Sette partite di campionato, da qui a fine febbraio, per
lanciare ufficialmente la volata per l’ultimo posto disponibile per la
Champions League 2019/2020.
Con Manchester City e Liverpool sicure di occupare i
primi due posti in classifica e il Tottenham in posizione più che favorevole, a
giocarsi il tanto agognato quarto posto restiamo noi, il Chelsea e il redivivo
Manchester United di Solskjaer - l’unico allenatore al mondo ad essere in
prestito da un altro Club.
La classifica attuale ci vede quinti a tre punti dalla squadra di Sarri, quarta, e con tre punti di vantaggio sul Manchester United, sesto; una posizione che riflette perfettamente le prestazioni e i risultati di una squadra - la nostra - in crisi d’identità.
Non difendiamo
meglio rispetto all’epoca di Arsène Wenger (31 gol subiti quest’anno contro i
26 della stagione scorsa) e facciamo molta più fatica ad attaccare, nonostante i numeri suggeriscano il contrario: ad oggi abbiamo messo
a segno otto gol in più rispetto a questo punto della stagione passata ma
tiriamo meno (12 tiri contro 15, in media) e centriamo meno la porta (5 tiri
nello specchio contro 6 l’anno scorso).
Se togliamo dall’equazione le due partite col Fulham (5-1
e 4-1), abbiamo un’immagine più veritiera delle qualità e dei difetti dei
nostri.
Ciò detto, il
lavoro di Unai Emery non dev’essere sottovalutato, perché in fin dei conti
questo gruppo di giocatori è riuscito a mantenere una striscia d’imbattibilità
di 22 partite, di cui 14 in campionato, ed è ancora pienamente in corsa per
la qualificazione alla prossima Champions League nonostante i tanti infortuni
in difesa e i problemi con Mesut Özil e Aaron Ramsey - due dei migliori giocatori
in rosa.
I mesi di gennaio e febbraio saranno decisivi per capire
se questa squadra è abbastanza equipaggiata per giocarsela fino all’ultimo
secondo in campionato oppure se Unai Emery dovrà puntare tutto sull’Europa
League.
I prossimi due mesi saranno zeppi di scontri al vertice,
con il Chelsea che dovrà venire all’Emirates Stadium e poi affrontare il Manchester City in trasferta
e il Tottenham, mentre noi dopo il derby
col Chelsea dovremmo vedercela col Manchester City all’Etihad, mentre il
Manchester United affronterà il Tottenham in trasferta e il Liverpool in casa.
Tra le tre pretendenti, noi sembriamo i più fortunati in
quanto a calendario e dovremo assolutamente far pesare questo piccolo vantaggio
estemporaneo, se vogliamo restare in corsa.
Se la sconfitta contro il Manchester City pare
inevitabile, le vittorie contro West Ham, Cardiff City, Southampton,
Huddersfield e Bournemouth sono praticamente d’obbligo per poter mantenere un
minimo di credibilità nella volata finale; resta lo scontro diretto contro il
Chelsea, in casa, che sarà il vero spartiacque della stagione: una sconfitta e
i giochi sono finiti, un risultato positivo e la corsa continua.
Mettere in cascina tra i 16 e i 18 punti porterebbe quasi
sicuramente al sorpasso sul Chelsea, che lascerebbe qualche punto all’Emirates
Stadium e molto probabilmente anche a casa del City e magari anche contro il
Tottenham, chissà, mentre il Manchester United resterebbe a debita distanza o
potrebbe sprofondare ulteriormente con due sconfitte contro Tottenham e
Liverpool.
Immaginando uno scenario paradisiaco, a fine febbraio
potremmo ritrovarci quarti con 59 punti, frutto di sei vittorie e una
sconfitta, con il Chelsea fermo a 57 (quattro vittorie, due sconfitte e un
pareggio) e il Manchester United fermo a 50 (quattro vittorie e tre sconfitte).
Un’ipotesi più che rosea, come ho detto, ma che potrebbe
diventare realtà con l’infermeria che si è praticamente svuotata e magari un
paio di giocatori nuovi a disposizione di Unai Emery.
Come detto, sarà fondamentale non perdere in casa col
Chelsea per continuare a tallonare Sarri e i suoi uomini e portare a casa
almeno 16 punti dalle prossime sette sfide, che ci lascerebbero a 57 punti,
mentre il Chelsea potrebbe arrivare a 60 punti e il Manchester United a 54.
Un’ipotesi più verosimile e più che accettabile, dal
momento che lascerebbe invariata la situazione di classifica con gli ultimi 30
punti in palio tra marzo e maggio.
Fare 15 punti o meno, invece, vorrebbe dire mettere a
serio repentaglio la qualificazione diretta alla prossima Champions League
perché resteremmo fermi tra i 53 e i 54 punti, mentre il Chelsea scapperebbe
via a 60 (o 62!) punti e il Manchester United potrebbe addirittura superarci se
dovesse strappare un pareggio al Tottenham e vincere a casa del Leicester City.
State pronti Gooners, winter
is coming...
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