North.
London.
Derby.
Arriviamo al derby da quarti in
classifica, forti da tre vittorie consecutive, dieci gol fatti e due subiti e
con la possibilità di ridurre la distanza dai cugini ad un solo, misero punto.
Stiamo camminando su una
sottilissima corda che separa l’eccitazione dalla paura, mentre la grande sfida
si avvicina.
La sontuosa prestazione alla quale abbiamo assistito mercoledì sera è
ancora lì, fresca nelle nostre menti, come lo sono il gol di Mesut Özil, le
giocate di Henrikh Mkhitaryan, la punizione di Alexandre Lacazette, la fuga
solitaria di Pierre-Emerick Aubameyang verso un gol che mancava da quattro
turni.
Finalmente una prestazione eccezionale dal primo all’ultimo minuto,
senza pause o momenti d’assenza; finalmente una squadra i cui giocatori non
hanno mai abbassato la guardia né si sono lasciati compiacere dal risultato.
Domani a Wembley ci vorranno lo
stesso atteggiamento e una prestazione ancora più convincente per portare a
casa i tre punti e trascinare il Tottenham in una lotta, quella per il quarto
posto, nella quale mai pensavano di entrare fino a qualche settimana fa.
Le due sconfitte consecutive, contro Burnley e Chelsea, hanno fatto
saltare i nervi a Pochettino e a qualche giocatore - Kane su tutti.
L’attaccante inglese ha rischiato grosso con un accenno di testata ad
Azpilicueta ma l’arbitro e la Federazione l’hanno graziato.
I cugini saranno ansiosi d’interrompere la striscia negativa e
scacciare i fantasmi dell’ennesimo fallimento, resta da vedere se lo vorranno
fare con la difesa a tre vista contro il Burnley o quella a quattro che ha
deluso contro il Chelsea; i punti fermi rimarranno Kane in attacco, Eriksen a
centrocampo e Alderweireld in difesa - oltre a Lloris in porta - mentre Son
potrebbe giocare il ruolo di guastatore.
Più che lo schieramento del Tottenham, tuttavia, ad attirare tutto
l’interesse saranno le scelte di Unai Emery - mai banale nelle sue decisioni:
il tecnico basco dovrà ben riflettere sull’eventuale turnover perché, per
quanto importante, la partita di domani è solo la prima di quattro sfide
decisive per il futuro della nostra stagione - da giocarsi nello spazio di
dodici giorni: dopo il derby, infatti, andremo a Rennes per l’andata degli
ottavi di Europa League, poi ospiteremo il Manchester United ed infine
giocheremo il ritorno contro il Rennes, all’Emirates Stadium.
Se Unai Emery dovesse continuare con la rotazione attuata tra la sfida
di ritorno contro il BATE Borisov e la partita contro il Southampton, allora
domani dovrebbero andare in campo coloro i quali hanno giocato contro il
Southampton; nonostante la prestazione stellare contro il Bournemouth, quindi,
Mesut Özil partirebbe dalla panchina a Wembley, così come Pierre-Emerick
Aubameyang in favore di Alexandre Lacazette - che sarà squalificato per la
doppia sfida europea.
Una costante rispetto alla partita di mercoledì potrebbe essere il
modulo, con Alexandre Lacazette supportato da Aaron Ramsey e Alex Iwobi - più
dinamici ed energetici rispetto a Mesut Özil e Henrikh Mkhitaryan e quindi più
adatti ad affrontare una partita che si annuncia infuocata.
Non può essere una coincidenza che tutti e tre siano stati lasciati a
riposo - completamente o parzialmente - così come non può essere un caso che
Sead Kolašinac sia stato sostituito dopo un’ora e che Granit Xhaka non sia
stato nemmeno convocato.
Per quanto ritenga l’Arsenal una squadra molto più competitiva e meglio
organizzata in un 4-2-3-1 o 4-4-2 rispetto al 3-4-2-1, capisco che una difesa a
tre sia forse più adatta ad una partita come questa.
Di conseguenza, la formazione che Unai Emery potrebbe assomigliare a
questa (3-4-2-1):
Leno, Sokratis, Koscielny,
Monreal, Maitland-Niles, Torreira, Xhaka, Kolašinac, Ramsey, Iwobi, Lacazette.
Appuntamento domani alle 12:30 per le formazioni ufficiali, poi la
diretta ed infine le pagelle.
Stay tuned!
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