Nell’anteprima della sfida contro il Southampton avevo
scritto che i Saints non avrebbero
dovuto rappresentare un problema per noi, con il loro secondo peggior attacco,
la terza peggior difesa del campionato e la penultima posizione in classifica.
A riprova che i numeri non
spiegano proprio tutto di un avversario, il peggior attacco del campionato ci
ha rifilato tre gol e ha portato a casa tutta la posta in palio, spedendoci di
nuovo a tre punti dal quarto posto e cinque dai cugini, dopo che appena due
settimane fa li avevamo agganciati in classifica.
L’unica cosa da non rifare sarà
farsi sorprendere da un avversario i cui numeri evidenziano tante difficoltà:
il Burnley è attualmente terzultimo e possiede la seconda peggior difesa del
campionato con 33 gol concessi in 17 partite e il terzo peggior attacco, con
appena 15 gol segnati.
Degli 8 incontri disputati
contro il Burnley in Premier League ne abbiamo pareggiato uno e vinti 7,
l’ultimo dei quali con un sonoro 5-0 in occasione dell’ultima gara all’Emirates
Stadium della stagione passata, quindi la logica porterebbe ad essere
ottimisti.
Le difficoltà mostrate contro il
Southampton sono potenzialmente le stesse che potrebbero emergere contro il
Burnley, squadra che punterà sulla compattezza difensiva e sulla fisicità per
metterci i bastoni tra le ruote.
A complicare ulteriormente la
faccenda c’è la questione infortuni, con Hector Bellerín e Sead Kolašinac quasi
certamente indisponibili e Shkodran Mustafi in forte dubbio; fortuna che
Sokratis torna dopo la squalifica scontata contro il Southampton, resta da
vedere chi tra Laurent Koscielny, Nacho Monreal o Stephan Lichtsteiner lo
affiancherà al centro della difesa.
Data le poche opzioni a
disposizione, mi aspetto che Unai Emery torni alla difesa a quattro e abbandoni
l’idea di schierare Granit Xhaka come difensore, non tanto perché lo svizzero
sia un cattivo difensore ma perché le sue geometrie ci servono a centrocampo.
Parlando del centrocampo, spero
vivamente che Lucas Torreira faccia il necessario per collezionare quel quinto
cartellino giallo che gli pesa sulla testa e salti così la trasferta di
Brighton, anziché quella di Anfield contro il Liverpool.
Lo so che il fair play e la
correttezza e bla bla bla ma andare ad Anfield senza di lui sarebbe
imperdonabile, quindi che prenda questa benedetta ammonizione contro il
Burnley.
Se Granit Xhaka tornerà a
centrocampo, come spero, allora rivedremo finalmente un asse centrale in grado
di dominare il pallone e dettare il gioco con ordine e idee, a differenza di
quanto visto contro il Southampton; a proposito di idee, chissà se finalmente rivedremo in campo Mesut Özil, oppure se
sentiremo una nuova ragione per la quale la partita non è adatta la tedesco: i
colori della divisa da trasferta del Burnley? La testa troppo pelata di Dyche?
Il fatto che si giochi all’ora di pranzo?
La logica vorrebbe che, protetto
da Granit Xhaka e Lucas Torreira e con di fronte un avversario che
verosimilmente si arroccherà nella propria trequarti, Mesut Özil possa
finalmente avere la libertà e la fiducia necessarie per svariare sulla
trequarti e creare qualche varco tra le linee avversarie - ma preferisco non parlare di logica quando c’è
di mezzo Unai Emery.
Il Burnley opterà molto
probabilmente per un 5-4-1 con il solo Barnes davanti e due esterni che
proveranno ad assisterlo, senza però sbilanciare troppo la squadra, quindi non
sembrerebbero esserci troppi rischi nello schierare un fantasista (oddio!)
dietro ad una o perfino due (santo cielo!) punte.
Azzardo una formazione, anche se
ormai intuire le scelte di Unai Emery sta diventando un gioco malsano, e dico
che Ainsley Maitland-Niles, Sokratis, Laurent Koscielny e Nacho Monreal
comporranno la linea difensiva a protezione di Bernd Leno, mentre Granit Xhaka
e Lucas Torreira agiranno in mediana a copertura di Henrikh Mkhitaryan, Mesut
Özil e Pierre-Emerick Aubameyang, cui spetterà assistere Alexandre Lacazette in
fase offensiva.
Questa formazione avrebbe
qualità a sufficienza per scardinare la resistenza del Burnley, senza tuttavia
offrire troppi spazi alle ripartenze avversarie.
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