari.”
Niente drammi,
insomma, però tornare nell’Europa dei grandi è il primo obbiettivo.
La rotta per il futuro
Vinai Venkatesham
non usa giri di parole per raccontare la sua visione del futuro dell’Arsenal:
“Il primo passo è tornare in Champions League, poi
dobbiamo tornare ad essere competitivi con i più grandi ed infine dobbiamo
iniziare a vincere i trofei più importanti. Credo che potremo farlo.
Allo stesso tempo, non sono così ingenuo da non
sapere che sarà complicato e che si tratta di un mondo estremamente duro e
competitivo.”
Musica per le
orecchie dei tifosi ma concetti astratti, che si scontrano con le difficoltà
dell’Arsenal nel restare al passo con le concorrenti – tecnicamente ed
economicamente.
I Gunners sono oggi in grande difficoltà
nel generare profitti dalla vendita dei propri giocatori, molti dei quali sono
stati ceduti a prezzi molto inferiori a quelli di mercato a causa di rinnovi
mancati o ingaggi troppo elevati.
L’ardua
missione d’invertire la tendenza toccherà a Raul Sanllehi: “Non è un mistero che prima si sciolgono i dubbi legati ai contratti,
meglio è. Dovremmo sempre evitare di arrivare all’ultimo anno di contratto di
un calciatore, per il bene suo e del Club. L’idea è quella di arrivare ad una
decisione molto prima, che si tratti di vendere, rinnovare o mandare un giocatore
in prestito”
Tornare in
Champions League e proteggere il valore economico della rosa a disposizione del
Club, ecco le chiavi per finanziare gli investimenti necessari per tornare
grandi.
Stan Kroenke e la Kroenke Sports Entertainment
Il recente
acquisto da parte della KSE di Silent
Stan del 100% delle quote del Club ha fatto storcere il naso a tanti,
eppure secondo Raul Sanllehi “una cosa
che è assolutamente fondamentale per la buona gestione di un Club è la
stabilità, e sono convinto che siamo finalmente entrati in una nuova epoca, perché
adesso abbiamo un senso di completa stabilità.”
L’ex dirigente
del Barcellona insiste poi sulla disponibilità e la partecipazione della
famiglia Kroenke agli affari dell’Arsenal: “Ogni volta che ho interagito con la
proprietà ho avuto una netta sensazione di pieno supporto e allineamento”,
argomento sul quale interviene prontamente anche Vinai Venkatesham: “Non so se sia possibile aumentare
ulteriormente la partecipazione e il legame della famiglia Kroenke con l’Arsenal,
ora sono legati al Club come non mai.”
La distanza,
la (non) comunicazione e l’alone di nebbia che circonda la famiglia Kroenke
possono spaventare, tuttavia l’enfasi messa da Raul Sanllehi sul concetto di
stabilità dovrebbe tranquillizzarci tutti: i Kroenke sono qui per restare e
rendere il Club solido e competitivo – pur senza pazzie.
Cosa succederà
al Manchester City e agli oltre due miliardi di sterline investiti illegalmente
dalla proprietà? Cosa succederà al Chelsea quando – inevitabilmente – Roman Abramovich
si stancherà?
I nuovi protagonisti
Unai Emery è
un tipo passionale, malato di calcio e ossessionato dai dettagli – tutto ciò
che serviva a questo gruppo di giocatori dopo i tanti anni passati sotto la
tutela di Arsène Wenger; se molti di noi non sono propriamente sorpresi dal
comportamento dello spagnolo, Vinai Venkatesham è rimasto colpito dalla
dedizione dell’ex allenatore del Paris Saint-Germain: “Il suo impegno è
straordinario. Mentre tutti cercano di dormire sull’aereo che ci riporta a casa
da una lunga trasferta, lui è già lì a rivedere la partita, ad analizzarla.
Sempre, a qualsiasi ora. La sua energia e la sua passione sono contagiose.”
Niente di
nuovo sotto il sole, a differenza di quanto racconta a proposito di Per
Mertesacker: “devo ammetterlo, sono
rimasto esterrefatto da Per”, racconta Venkatesham, “è quasi impossibile credere che appena qualche mese fa fosse ancora un
giocatore e oggi sia un dirigente straordinario. Dobbiamo assicurarci che il
nostro settore giovanile continui a promuovere tanti talenti in prima squadra.”
Il nuovo capitolo
è iniziato da poco e ha già portato così tanto ad un ambiente che si stava
sgonfiando, vediamo dove ci porterà il seguito di questa grande epopea.
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